“La Capone ha accettato? Peccato, l’avrei votata non ci
fosse Salvemini che è il candidato migliore per Lecce”, mi dice l’amica che non
ha tessere in tasca e non ha mai celato la sua simpatia per Carlo Sindaco. E
non è la sola. Loredana piace perché sa parlare ed ispira fiducia, però
Salvemini c’è, sta in giro per la città, ha le doti che caratterizzano il
candidato ideale per molti che magari non avrebbero neppure votato perché
disillusi dalle porcate della politica statica, melmosa, quella delle correnti
e dei veti incrociati. E sono doti elementari, semplici: onestà, capacità di
mediazione, rifiuto di giochi di bassa macelleria (voti di scambio e simili),
soprattutto Carlo sa parlare ed ascoltare. La Capone anche piace, ma ha un
alone di “istituzionalità” che non sempre arriva dritta alle persone. La scelta
comunque, alla buon’ora, è stata fatta. Il PD ci ha fatto aspettare lunghissimi
mesi nella sua incapacità di uscire dalle secche delle correnti in cui si
dibatte. Così Loredana ha accettato, un osservatore assolutamente non esterno
insinua “lascia stare il mio nome, però ha vinto la parte di chi la voleva
fuori dai coglioni della Regione, il suo posto andrà a qualcuno che piace molto
all’ala vincente del mio partito…” E forse sta proprio qui il nocciolo della
questione. Il PD leccese non ha vinto assolutamente nulla ed è stato, di fatto,
commissariato dal regionale, sempre secondo il mio interlocutore. Sarebbe
interessante sapere le discussioni fra lei, Blasi, Emiliano e compagnia bella.
In realtà nessuno ha mai capito perché il PD stesso non
abbia abbracciato la candidatura forte di Carlo Salvemini per mandare la sua
vicepresidente alla Regione, se proprio andrà benissimo, a fare il consigliere
comunale, al massimo il vicesindaco. Altrimenti a far parte di una minoranza
che non conta nulla. Da oggi partono le danze, si spera, per una consultazione
alle primarie che metta alla buon’ora in campo una discussione che esca dalle
asfittiche stanzette dei partiti. Non sappiamo se Sansonetti e chi per lei si
presterà a farsi triturare senza apportare novità di rilievo e probabilmente
senza avere appeal per gli elettori di centro sinistra, sappiamo però che si
deve iniziare a parlare di programmi, Lecce 2.0dodici lo sta facendo da qualche
tempo, il PD forse ora ci dirà qualcosa di nuovo, magari di (centro) sinistra.
A livello nazionale, anzi, internazionale, sta
succedendo quello che sospettavamo da tempo: l’economia reale non conta nulla,
assolutamente nulla. Belli capelli da Arcore si dimette e le borse salgono, non
si dimette più e le borse scendono. Il valore reale dell’Italia è una variabile
assolutamente irrilevante ed inconsistente. Questa è l’Europa di Maastricht:
commissaria una nazione e la costringe a fare una finanziaria che serva a
Francia e Germania. Questo è il peggior mondo possibile, questa è l’Europa che
le persone normali non meritano.
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