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sabato 19 dicembre 2015

Treno, Mare, campagna,

Nebbia neppure fitta, poi sole. Freddo invernale che ricorda i primi giorni di scuola più o meno un secolo fa. Il buio arriva presto in questa stagione, in Salento addirittura prima. Vin brulè la sera per passare il tempo, amici ritrovati, parole passate e trapassate come i ricordi: "che fai? Com'è Salento? Nostalgia?" cose così insomma, mentre i paesi sono belli, lindi puliti. Con i cimiteri che incombono e i campanili. La casa del Marchese è solo una immensa casa, nulla a che vedere con i palazzi baronali. Ci vuole un pò di umiltà, i baroni ostentavano ricchezza e opulenza, anche quando erano indebitati fino all'ultimo mattone. 
Ph: www.hboston.it

La crisi economica, il ragazzo incontrato in treno "studio fisica in Germania, qui non so cosa mi aspetterà dopo la laurea... Si, mio padre mi dice di essere preoccupato per il mio futuro, soprattutto per il fatto che non avrò una pensione dignitosa, mi dice di stare in guardia..." poi la signora scesa a Pescara "vado da mia figlia, deve fare un esame difficile e vado a darle un minimo di sostegno, una presenza..." I ragazzi studiano, gli anziani sostengono e si preoccupano.
C'era ancora mare fuori dal finestrino, però l'azzurro verde nero del Salento aveva lasciato il posto ad un colore strambo, marroncino.  
Un viaggio in treno può non annoiare in fondo, si conoscono persone, idee, sguardi... Si impara, in fondo. 

domenica 13 dicembre 2015

Utopia... Utòpia...

L’utopia della Città del sole di Tommaso Campanella
Campanella: La città del sole (ph: studiarapido)   


Succede spesso di sentir parlare di utopia (utòpia). Il Papa dice “basta guerre, si pensi ai poveri” è per moltissime persone un utopista. Buono, per carità, fa il suo lavoro, per carità, però parla al vento, non conosce la real politik. E ci si chiede come mai i peggiori guerrafondai vogliono caparbiamente, pur riconoscendo la statura morale e religiosa del Papa, difendere le radici cristiane dell’Europa. In sostanza il Papa è un inguaribile utopista.
Gino Strada che ha fatto della sua vita una vera e propria missione del salvare vite umane barbaramente menomate da mine antiuomo, missili intelligenti, pallottole e via dicendo, dice senza mezzi termini che chi vuole intervenire militarmente in Siria e non solo è un cretino. I soliti pelosi politici sedicenti cristiani, accusano Strada di essere fuori dal mondo. "Faccia il medico e non rompa i maroni, cosa ne sa lui di guerre?" In sostanza Strada è un utopista. Per dovere di cronaca diciamo che uno di quelli che definiscono così il Papa e Strada è tal Salvini che ha passato vent’anni della sua miserevole vita a difendere la Padania, che non a caso fa rima con Topolinia, solo che questa esiste veramente nell’immaginario dei bimbi.
E allora parliamo di utopie (utòpie).
Ebbene si, io sono un utopista. Voterò volentieri il candidato premier che si batterà per stanziare  2.916.000  euro la settimana suddividendoli ai 6.600.000 pensionati che sono sotto i 1000 euro mensili di pensione. La cifra non è peregrina, l’Italia ha speso nel 2014 70 milioni di euro al giorno per spese militari, ogni ora si spendono ben 2.916.000 euro!
Nel mondo 783 milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile, debbono recuperarla nei modi più strani e crepano per malattie, disidratazione e simili.
Solo un piccolo esempio: In Italia è stata progettata una torre fatta con materiali poveri che riuscirebbe a produrre 25 litri d’acqua pura al giorno ricavandola dal vapore acqueo dell’ambiente, ha un costo di 500 dollari, è facilissima da costruire, i progettisti si rendono disponibili a installarne una in un villaggio, addestrare persone che poi faranno catena con i villaggi confinanti creando un ciclo virtuoso.
Nel mondo nel solo 2013 si sono spesi 1.747 miliardi di dollari per spese militari. Ogni ora del giorno i criminali guerrafondai spendono 199 milioni di dollari in guerre. Con una sola ora di guerra si potrebbero costruire 398.000 torri, si offrirebbe agli assetati conforto, calerebbero le malattie, con tutta probabilità si tornerebbe a ragionare di pace. Un sacrificio sull’altare della guerra di una sola ora per un intero anno.
Ma si sa, sono un utopista, “cosa vuoi sapere tu della vita e della politica?” mi direbbe quello di Topolinia, pardon della padania.
Certo, sono un utopista, però mi viene da riflettere, probabilmente non voterò neppure alle prossime politiche se non potrò farlo per il candidato migliore e non per il meno peggio, però… però… e se gli elettori italiani (non quelli di topolinia ovviamente) vendessero il loro voto al maggior offerente in utopie?  Il candidato migliore, insomma.   

Proseguendo di questo passo qualche topoliniano dirà ai giovani domani “Vuoi un lavoro? Ma per favore, pensa alla raltà"...…”