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sabato 19 dicembre 2015

Treno, Mare, campagna,

Nebbia neppure fitta, poi sole. Freddo invernale che ricorda i primi giorni di scuola più o meno un secolo fa. Il buio arriva presto in questa stagione, in Salento addirittura prima. Vin brulè la sera per passare il tempo, amici ritrovati, parole passate e trapassate come i ricordi: "che fai? Com'è Salento? Nostalgia?" cose così insomma, mentre i paesi sono belli, lindi puliti. Con i cimiteri che incombono e i campanili. La casa del Marchese è solo una immensa casa, nulla a che vedere con i palazzi baronali. Ci vuole un pò di umiltà, i baroni ostentavano ricchezza e opulenza, anche quando erano indebitati fino all'ultimo mattone. 
Ph: www.hboston.it

La crisi economica, il ragazzo incontrato in treno "studio fisica in Germania, qui non so cosa mi aspetterà dopo la laurea... Si, mio padre mi dice di essere preoccupato per il mio futuro, soprattutto per il fatto che non avrò una pensione dignitosa, mi dice di stare in guardia..." poi la signora scesa a Pescara "vado da mia figlia, deve fare un esame difficile e vado a darle un minimo di sostegno, una presenza..." I ragazzi studiano, gli anziani sostengono e si preoccupano.
C'era ancora mare fuori dal finestrino, però l'azzurro verde nero del Salento aveva lasciato il posto ad un colore strambo, marroncino.  
Un viaggio in treno può non annoiare in fondo, si conoscono persone, idee, sguardi... Si impara, in fondo. 

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