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sabato 3 agosto 2013

3 agosto 1975 - Nasce PONG


Il 3 agosto 1975 la Atari commercializza PONG. Nolan Bushnell, fondatore della ATARI, lavorò ad un progetto per un utilizzo alternativo della TV seguendo a quello che fu il primo gioco a consolle della storia: ODYSSEY, progettato dalla Sanders. Pong è una piccola consolle che si collega alla TV e consente di giocare a ping pong con due barrette che colpiscono una pallina virtuale. Il gioco è in bianco e nero, anche perché moltissime TV così erano all'epoca. Il 3 agosto 1975 il gioco diventa popolare e inizia a diffondersi nel mondo intero. Nel 1976 la General Instruments perfezionerà PONG con l' AI-3-8500 creando una consolle che consente di giocare a 6 diversi giochi (Tennis, Calcio, Squash, Pratica, Gioco con fucile 1 e 2).

giovedì 1 agosto 2013

Grotta dei cervi




Ricevo e pubblico

Agli Organi d’Informazione

Oggetto: Grotta dei Cervi – salvaguardia e fruizione RV3D

Riccardo Rella
Salento: scrigno di cultura, arte e natura. Ne è esempio emblematico la Grotta dei Cervi di Porto Badisco: a ben 43 anni dalla scoperta, però, il complesso preistorico rimane, ancora ed incredibilmente sconosciuto alle masse, segno che il tanto parlare e le scelte politiche fin’ora operate non hanno sortito alcun effetto. Eppure il problema della salvaguardia e della fruizione della prestigiosa Grotta dei Cervi è nel cuore dei salentini e dei pugliesi tutti.
E’ consapevolezza, ormai diffusa, che il sito preistorico di Badisco debba conservare per sempre la sua identità e selvaggia bellezza, senza stravolgimenti ambientali o eventuali imitazioni sintetiche del tutto estranee al contesto e lontane da qualsiasi realtà speleologica. All’uopo presentai, già nel 1998, in conferenza stampa, alle Autorità, Università ed Istituzioni competenti una idea-progetto di fruizione della Grotta tramite la Realtà Virtuale 3D, all’epoca già esistente, ad effetti spettacolari ed avvolgenti, perfettamente funzionante e mobile. Si pensi che il Coordinamento SIBA dell’Università del Salento ne ha iniziato la realizzazione a partire dal 2003! Anni di  ripetuti interventi in Grotta  e ripercussioni sul delicatissimo microclima e paleosuolo. La tecnologia, ora, ci permette di andare ben  oltre: la RV3D, divulgata, anche, tramite le applicazioni per iPhone e iPad della Apple, quando sarà realizzata dal Comune di Otranto, così come, dal sottoscritto sollecitata e presentata, in data 28/12/2012, insieme al Presidente de “La Salle” (International Team Photo 3D) alla presenza del Sindaco, dott. Cariddi, del dott. Bianco della Soprintendenza Archeologica di Lecce e del dott. Giangreco della Soprintendenza ai Beni Monumentali e Paesaggistici, promuoverà la conoscenza del Territorio, con notevole richiamo turistico e consequenziale ritorno  economico.
L’idea è quella di strutturare con le “app” dei percorsi pluritematici nel contesto culturale salentino, atti a stimolare la curiosità e la meraviglia di chi, navigando in internet, potrà sapere dell’esistenza a Badisco del “Santuario della Preistoria”, osservarne la conformazione, ammirarne le pitture unitamente ai reperti archeologici che, rinvenuti all’interno della Grotta, purtroppo, giacciono ancora, sin dal 1970, dimenticati nei sotterranei di qualche Museo. A riguardo, facendomi portavoce del grande rammarico della signora Albertini, vedova di uno degli scopritori, provvidi a presentare, già nel 2011, a nome di SpeleoTrekkingSalento, una richiesta indirizzata alla Procura della Repubblica, mirata alla salvaguardia del prestigioso sito e dei numerosi reperti archeologici (a detta degli  scopritori, centinaia di cassette di materiale portate via “a camionate” dalla Soprintendenza) che aspettano di ricevere l’opportuna visibilità con la sistemazione in qualche  prestigioso contenitore culturale, quali il Castello di Otranto o altre  strutture idruntine.
Il mio appello è che la crescita del Salento passi attraverso la valorizzazione dell’esistente: dalle masserie fortificate alle cripte bizantine, dalle peculiarità paesaggistiche e gastronomiche all’ ineguagliabile patrimonio artistico salentino. E’ ormai tempo, dunque, che la conoscenza del sito preistorico della Grotta dei Cervi varchi, con la realtà virtuale, il chiuso delle aule accademiche e dei musei per raggiungere ogni angolo della Terra. Lo si deve a quei soli cinque scopritori: Severino Albertini, Isidoro Mattioli, Remo Mazzotta, Enzo Evangelisti e Daniele Rizzo, tre dei quali miei amici e compagni in tante avventure, che nei primi del 1970 riuscirono a riportare alla luce la preziosa eredità. Per questo SpeleoTrekkingSalento si è sempre battuta e di questo, personalmente, ne ho fatto la mia missione.
Lecce, 30 luglio 2013
                                                            Il pioniere del Trekking nel Salento
                                                                                     presidente Riccardo Rella


E se San Cataldo diventasse pulita?

E se ci si pensasse? Un mattino di buon’ora, il caldo avvolgeva le menti, sono andato a San Cataldo, mi sono fermato nella parte di Vernole, desolante arrivare e vedere l’incuria e l’abbandono. Unica cosa nuova di pacca, come ogni inizio estate, sono le strisce blu, il resto è lasciato alla natura perché ne faccia quel che vuole e agli imbecilli perché ne facciano scempio. La spiaggia che sarebbe anche bella, con sabbia, è di una sporcizia da fare paura. Idioti (come altro chiamarli?) lasciano bottiglie anche rotte fra la sabbia e lattine ovunque, plastica e ogni tipo di immondizia, ombrelloni rotti e via dicendo. Nonostante tutto ciò c’è gente che ci va. Ecco maltrattata una delle più importanti risorse turistiche e paesaggistiche. A prescindere dagli idioti che bisognerebbe multare, altro che strisce blu, e forse sarebbe saggio imporre una cauzione obbligatoria per chi vende bevande in bottiglia, sarebbe bene offrire qualcosa ai turisti che pagano per parcheggiare. Non è che pagano il comune di Vernole per passeggiare sui vetri rotti e fra cataste di plastica.

Ho frequentato per molti anni una spiaggia libera a Cavi di Lavagna, Liguria. C’era un chiosco, il gestore aveva messo anche due docce, calda e fredda, per la prima c’era da acquistare un gettone, la seconda gratuita. E poteva, a richiesta e a pagamento, fornire ombrellone e sdraio. In cambio teneva pulitissima la spiaggia di sua pertinenza, messa fra due stabilimenti di quelli belli, con tutti gli ombrelloni uguali, tutti in fila, dove pagavi anche per entrare. Non potrebbe essere un’opportunità per un gruppo, una piccola cooperativa di giovani? Lasciare la spiaggia libera ma offrire un servizio a richiesta e soprattutto una spiaggia pulita e dignitosa? So che Vernole ha altri problemi da risolvere, scrivere “alto rischio di incidentabilità” per dire che hanno messo fotocamere per multare chi passa col rosso implica uno sforzo notevole, però, forse, sarebbe bello almeno pensare ad offrire qualcosa di decente anziché limitarsi a spremere i turisti come limoni. 

mercoledì 31 luglio 2013

Vietato fumare in auto! Era ora!

Vacanze estive? Neppure a pensarci, mentre tutti attendiamo la sentenza che, unica possibilità reale, ci potrebbe liberare di quello di Arcore, il governo delle larghissime intese lavora per noi. Intanto annotiamo che solo i giudici sarebbero in grado di fare quello che la politica non sa e non vuole assolutamente fare, per il centro sinistra è molto meglio averlo come alleato che tentare di sconfiggerlo. Quando ci riuscì Prodi, alcuni illuminati statisti lo affossarono, ricordo un certo Bertinotti che ora sopravvive con la sua pensioncina al minimo. Dopo la magistratura non rimane che la divina provvidenza, forse per questo tanta simpatia per il Papa Francesco.
Il governo invece vara piani su piani, il più imprescindibile è fatto. No, non è la legge elettorale, quella è secondaria: è vietato fumare in auto in presenza di minori e donne incinte. Ora, una domanda sorge spontanea, chi è quell'imbecille che fuma in auto con bambini? Personalmente non lo faccio neppure quando con me ci sono maggiorenni e vaccinati. Era necessaria una legge per questo? Soprattutto è discriminatoria, sappiamo benissimo che la condizione di gravidanza si manifesta con evidenza dopo un certo numero di mesi, il poliziotto fermerà tutte le auto con donne a bordo per fare un test di gravidanza, quelli in provetta: blu è si, rosso è no?  Insomma, se viaggiate con una donna incinta di tre mesi la sfangate, se è di sette no, per il legislatore è più incinta la seconda della prima. 
Esilaranti poi sono i commenti dei new talebani. Leggo su un giornale una lettera al direttore di un "cittadino" (così la firma) che dice che occorre vietare il fumo in auto a prescindere, perché potrebbe distrarre, dice il tapino "e se cade la sigaretta?". Ha ragione!!! Anzi, estendo la richieta, vietiamo nell’ordine: 
fumo, bottigliette d’acqua (per bere occorre alzare il capo, inoltre potrebbe scivolarti dalle mani), il trasporto in auto di bambini anche negli appositi seggiolini (vuoi mai che si mettano a piangere e ti volti a vedere cos’hanno?), i mariti o le mogli a seconda di chi guida (potrebbero iniziare una discussione distraente), i segnali stradali di qualunque tipo (devi distrarre lo sguardo per leggerli), la polizia stradale per lo stesso motivo, masticare qualunque cibo, dalle pericolosissime caramelle alla menta, ai tarallini (metti che ti si ficchi qualcosa in un dente cariato), l’autoradio (durante i GR che parlano di divieto di fumo ti incazzi come una bestia feroce e non ci vedi più), le digestioni faticose (inducono sonnolenza), le belle donne e gli uomini belli sui marciapiedi, le prime in particolare, vista la natura vojeristica del vir italico sono distraenti. Inoltre si potrebbero sostituire le multe con la fustigazione in loco: 12 frustate per chi fuma, 10 per chi porta bambini e via dicendo a seconda del reato.


martedì 30 luglio 2013

Francesca Caminoli - C'erano anche i cani

“Una volta, quando facevo il ganzetto, mi piaceva moltissimo l’espressione di uno che faceva il filosofo di mestiere, che diceva “né ridere, né piangere, ma capire” quando gli uomini interpretano le cose. Più tardi ho avuto la sensazione netta che si trattasse della più grande stronzata che avessi mai sentito nella mia vita e che il problema era esattamente d ridere, piangere e capire” (Adriano Sofri al congresso di Lotta Continua, novembre 1976).


E’ l’incipit del nuovo libro di Francesca Caminoli “C’erano anche i cani”, che finisce con un’altra frase che in sostanza riassume il tutto: “Come erano strani quegli anni”.
E’ un libro di emozioni, sensazioni, è la biografia di una “ragazza del ‘68”, probabilmente una riflessione autobiografica, ed è la fotografia di una generazione che è passata attraverso gli anni ’70 condividendo una vita che forse è stata sopra le righe, ma che è stata vissuta con l’intensità della scoperta del nuovo, della speranza, della delusione e disillusione.
Non è un libro sulla storia trita e ritrita di quello che si chiama comunemente “il ‘68”. Maria, Matteo, Luca e Giacomo sono fratelli di una famiglia borghese che passano attraverso quel periodo con le loro storie. Nascono sette stupendi quadri ognuno dei quali accompagnato da un cane, Divo e la fisarmonica, Baldo e il braccio rotto, Paco e Zanna Bianca, Ciclone e la Grecia, Grigia e la rivoluzione, Bella e i morti di aprile, Pongo e le donne. Sette capitoli che raccontano noi e la nostra storia. Libro agile, snello, accattivante, che consente a chi ha vissuto quei periodi di ritrovarsi. Passano i Rolling Stones, i Beatles, i Pink Floyd. Passa Ivan Della Mea e l’internazionale cantata guardando un tramonto a Creta: “Ma che c’entra?” rise Giorgio. “Non so, mi è venuta da sola”. E passano gli hyppies e i rockers, due ragazzi inglesi vestiti di nero e borchiati che vengono in vacanza in Italia. Passano i primi amori adolescenziali e i rimproveri della famiglia che non comprende quei figli. E mi tornano alla mente altri genitori che dicevano ai figli in jeans ed eskimo “ma cosa volete ancora? Avete tutto, noi abbiamo fatto la guerra e la rinascita dell’Italia, voi cosa volete più del benessere?” Era difficile, impossibile forse, spiegare che la vita per loro era stata creare benessere, per noi era aumentarne la qualità. Il Vietnam lo sentivamo come una ferita, i movimenti dei ragazzi americani vestiti strani, che praticavano il libero amore con fiori fra i capelli, Creta e l’Europa che erano meta di statunitensi renitenti alla leva, che non rispondevano alla chiamata per andare a combattere guerre non loro, poi l’Italia e l’Europa che si infiammarono e noi che perdemmo la verginità dopo le stragi e dopo il crescendo della politicizzazione che ha raggiunto apici estremi. Ne parla Maria quando dice del verboso leaderino che parla sempre e dà la linea, delle ragazze innamorate dei capi e utilizzate per il ciclostile. Lei che faceva parte di quella parte che voleva cambiare le cose, però era sempre in rotta con quelli che sapevano tutto, i leader che mal sopportava. Era, in fondo, la differenza evidente ed esistente fra orizzontale e verticale, fra condividere ed eseguire, loro, i leader, che imitavano quelli più grandi da una parte e gli altri, quelli che banalmente volevano cambiare il mondo, magari senza violenza dall’altra. Maria non amava gli slogan cruenti che evocavano teste fracassate. Erano i giorni in cui la politica diventava totalizzante e si tentò di imitare altre forme partito. In cui neppure i leader comprendevano che quella generazione aveva altri desideri, altri scopi, aveva un’altra vita da vivere, non quella degli apparati, piuttosto quella della fantasia. Ed erano i tempi in cui “essere comunisti” nulla aveva a che vedere con quel comunismo evocato dalle destre di oggi, era liberazione, era un banale principio: “da ciascuno per le sue capacità, a ciascuno per i suoi bisogni”. Un sacerdote mi disse un giorno “cosa c’è di più cristiano?” Peccato per quella politicizzazione estrema.  Francesca Caminoli riesce a far nascere tutte queste riflessioni in chi ha vissuto quegli anni, ma riesce sicuramente a suscitare interesse nei più giovani, il romanzo è leggero come una foglia, piacevole, scorre e si legge tutto d’un fiato, come d'altronde gli altri suoi romanzi. Anche quando parla dell’arrivo del femminismo, del maschilismo presente a destra e putroppo anche a sinistra, che fece in molti casi scontrare uomini e donne, proprio come sanno fare bene le sinistre da sempre, scontri interni perché ognuno è più puro degli altri, ha la linea più giusta, ha ragione più dell’altro. O dice della morte per strada di Varalli, di Zibecchi. Anche quando parla dell’arrivo tetro del terrorismo che Maria, la protagonista, si è vista passare in casa ed ha immediatamente chiuso le sue porte a quella pratica nichilista e tutto sommato tanto uguale ad altri terrorismi, quelli, per capirci, che avevano tolto la gioia ai movimenti.
E’ vero, in fondo quegli anni erano strani.

Francesca Caminoli - C’erano anche i cani – Jaca Book editore. € 14,00.

Della stessa autrice segnaliamo, sempre per i tipi di Jaca Book: Il giorno di Bajram – 1999, La neve di Hamed – 2003, Viaggio in requiem – 2010, La guerra di Boubakar – 2011. 


lunedì 29 luglio 2013

Forza nuova - Lega nord e mafie - Futura alleanza?

Ancora sulla vicenda razzismo. I militanti fascisti di Forza Nuova (braccio armato di Calderoli?) oltre alle banane lanciate verso l'italiana Kyenge, Ministro della Repubblica, hanno lasciato alcuni pupazzi insanguinati. Il gesto armonizza perfettamente con altri tipi di "messaggi". Utilizzati da decenni dalle mafie questi segnali sono inquietanti, e sono spesso prologo di atti criminali ben peggiori. Un'alleanza trasversale fra i fascisti di forza nuova, quelli della lega e le mafie sarebbe una catastrofe per l'Italia intera. 

Eniac

Era il 16 febbraio 1946. Occupava un locale di 270 metri quadri (9 x 30), aveva un peso di 30 tonnellate. 18.000 erano le valvole che lo facevano funzionare, il transistor arriverà qualche anno dopo, con assorbimenti di corrente enormi. Ogni due minuti occorreva sostituire una valvola. Costò 4986.000 dollari la sua creazione. Voluto fortemente dagli alti papaveri dell’esercito americano per calcolare i lanci delle ogive, ENIAC è il primo calcolatore elettronico. In meno di un secondo calcolò, alla presentazione, il numero 97367 per sé stesso 5000 volte. Rimase in funzione fino al 1955. Aveva, in pratica le prestazioni di un moderno PC. 

domenica 28 luglio 2013

Torre Veneri parco naturista: Entri in acqua nudo, esci fluorescente

Leggo sui giornali che l'assessore Guido vorrebbe una spiaggia per naturisti. Nulla in contrario, bella iniziativa veramente, ognuno abbia uno spazio in cui esprimersi, la libertà è anche questo. Leggo che l'assessore Guido, benemerito promotore dell'iniziativa, avrebbe individuato la location per tale lido: Torre Veneri. Ora, vista la miriade di polemiche che vogliono la presenza di uranio impoverito in loco, visto che la località non è, allo stato attuale, propriamente tranquilla, visto che ogni tanto senti sparare in acqua da un esercito assolutamente inutile, non pare quanto meno azzardata tale ipotesi? A  meno che lo slogan per lanciare l'inizitiva sia "Torre Veneri, parco naturista, entri in acque cristalline ed esci fluorescente in ogni parte del corpo...."

28 luglio 1480 - mamma li turchi

28 luglio 1480, nei pressi dei laghi Alimini sbarcano i turchi. Dopo lunga resistena, il 14 agosto, Otranto cade nelle loro mani. 800 otrantini vengono trucidati. Il comandante turco era Gedik Ahmet Pascià (detto Giacometto), un rinnegato forse albanese passato dalla parte del più forte. Lo sbarco a Otranto fu un banale caso del fato, i turchi volevano conquistare Brindisi, la loro possente flotta (si parla di un numero di navi che va dalle 70 alle 200 unità) fu dirottata a Otranto da una possente tramontana... Quando la storia è dominata dal caso...