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sabato 31 dicembre 2011

Jannacci... Quelli che




Quelli che cantano dentro nei dischi perche' ci hanno i figli da mantenere, oh yes! 

Quelli che da tre anni fanno un lavoro d'equipe convinti d'essere stati assunti da un'altra ditta, oh yes! 

Quelli che fanno un mestiere come un altro. 
Quelli che accendono un cero alla Madonna perche' hanno il nipote che sta morendo, oh yes! 
Quelli che di mestiere ti spengono il cero, oh yes! 
Quelli che Mussolini e' dentro di noi, oh yes! 
Quelli che votano a destra perche' Almirante sparla bene, oh yes! 
Quelli che votano a destra perche' hanno paura dei ladri, oh yes! 
Quelli che votano scheda bianca per non sporcare, oh yes! 
Quelli che non si sono mai occupati di politica, oh yes! 
Quelli che vomitano, oh yes! 
Quelli che tengono al re. 
Quelli che tengono al Milan, oh yes! 
Quelli che non tengono il vino, oh yes! 
Quelli che non ci risultano, oh yes! 
Quelli che credono che Gesu' Bambino sia Babbo Natale da giovane, oh yes! 
Quelli che la notte di Natale scappano con l'amante dopo aver rubato il panettone ai bambini, oh yes! 
Intesi come figli, oh yes! 
Quelli che fanno l'amore in piedi convinti di essere in un pied-a-ter, oh yes! 
Quelli, quelli che sono dentro nella merda fin qui, oh yes! Oh yes! 
Quelli che con una bella dormita passa tutto, anche il cancro, oh yes! 
Quelli che, quelli che non possono crederci neanche adesso che la terra e' rotonda, oh yes! 
Quelli che non vogliono tornare dalla Russia e continuano a fingersi dispersi, oh yes! 
Quelli che non hanno mai avuto un incidente mortale, oh yes! 
Quelli che non vogliono arruolarsi nelle SS. 
Quelli che ti spiegano le tue idee senza fartele capire, oh yes! 
Quelli che dicono "la mia serva", oh yes! Oh yes! 
Quelli che organizzano la marcia per la guerra, oh yes! 
Quelli che organizzano tutto, oh yes! 
Quelli che perdono la guerra... per un pelo, oh yes! Oh yes! 
Quelli che ti vogliono portare a mangiare le rane, oh yes! 
Quelli che sono soltanto le due di notte, oh yes! 
Quelli che hanno un sistema per perdere alla roulette, oh yes! 
Quelli che non hanno mai avuto un incidente mortale, oh yes! 
Quelli che non ci sentiamo, oh yes! 
Quelli diversi dagli altri, oh yes! 
Quelli che puttana miseria, oh yes! 
Quelli che quando perde l'Inter o il Milan dicono che in fondo e' una partita di calcio e poi vanno a casa e picchiano i figli, oh yes! 
Quelli che dicono che i soldi non sono tutto nella vita, oh yes! 
Quelli che qui e' tutto un casino, oh yes! 
Quelli che per principio non per i soldi, oh yes! Oh yes! 
Quelli che l'ha detto il telegiornale, oh yes! 
Quelli che lo statu quo che nella misura in cui che nell'ottica, oh yes! 
Quelli che non hanno una missione da compiere, oh yes! 
Quelli che sono onesti fino a un certo punto, oh yes! 
Quelli che fanno un mestiere come un altro. 
Quelli che aspettando il tram e ridendo e scherzando, oh yes! 
Quelli che aspettano la fidanzata per darsi un contegno, oh yes! 
Quelli che la mafia non ci risulta, oh yes! 
Quelli che ci hanno paura delle cambiali, oh yes! 
Quelli che lavoriamo tutti per Agnelli, oh yes! 
Quelli che tirano la prima pietra, ma che anche la seconda,la terza, la quarta e dopu? E dopu se sa no... 
Quelli che alla mattina alle sei freschi come una rosa si svegliano per vedere l'alba che e' gia' passata. 
Quelli che assomigliano a mio figlio, oh yes! 
Quelli che non si divertono mai neanche quando ridono, oh yes! 
Quelli che a teatro vanno nelle ultime file per non disturbare, oh yes! 
Quelli, quelli di Roma. 
Quelli che non c'erano. 
Quelli che hanno cominciato a lavorare da piccoli, non hanno ancora finito e non sanno che cavolo fanno, oh yes! 
Quelli li'...



il bicchiere quasi mezzo pieno



 Tre buone notizie di fine anno, per chi non vuole vedere solo il bicchiere mezzo vuoto, per esempio il governo che tassa e salassa, ci sono, in fondo.


Immagini divertenti
foto di volti intelligenti al grande fratello


Prima notizia: Il grande fratello ha fatto flop. Dopo un decennio in cui dodici imbecilli hanno fatto esposizione di tatuaggi, chiappe, finte scopate, finte liti, vero analfabetismo. Dopo un decennio in cui l’immondizia televisiva è andata a nozze con quella politica (guarda caso), mentre vinceva gli ascolti questa roba qui, vincevano le elezioni i partiti immondizia come la lega nord e quello di Arcore. Ora l’Italia pare si stia destando dall’ubriacatura. In contemporanea chiudono tutti:  quello di Arcore che sembra ormai una comparsa, il capo dei verdi, Bossi.  Verranno sostituiti, ovviamente, però non è male un fine annocon un pò meno puzza, vabbè, rimangono i La Russa, i Capezzone, rimane pure Calderoli, poco alla volta ce la faremo. 

Seconda notizia: sempre a proposito di spazzatura mediatica fa piacere vedere anche il flop del libro di uno dei peggiori giornalisti, tal Bruno Vespa. Il suo libro lo acquistano in pochini, vuoi vedere che l'Italia torna ad essere culla di cultura nonostante lui e Sgarbi?


vespa bruno in espressione intelligente


Terza notizia: la motonave Kater I Rases, albanese, che vent’anni fa venne speronata dalla nostra marina militare che si rese così colpevole di genocidio ammazzando oltre cento persone, diventata poi relitto, viene ora restaurata e trasformata in opera d’arte in quel di Otranto, lo scultore greco Valotsos la trasformerà in scultura dedicata alle vittime del Mediterraneo. (Si parla di oltre sedicimila profughi lasciati crepare in mare da paesi sedicenti civili come l'Italia.  I trogloditi della lega e i loro complici del PDL forse non apprezzeranno, ma l’Italia è un paese civile nonostante loro.
 I barconi di Lampedusa portati via dalla Comap
barche di immigrati (ph sky)



   

venerdì 30 dicembre 2011

Monti: Buon anno

Conferenza stampa di fine anno del Presidente del Consiglio Monti.
Nella foto il Premier invia sentiti auguri agli italiani.


giovedì 29 dicembre 2011

roba da leghisti

Pensavano che le orate avessero le ali? E si che fra trote e altri
pesci si dovrebbero riconoscere. A meno che le orate siano, per i cretini, pesci terroni.

Viale Japigia. Sbarre che si chiudono


Siamo in tempi di oroscopi. Con la crisi che incombe poi, lasciarsi andare all’alea, alla divinazione, all’interpretazione degli eventi è fatale, quando la realtà si presenta tristanzuola e senza apparenti speranze per l’immediato futuro. Così alcuni avvenimenti, magari casuali, più spesso provocati da inefficienza, incuria, pressapochismo, assumono un significato pregno di presagi e di sintesi di un intero periodo.
Succede nel sottopasso di Viale Japigia. Ad ogni temporale un po’ più imponente del solito, si riempie d’acqua. In passato ha causato anche un morto, arrivato tranquillamente sulla strada di scorrimento, imboccò il sottopasso diventato piscina e si schiantò contro il cemento armato del muro. Ci furono rimostranze, arrivò il sindaco a dire che avrebbero provveduto perché certi eventi non si verificassero mai più. E che diamine, quando un’amministrazione funziona lo fa fino in fondo.
Così venne messa una sbarra con il compito di ostruire il passaggio al ponte non appena un velo d’acqua ricopra l’asfalto. Ancora mi chiedo chi abbia progettato cotanta flagello di sottopasso, ma così è. Tale sbarra, comunque, avrebbe avuto anche il compito di bloccare la circolazione della circonvallazione tutta in caso di entrata in funzione del famigerato filobus che da lì sotto avrebbe dovuto transitare (il condizionale è d’obbligo), immaginiamo infatti un paio di quei bestioni fermi davanti al sottopasso mentre c’è temporale e pensiamo a cosa può suddere alle loro spalle.
Solo che in una assolata mattina del 29 dicembre, inopinatamente, inaspettatamente, senza preavviso alcuno, la famigerata sbarra decide di abbassarsi proprio mentre passa un quarantasettenne con il suo scooter. Setto nasale rotto e traffico bloccato dall’arrivo di ben due auto dei vigili urbani. E non si parli di alzarla manualmente, il traffico deve rimanere bloccato perché “aspettiamo il tecnico del Comune”.
Non per dire, non per stare a guardare il pelo nell’uovo, ma un fatto così a fine legislatura potrebbe, pensando alle divinazioni, essere un messaggio neppure troppo subliminale all’amministrazione uscente. Passi per le rotonde sbagliate, passi per i 23 milioni del filobus, ora anche le sbarre che decapitano gli scooteristi. Sembra proprio la fine di un ciclo.

notizie di fine anno e filobus




Leggiamo un po’ di notizie? Ma si, dai. Lui ha 99 anni, è sposato da 63 con lei, di amano. Almeno, si amavano. Ahi la gelosia però. Lui scopre di una lettera scritta da lei al suo passato amore e si contorce, non dorme la notte. “Ha scritto all’altro mentre stava con me? Nel 1961 ha scritto quella lettera? Non mi merita” così chiede a gran voce il divorzio. L’onta sia lavata.

Lei ha 60 anni, è una delle migliaia di pensionate al minimo che non riescono a mettere assieme il pranzo e la cena, spesso non vanno oltre la prima colazione. Per di più è il periodo peggiore dell’anno, le festività natalizie sono deleterie per chi ha poco, invitano a spendere, chiedono di fare almeno “un pensierino” a figli, amici, nipoti. E chi non può farlo si sente una nullità Ma lei ha fame, arriva al supermercato e infila in borsa, furtiva, uan confezione di carne, valore 20 euro. Viene notata e denunciata immediatamente, intervengono i carabinieri, la portano in caserma, lei ammette il furto e la povertà. La denunciano perché così devono fare, poi la invitano a cena e le offrono il raccolt odi una colletta per fare la spesa. Ora sarebbe bella cosa se il supermercato facesse un passo indietro a magari fingesse che nulla è successo.

La notizia che mi piace di più oggi arriva dall’ISTAT. Nel 2065 gli stranieri in Italia passeranno dall’attuale 7,5% a d una cifra oscillante fra il 22 e il 24%. Questo è ottimo per sprovincializzarci un po’, soprattutto sarebbe buonissima cosa che la maggior parte degli immigrati si stabilisse al nord per civilizzare i trogloditi in camicia verde.



Per i leccesi invece rimane aperto il caso filobus. Il sindaco ha sbagliato anche l’ultima data, quella del 27 dicembre, per la partenza. Ora, come di consueto, attendiamo la data per gennaio. Un consiglio al signor Perrone, perché non fa una pianificazione annuale? Che so, annunciare la partenza ogni mese il giorno 15 e smentirla   poche ore prima. Programmando un computer potrebbe inviare in automatico le mail ai giornali e si eviterebbero noiose e ripetitive conferenze stampa.       

martedì 27 dicembre 2011

grazie e buon anno

Ringrazio quanti dagli USA, Germania, Ucraina, Romania, Francia, Brasile, Federazione Russa, Svizzera e Danimarca, oltre che  i pochissimi del Bangladesh e dell'India, e naturalmente gli italiani, che vedono quotidianamente il blog. 
 I commenti sono aperti e bene accetti, pur se moderati per evitare spiacevoli episodi di offese personali e quant'altro. Ma è questo l'unico limite.


Grazie a tutti e buon nuovo anno.



buon anno?

Dal sito:  http://www.cittafutura.al.it/  prendo la vignetta esaustiva del pensiero di molti.





lunedì 26 dicembre 2011

incidentabilità....


Questo cartello lo trovate nel territorio di Vernole. A prescindere dalla strada "ad alto rischio di incidentabilità" che già è un obbrobrio, un deturpamento, una bizzarria lessicale, tutta quella roba dovreste leggerla mentre guidate. Il sunto di quelle parole incomprensibili (decreti, commi, legge num....) è: qui c'è una fotocamera che riprende se passate con il rosso. Fra parentesi potrebbe esserci, che so "anche il Comune vuole quattrini". Però sarebbe stato esageratamente ovvio e scontato. L'avrebbero capito tutti al volo. Ma così è... in quel di Vernole.

Anniversari

26 dicembre 1792, a Parigi inizia il processo a Luigi XVI. Perderà la testa poco più avanti.

Luigi XVI

P.S. Qualcuno suggerisce di piazzare una ghigliottina sulla pubblica piazza di Arcore, non già per usarla, piuttosto come monito

domenica 25 dicembre 2011

Vito Antonio Conte, la poesia e le Hostess

Io l’ho scritto a Vito Antonio che non mi hanno lasciato leggere il suo libro. “E di nuovo verrai di niente vestita” è il titolo. Sono poesie, perché lui è in poeta. E qui il primo intoppo. Pensavo di non sopportare i poeti, poi ho scoperto che era solo invidia. Perché loro dicono con poche parole scelte e messe in fila (in colonna) quello che io dico con mille parole messe in fila, senza colonne, l’accapo è automatico, ci pensa il computer. Non faccio neppure quello sforzo per scrivere mille parole e dire una cosa banale. E poi io impongo il mio pensiero. Chi legge concorda o no, poco importa, ma legge e basta. Il poeta invece lascia lo spazio per vedere tutte le cose non scritte. Interpreti, come fai con un quadro, come fai con un segno. Fontana, lui, Lucio, quello che squarciò la tela lasciando il segno nella storia dell’arte con un gesto sublime, subliminale, intenso, fiero, orgoglioso. Fontana era questo e non solo questo. Non l’ho mai detestato. Però quante volte leggo un poeta e mi dico “perché non sono capace di scriverlo io”? Così le parole del poeta ti portano nel suo mondo, ti portano nel tuo mondo.  

Non di luce riflessa
Né di riflessa luce
Lascia stare
Non importa…

Scrive Vito Antonio, e lei, l’hostess del volo che ha un numero che ho scordato, che mi porta sballottandomi un po’ da Brindisi a Torino, mi offre gratta e vinci “tenti la fortuna, una costa due euro, sette costano dieci euro. Così risparmia” ed io interrompo proprio dopo

“In fondo a questa vita
Con vista sul panorama…”

E chiedo alla signorina “scusi, ma alla fortuna che dovrei tentare col gratta e vinci debbo affidarmi anche per il volo”? Finge di non capire e mi guarda. Dico “No grazie, sto leggendo Vito Antonio Conte”
Lei procede, io tento di procedere finchè il pilota inizia una lunga tiritera in inglese. Non capisco una mazza, io conosco un po’ di francese che ho studiato a scuola e non mi serve a nulla nel mondo degli anglofoni e dei computer.

“d’ossa d’avorio affioranti
Che nessuno vuol vedere
Di dolore oltre ogni colore…”

E passa la seconda hostess “spero siano finite” penso guardandola mentre mi propone improbabili sigarette che non fanno fumo, ma sembra di fumare “così potete fingere di fumare anche di fianco al vostro vicino” dice sibillina, repentina, insistente, intrigante. Rifiuto l’offerta, non si sofferma a guardarmi, lancia un’occhiata sulle labbra che stanno sulla copertina del libro e procede oltre.
Poi “allacciate le cinture, stiamo iniziando le operazioni per l’atterraggio, passerete il Natale a destinazione come avevamo promesso”. Richiudo il libro mai letto. Lo farò fra una cena e un pranzo di Natale. Forse lo farò. Pensando ai poeti che scrivono, ai pittori che dipingono o che squarciano tele.  Lo farò pensando ai coni gelato e a lei , alla stessa che parla con Vito Antonio e lui le dice in fondo al libro, proprio sulla copertina

“Cammini sul filo
Equilibrista del mio cuore…”


Vito Antonio Conte – E di nuovo verrai di niente vestita – Luca Pensa Editore – pagg. 76 – 10 €

Woody Allen

Pensiero della notte di Natale: 


"Per te sono ateo, ma per Dio sono una leale opposizione" (Woody Allen)