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sabato 7 dicembre 2013

Francesco Vartolo - Puzza talmente che neppure la lega lo vuole



Oggi dedichiamo la giornata a Francesco Vartolo.  Lui è un leghista duro e puro. Uno che ce l'ha duro veramente. Consigliere comunale con Tosi a Verona, passò all'onore delle cronache quando, in difesa del suo leader intellettuale, intervenne a radio panania (parania, patania) con queste dotte parole “Tutti quelli che sono odiati da tutti, a me stanno simpatici, perché se sei odiato da tutti un motivo di domandarsi il perché c’è, e, probabilmente, se sei così odiato, forse è perché può anche venire il dubbio che tu sia dalla parte giusta”. Poi in un gruppo chiuso su Facebook: “Capitano Priebke, presente!”.
Allora Tosi fece finta di non accorgersi di avere in casa un nazista, oggi però è dovuto intervenire dicendo che quello là non è la lega e lo ha espulso. 
In questi giorni la lega vota per scegliere il segretario... Proprio come fanno i partiti veri.

giovedì 5 dicembre 2013

5 dicembre 1746 - Il Balilla

Emilio Busi / Luigi Asioli: La Cacciata dei Tedeschi da Genova per il moto del Balilla, 1842
Pistoia, Museo civico di Piatoia (25) (deposito Instituti Raggruppati)
“I giovin d’Italia si chiaman Balilla...” (dall'inno di Mameli)
Balilla vennero chiamati i ragazzi nel ventennio (quello del duce, non l’altro, quello dell’utilizzatore finale di minorenni).
Balilla era, a Genova, un soprannome. Probabile diminutivo di “balla” con l’aggiunta della desinenza ispanizzante. Tradotto letteralmente significherebbe “pallina”. Balilla veniva chiamato Gianbattista Perasso, divenuto figura storica perchè incitò la rivolta contro gli austro piemontesi lanciando un sasso. Gli austriaci pretendevano di essere aiutati ad estrarre dal fango un cannone, con arroganza davano ordini. Il ragazzo, si narra, prese in mano un sasso ed urlò “che l’inse?” (Comincio io?). Ebbero inizio in quel momento le cinque giornate di Genova e la cacciata degli invasori. Era il 5 dicembre 1746.

mercoledì 4 dicembre 2013

Italia: dal Rinascimento allo schiavismo autorizzato

fonte:  giornalettismo.com
Prato, Italia. Succede che crepino sotto un capannone crollato per un incendio 6 cinesi. “Sono solo cinesi, i concorrenti feroci della nostra economia, meno ce ne sono meglio è” avrà pensato il più cinico di tutti. Quei cinesi producono, producevano pardon, un “impeccabile” made in Italy. E poco importa come e con cosa producono, quali materiali utilizzino, da dove arrivino. Poco importa come vivono, fantasmi nelle città d’arte.

martedì 3 dicembre 2013

I parlamentari salentini e la TAP


L'articolo di Leccesette.it è interessante per meglio comprendere la miopia dei politici, tutti presi a renzicuperlare o a rincorrere il fuorilegge di Arcore dicendo che è un perseguitato. Leggevo della preoccupazione dei politici e della DIGOS che il movimento NOTAP potesse essere prossimamente infiltrato dai NOTAV e da non meglio identificati movimenti violenti.
Non sono il solo a dire che l'esasperazione NOTAV ha radici profonde, da quando venne decisa e letteralmente imposta alle popolazioni locali la scelta di forare montagne e spendere valanghe di milioni di euro per un'opera che in molti ritengono inutile oltre che dannosa. Eppure la politica va avanti a testa bassa con politici di tutti i colori. Con la TAP si sta andando sulla stessa china discendente. I cittadini chiedono lumi ai loro rappresentanti in Parlamento e quelli se ne scatafottono proprio, solo il Movimento Cinque Stelle risponde. Certo, ora i politici politicanti diranno che i grillini sono populisti anche per questo, perchè parlano con le persone, e si espongono, peccato non ci sia stato neppure l'ombra di un SITAP Parlamentare a dire le ragioni del suo si. 
Cari palamentari, il Salento ha già dato. Non ho i giornali dell'epoca, ma sono certo che quando si costruì  a Taranto quella che poi sarebbe diventata  ILVA, i vostri colleghi dell'epoca dissero fieri e pieni di sè frasi come: "un'opportunità di crescita per il Salento e per la Puglia". E sono certo che le stesse parole dissero quando si costruì la mortifera centrale a carbone a Cerano. Oggi sappiamo che si crepa di cancro a causa dei mancati controlli (anche della politica connivente) su quei siti. Qualcuno in realtà, a fronte delle lamentele dei tarantini, ebbe l'infelice idea di dire "ma come si lamentano? di cancro si muore più a Lecce che a Taranto". "Che botta di culo!" avranno detto i tarantini. 
Saranno i rifiuti seppelliti ovunque, però se Leuca è avvolta da un manto nero causato dalle ceneri dell'Etna, se arriva di tanto in tanto la sabbia del Sahara portata dai venti, vuoi che da Cerano non arrivi proprio nulla su Lecce? e da Taranto?  Il problema, cari politici, non è dove si muore di più, il problema è capire perchè si crepa di cancro a Lecce, a Taranto e a Brindisi più che da altre parti. 
Un atto di umiltà per favore, evitate di nascondervi quando serve e di comparire quando ci sono elezioni, soprattutto provate a stare fra le persone che vi votano, per favore.

lunedì 2 dicembre 2013

Salento senza futuro

Indicativo, congiuntivo, imperativo, infinito, gerundio, presente. Nel dialetto salentino manca il futuro, non esiste, si deve comporre.

Per il futuro semplice si ricorre al presente accompagnato da qualche avverbio di tempo appropriato : tra nnu picca allucisce (fra poco albeggerà).
Per il futuro anteriore si usa il passato prossimo dell’indicativo: me pigghiu a ttie dopu ci lu rre è addentatu surdatu rasu (ti sposerò dopo che il re sarà diventato soldato semplice)[1].  

domenica 1 dicembre 2013

Christine Jorgensen

Il 1 dicembre 1952 il New York Daily News pubblica in prima pagina la notizia “Ex GI becomes blond beauty” (ex soldato diventa una bella bionda). George William Jorgensen, di origine danese, nato a New York il 30 maggio 1926, si era sottoposto ad un’operazione di cambio di sesso diventando Christine. In realtà non era la prima operazione di cambio sesso, però lei divenne la prima testimonial dei transessuali. Negli anni ’60 e ’70 girò molto nei campus per parlare della sua esperienza. Nella sua vita lavorò come attrice e intrattenitrice. Divenne negli anni ’70 anche soggetto di un film “The Christine Jorgensen story”.
Citazioni: 
“Ho dato un bel calcio nei pantaloni alla rivoluzione sessuale”


“La natura ha fatto un errore che io ho corretto, ora sono vostra figlia” (Da una lettera ai genitori). 

Morì di cancro a San Clemente il 3 maggio 1989.