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sabato 5 settembre 2015

A Lecce rapporti stretti fra politica e Sacra Corona Unita?

L'articolo di Antonio Nicola Pezzuto per Antimafia duemila è illuminante per la situazione che sta emergendo a Lecce nei rapporti fra politica a Sacra Corona Unita. La DIA lavora e lo fa benissimo, puntualmente e con metodica precisione.
I clan locali si dedicano ad attentati alle attività commerciali e non solo, anche le affissioni per la campagna elettorale delle comunali 2012 erano in mano a personaggi inquietanti legati a filo doppio alla politica e a funzionari pubblici.
Lo sconcerto è come tutto questo sembri passare sotto traccia nel dibattito pubblico, quasi si trattasse di routine, normale amministrazione.
Ora, dire che i candidati fossero all’oscuro di ogni cosa mi pare una bufala che non si può sostenere. Il problema esiste, è importante, pesante e molto serio. Molto di più di quelli che agitano i puristi dei social network che si scannano per idiozie altre e diverse. Qui si tratta di mafia, legalità, si tratta di clan che tengono in scacco le città e che, con buona probabilità, poi ricattano i loro “clienti”.
Clientele, voti comprati e venduti, teste rasate fuori dai seggi e via dicendo, pare una ragnatela inestricabile che passa con il silenzio assenso di chi è coinvolto.
Quel Sergio Marti che, intercettato dice a un candidato:
“Pronto… buongiorno dottore … ciao … salve … Sergio sono … sto passando perché ho fermato adesso un ragazzo … giustamente … che gli hai dato i manifesti … non mi sembra neanche una cosa corretta … sto venendo … se stai là passo” e ancora:  “… elemosina qua non me ne serve … dice … no … va bene … tanto a Lecce non li puoi attaccare lo stesso … ho detto … glielo ho già detto … non è che alla fine faccio il fesso loro eh! … non esiste proprio … allora poi quando lo senti … tanto … poi glielo dici … gli dici … tanto se non li attacca Sergio … le … squadre sempre quelle sono … glielo ho già detto … eh! … cazzo ! …”
Ora, per favore, ogni candidato (ma proprio tutti) dichiarino come e da chi hanno fatto affiggere i loro manifesti, come e da chi hanno fatto distribuire i santini e i volantini. Lo debbono alla cittadinanza, se nessuno lo fa, permettete, qualche dubbio sorge. Ovviamente tutti avranno regolari fatture che comprovano le loro dichiarazioni, se non le hanno nasce un altro motivo di sconcerto.  
Essere contro le mafie non è roba da professionisti dell’antimafia, deve diventare agire quotidiano, l’elettore ora ha il dovere di chiedere al suo candidato di riferimento ampie spiegazioni. Quando comportamenti mafiosi si intrecciano a comportamenti omertosi si chiama mafia. Purtroppo il problema non è degli altri, è della collettività.

E tutti i partiti debbono fornire spiegazioni perché purtroppo l’inquinamento è da ogni parte come dice l’articolo su Il Fatto Quotidiano. Anche nel PD esistono rapporti con la criminalità organizzata. Siamo sicuri che a Lecce questi non ci sono, però una presa di posizione che vada oltre il comunicato stampa, magari sarebbe buona cosa.  

venerdì 4 settembre 2015

Porta Romana (Dalla - Guccini - Vecchioni)

Finiscono le vacanze, si torna nel pantano?

E va bene, si deve tornare alla normalità del dopo vacanze. L’estate però morde ancora con un caldo soffocante, afoso, appiccicaticcio. Anche il mare era caldo in agosto, troppo. Ed ora, a settembre iniziato, con la scuole che forse riapriranno, la calura non molla proprio. Ce ne faremo una ragione, però mi ha spossato. Turisti spenti vagano dentro la “bomboniera” (al secolo Lecce, battezzata con quel nomignolo dal suo sindaco che pare l’unico a non accorgersi dei rifiuti accatastati qua e là) cercando refrigerio e guardando dal basso verso l’alto i fregi, i palazzi di un passato feudale che pare non volersene andare, quasi fossimo ancora a quei tempi, quando nel “sedile” si decidevano decisioni e i sudditi annuivano, se qualcuno osava criticare veniva forse messo alla gogna nella pubblica piazza. Oggi no, oggi chi critica, soprattutto se è giornalista, viene attaccato da destra e da sinistra. Ops, da sinistra no, neppure questo sanno fare i reduci di formazioni che un tempo, credetemi sulla parola, esistevano.

giovedì 3 settembre 2015

Cercatevelo voi il telefono

A qualcuno è capitato di cercare un telefono cellulare che telefoni e basta? Provateci!
Ho due telefoni in tasca, uno un po’ meno obsoleto (neppure troppo perché la modernità dura sei mesi al massimo poi vengono superati) uno invece era il mio vecchio Nokia che pagai la bellezza di 40 euro una decina di anni addietro. Era, perché improvvisamente è defunto. Non so se è solo la batteria e non mi interessa, siamo nell’era dell’usa e getta. Una batteria costa intorno ai 15 euro e non ho la certezza che poi funzioni, portarlo a riparare è fuori discussione, più costoso di uno smartphone.
Allora mi metto a girovagare per negozi, quelli griffati TIM, Vodafone, Wind hanno commessi che ridacchiano alla richiesta di un telefono con i tasti che serva per telefonare. “Solo touch, mi spiace”. I piccoli centri commerciali ne hanno in esposizione al massimo uno con le caratteristiche che desidero, spesa intorno ai 30 euro. Io sono testardo e voglio addirittura spendere meno, prendo l’auto e vado in un grande centro commerciale e finalmente trovo un Samsung a 20 euro!
Però un simile acquisto occorre sudarselo. Il solerte commesso insisteva chiedendomi come faccio senza internet, senza fotocamera, senza la possibilità di farmi un caffè e soprattutto ha cacciato fuori il colpo (secondo lui) da KO per farmi deviare su uno smartphone: “questo è dual SIM ed avrà in tasca un solo telefono”, non ha trovato argomenti quando gli ho detto “metti che mi trovo sul Cervino ed ho scordato il caricabatterie, se si scarica l’unico telefono che faccio? Io voglio due telefoni e soprattutto ne voglio uno con veri tasti da pigiare, per le fotografie utilizzo una fotocamera, i selfie li lascio fare a chi ha sorrisini idioti, per internet utilizzo il computer”.

Ha ceduto, ho vinto. Anche se probabilmente ancora dice ai suoi colleghi di quel vecchietto giurassico che non capisce una mazza di telefonia, “pensate, vuole un telefono per telefonare, ridicolo”.

mercoledì 2 settembre 2015

L'Inghilterra e gli immigrati

Noi gli immigrati li vogliamo così.
Dice il ministro degli interni Britannico,Theresa May, che la G.B. deve accettare immigrati solo a determinate condizioni:

·       Può entrare solo chi ha un lavoro! (Se il lavoro ce l’hanno fuori        e vanno a fare un viaggetto come turisti è meglio)
·       Può entrare solo chi è europeo DOC (ammesse solo piccole              eccezioni per motivi umanitari, quali: emiri, sceicchi, mafia              russa, massoni centro africani)
·       Può entrare solo chi dimostra di essere ariano (parola caduta in       disuso da tempo come termine, non come concetto etico)
·       Assolutamente vietato l’ingresso alle seguenti categorie di                profittatori dell’altrui benessere: esuli, profughi, esiliati, bimbi        che crepano di fame, donne incinte il cui villaggio è stato                  distrutto da bombardamenti, chiunque non abbia un conto alle          Cayman.

In cambio la Gran Bretagna potrebbe (il condizionale si impone), mandare centoventi euro all’Italia perché gestisca l’immigrazione. Dopo serrate trattative pare che l’Europa abbia strappato anche l’invio di cacciabombardieri per affondare qualunque natante sospetto.
Insomma, Salvini ha trovato un’altra sponda. Una sola domanda per lui: visto che gli europei sono ben accetti, perché non si toglie dalle palle ed emigra a Londra?


Scherzi a parte, se questa è l’Europa, ridateci per favore i Borboni, il regno delle due Sicilie o, in alternativa, la DC di Andreotti!

lunedì 31 agosto 2015

Lecce: bomboniera o tappeto?

Leggo di polemiche e attacchi ai giornalisti da parte di amministratori comunali e provinciali di Lecce. Neppure mi stupisco molto in realtà, la stampa quando fa il suo dovere può essere più incisiva di un’opposizione anche puntuale e precisa ma inascoltata dagli stessi elettori. Sistemi elettorali che hanno trasformato piano piano le città in feudi in mano a maggioranze blindate fanno si che questo possa accadere, quando poi a governare è il pugno di ferro e la certezza di essere nel giusto a prescindere da tutto, la situazione diventa in qualche modo perversa.