La ministressa Beatrice Lorenzin, probabilmente sotto
dettatura di Giovanardi, ha dichiarato che il 22 settembre sarà il Fertily day.
Olè. (A margine annotiamo che Giovanardi non era molto contento del fatto che la ministressa avesse fatto figli convivendo e addirittura non andando al family day).
Il 22 settembre, in sostanza, la ministra invita tutti a fare l’amore. Il
suo passato di coordinatrice dei giovani di Forza Italia, di non laureata, ne ha fatto la persona
ideale per diventare, sotto l’ala protettiva di Alfano, la ministressa della sanità
con Letta prima e con Renzi poi. (Qualcuno li chiama governi di centro sinistra).
“Datti
una mossa, non aspettare la Cicogna” è uno degli slogan che, tradotto, si
potrebbe coniugare con “si trombi, lo vuole la Lorenzin”.
L’altro
è più biecamente perverso: “Genitori giovani. Il modo migliore per essere
creativi”.
Perverso perché l’Italia vanta il record poco invidiabile di
disoccupazione giovanile.
Perverso perché i ricercatori debbono andare all’estero
per lavorare. Perverso perché succede quotidianamente che al colloquio di
lavoro la candidata si senta dire “mi spiace, lei potrebbe fare figli e
assentarsi, non l’assumo”.
Perverso perché mancano gli asili nido.
Perverso perché
le scuole funzionano grazie eclusivamente a docenti di ogni ordine e grado che
si fanno un mazzo tanto per farle progredire, nonostante leggi e riforme
inique.
Perverso
perché l’etica di un governo che si dice di centro sinistra dovrebbe tutelare i
giovani, non invitarli a fare figli senza un futuro.
Altro che integralista, la
Lorenzin è peggio, molto peggio.
Per dirla con Saviano: «Il #fertilityday è un insulto a tutti: a chi non riesce a procreare
e a chi vorrebbe ma non ha lavoro. E
il 22 mi rovinerà il compleanno».
Annotiamo inoltre che esistono parole italiane che avrebbero potuto essere usate, Fertility Day pare una presa per i fondelli, ma in inglese fa tanto fine, vero?
A proposito, quanto costerà questa bieca
campagna pubblicitaria?