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martedì 8 novembre 2011

salvemini, capone e maastricht


“La Capone ha accettato? Peccato, l’avrei votata non ci fosse Salvemini che è il candidato migliore per Lecce”, mi dice l’amica che non ha tessere in tasca e non ha mai celato la sua simpatia per Carlo Sindaco. E non è la sola. Loredana piace perché sa parlare ed ispira fiducia, però Salvemini c’è, sta in giro per la città, ha le doti che caratterizzano il candidato ideale per molti che magari non avrebbero neppure votato perché disillusi dalle porcate della politica statica, melmosa, quella delle correnti e dei veti incrociati. E sono doti elementari, semplici: onestà, capacità di mediazione, rifiuto di giochi di bassa macelleria (voti di scambio e simili), soprattutto Carlo sa parlare ed ascoltare. La Capone anche piace, ma ha un alone di “istituzionalità” che non sempre arriva dritta alle persone. La scelta comunque, alla buon’ora, è stata fatta. Il PD ci ha fatto aspettare lunghissimi mesi nella sua incapacità di uscire dalle secche delle correnti in cui si dibatte. Così Loredana ha accettato, un osservatore assolutamente non esterno insinua “lascia stare il mio nome, però ha vinto la parte di chi la voleva fuori dai coglioni della Regione, il suo posto andrà a qualcuno che piace molto all’ala vincente del mio partito…” E forse sta proprio qui il nocciolo della questione. Il PD leccese non ha vinto assolutamente nulla ed è stato, di fatto, commissariato dal regionale, sempre secondo il mio interlocutore. Sarebbe interessante sapere le discussioni fra lei, Blasi, Emiliano e compagnia bella.
In realtà nessuno ha mai capito perché il PD stesso non abbia abbracciato la candidatura forte di Carlo Salvemini per mandare la sua vicepresidente alla Regione, se proprio andrà benissimo, a fare il consigliere comunale, al massimo il vicesindaco. Altrimenti a far parte di una minoranza che non conta nulla. Da oggi partono le danze, si spera, per una consultazione alle primarie che metta alla buon’ora in campo una discussione che esca dalle asfittiche stanzette dei partiti. Non sappiamo se Sansonetti e chi per lei si presterà a farsi triturare senza apportare novità di rilievo e probabilmente senza avere appeal per gli elettori di centro sinistra, sappiamo però che si deve iniziare a parlare di programmi, Lecce 2.0dodici lo sta facendo da qualche tempo, il PD forse ora ci dirà qualcosa di nuovo, magari di (centro) sinistra.
A livello nazionale, anzi, internazionale, sta succedendo quello che sospettavamo da tempo: l’economia reale non conta nulla, assolutamente nulla. Belli capelli da Arcore si dimette e le borse salgono, non si dimette più e le borse scendono. Il valore reale dell’Italia è una variabile assolutamente irrilevante ed inconsistente. Questa è l’Europa di Maastricht: commissaria una nazione e la costringe a fare una finanziaria che serva a Francia e Germania. Questo è il peggior mondo possibile, questa è l’Europa che le persone normali non meritano.

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