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venerdì 25 gennaio 2013

Da: Lettere di condannati a morte nella resistenza europea

Miei cari genitori,


se il cielo fosse carta e tutti i mari del mondo inchiostro, non potrei descrivervi le mie sofferenze e tutto ciò che vedo intorno a me. Il campo si trova in una radura. Sin dal mattino ci cacciano al lavoro nella foresta. I miei piedi sanguinano perché ci hanno portato via le scarpe. Tutto il giorno lavoriamo quasi senza mangiare e la notte dormiamo sulla terra - ci hanno portato via anche i nostri mantelli.

Ogni notte soldati ubriachi vengono a picchiarci con bastoni di legno, e il mio corpo è nero di lividi come un pezzo di legno bruciacchiato. Alle volte ci gettano qualche carota cruda, una barbabietola, ed è una vergogna: ci si batte per averne un pezzetto e persino qualche foglia. L’altro giorno due ragazzi sono scappati, allora ci hanno messo in fila e ogni quinto della fila veniva fucilato. Io non ero il quinto, ma so che non uscirò vivo di qui.

Dico addio a tutti e piango.

Chaìm.

giovedì 24 gennaio 2013

24 gennaio 1966 all'università di Trento



Il ’68 in Italia iniziò il 24 gennaio 1966 – Fu il giorno in cui gli studenti di sociologia di Trento occuparono per la prima volta in assoluto l’università per il riconoscimento della laurea in sociologia. Fra i nomi degli occupanti si legge di: Renato Curcio, Margherita Cagol, Marco Boato, Giorgio Pietrostefani, Mauro Rostagno e ancora, fra i docenti, Francesco Alberoni, Beniamino Andreatta, Giorgio Galli. L'occupazione venne ripetuta nell'ottobre dello stesso anno ed interrotta bruscamente dall'alluviione di Firenze. Moltissimi giovani ricordati come “gli angeli del fango” portarono aiuto alle zone alluvionate a Firenze con quello che viene definito da più parti “il più grande movimento di solidarietà del ‘900". Da tutto il mondo arrivarono giovani per recuperare il più grande patrimonio culturale esistente al mondo.  Sfatarono così le voci dei signorotti per bene sui "capelloni" e sulle ragazze "facili". E molti occupanti di Trento saranno protagonisti, nel bene e nel male, degli anni successivi.
Nel maggio ’68 tutte le università, esclusa la Bocconi, verranno occupate. 

mercoledì 23 gennaio 2013

Buon compleanno Settimana enigmistica


Il 23 gennaio 1932, per iniziativa del cavaliere del lavoro, grand’ufficiale, Dott. Ing. Giorgio Sisini di Sorso esce nelle edicole italiane il settimanale “che vanta innumerevoli tentativi di imitazione”: “La Settimana Enigmistica”. Il numero uno aveva 16 pagine e costava 50 centesimi. La pubblicazione ebbe un solo stop, per due lunghissimi mesi non fu reperibile dal 14 luglio 1945 per scontati motivi bellici.
Da quando uscì, il settimanale ha una veste grafica sempre molto simile. La peculiarità della rivista è che non contiene nessuna pubblicità al suo interno e che ha sempre vantato collaboratori di eccellenza, citiamo Bartezzaghi e Brighenti per le parole crociate e i rebus e ricordo l’alessandrino Bort (Bortolato) per “Le Ultime Parole Famose” la vignetta che chiude la pagina di barzellette. La foto in prima è di personaggi famosi, a settiane alterne maschili e femminili.
I tentativi di imitazione hanno avuto sempre scarsa fortuna, vuoi per l’abitudine, vuoi per l’eccellenza indiscutibile del settimanale stesso, soprattutto per l’amplissimo ventaglio di giochi che propone. Dalle Parole crociate, ai Rebus, Dama, Scacchi, il Bersaglio, e moltissimi altri ancora. 

martedì 22 gennaio 2013

Eutanasia


E’ successo in Belgio, avevano 45 anni, erano gemelli omozigoti e soffrivano di sordità dalla nascita, ora stavano diventando ciechi. Il loro dolore era “insopportabile” a detta dei medici. Erano psicologicamente e fisicamente distrutti. Hanno chiesto ed ottenuto la dolce morte assistita.

“Un dolore palpabile, costante, insopportabile'', così lo hanno definito gli stessi clinici ospedalieri, “tale da rientrare a pieno diritto tra i casi previsti dalla legge entrata in vigore nel maggio del 2002”. Il Belgio è stato il secondo Paese al mondo, dopo l'Olanda, a permettere l'eutanasia. Ed ora è in discussione la richiesta dei socialisti locali di estendere questo diritto ai minori e ai malati di Alzheimer.

I gemelli erano giovani, però ora il dibattito si riaccende più feroce che mai in Europa e soprattutto in stati confessionali come l’Italia.  Esistono limiti alle libertà individuali, alle scelte sulla propria vita, ma sono limiti che debbono stare in un ambito esclusivamente personale. Da questo punto di vista hanno senso leggi che consentono o negano l’eutanasia? Il dovere dello Stato è quello di garantire dignità alla vita di ogni cittadino o di dettare regole etiche basandosi esclusivamente sul credo religioso e, troppo spesso, nel fondamentalismo di chi deve legiferare “in nome del popolo italiano”? Ed esistono fondamentalismi e ansie di ogni tipo, da quelli religiosi a quelli laici che pervadono anche il centro sinistra. Come evidenziava bene Ida Dominijanni il problema dei diritti individuali, della laicità dello Stato, fino ad arrivare al riconoscimento delle coppie di fatto non è esclusivamente della parte papalina della politica, investe, purtroppo, uno spettro più ampio di persone e personaggi, anche nel centro sinistra, che vogliono ad ogni costo imporre la loro etica come l’unica possibile. 
In una democrazia compiuta il problema non dovrebbe stare solo nella coscienza dei legislatori, semplicemente la legge non dovrebbe intervenire, lasciando al singolo la facoltà che compete loro, di decidere che fare della propria vita al di là della fede o del credo di terzi.  Però siamo nel paese che consente a medici sedicenti “obiettori” di non praticare l’interruzione di gravidanza, mettendo troppo spesso le donne in condizioni di disagio profondo. Uno Stato etico dovrebbe invece imporre in ogni ospedale la presenza di medici che rispettano la volontà del paziente e non negano un diritto sancito da una legge.  
Non penso che quella dei gemelli belgi sia stata scelta facile e leggera, anzi. Proprio per questo motivo la legge, i deputati sedicenti “pro vita” dovrebbero tacere, alla buon’ora. Per i gemelli non si può che provare una profonda pietas al di là delle religioni e dell’etica di ognuno. Come esiste quella che è spesso incomprensibile “ragion di Stato” deve esistere “la Ragion del cittadino”. Anche se non condivise, ognuno deve rispettare sia le scelte individuali che le leggi. E noi dovremmo forse rivendicare con più forza la nostra dose di libertà di vivere, e anche di non volerlo più fare se costretti alla sofferenza fisica o psichica. Il suicidio è un orrendo crimine o un diritto? Non lo definisco crimine, forse una sconfitta dell'individuo, forse la sensazione di impotenza, certamente un diritto di ognuno. Per quanto mi riguarda sono un fuori legge. Io voglio che, in caso di necessità, nessun accanimento terapeutico mi prolunghi artatamente le sofferenze. E sono fuori legge quando rivendico la libertà di decidere se, come e quando mettere fine ai miei giorni. Questo nessuna legge potrà mai impedirmelo. E nessun parlamentare potrà decidere al posto mio in particolare quelli che accettano supinamente di votare finanziamenti alle guerre, o leggi per proteggere il loro padrone. Questi non sono degni di decidere per gli altri.  Ci sono contraddizioni insanabili ed incomprensibili, anche facendo ricorso alla più bieca real politik. Lo Stato si limiti a dare ogni assistenza ai cittadini, fisica e psicologica, dopo di che esiste un limite che nessun legislatore deve permettersi di oltrepassare. Se fossimo in una Democrazia compiuta e reale forse non sarebbe neppure il caso di intervenire e dibattere di queste cose, dovrebbero essere assodate.  Ma la strada è sempre più lunga e tortuosa per arrivare ad essere una vera democrazia.
   


lunedì 21 gennaio 2013

21 gennaio 1921 Nasce il Partito Comunista d'Italia


Il 21 gennaio 1921 a Livorno, nasce il Partito Comunista d’Italia da una scissione guidata da Gramsci e Bordiga al 17° congresso del PSI. Guidato in un primo tempo da Amadeo Bordiga, nel congresso di Lione (clandestino) del 1926, cambiò rotta votando le tesi di Gramsci. Bordiga e i suoi vennero accusati di settarismo. Nel 1930 Bordiga venne espulso dal Partito con l’accusa di Trotskismo. Darà poi vita in Francia alla rivista Prometeo e nel dopoguerra al Partito Comunista Internazionalista.
Negli anni ’50 e ’60 ci fu discussione accesa sui rapporti con l’URSS, poi per i fatti di Ungheria e ancora fino alla primavera di Praga, tutti sconvolgimenti che vedevano l’imperialismo sovietico dilagare al pari e parallelamente a quello USA nel centro sud America. Ci furono uscite dal partito (Italo Calvino per citarne uno) ed espulsioni (Rossanda e il gruppo fondatore de Il Manifesto).
Comunque il PCI rimase il secondo partito italiano, giungendo al suo apice nel 1976 con il 34,4% dei consensi.  A chiuderlo definitivamente ci pensò Achille Occhetto che svoltò e fondò il PDS (Partito Democratico di Sinistra) nel 1991. Da allora la caduta è stata verticale, anche in considerazione del fatto che con la svolta “modernizzatrice” si chiusero i rapporti con le persone, le sezioni e tutto l’apparato che aveva tenuto in vita il Partito fino ad allora. Il resto è storia contemporanea.

domenica 20 gennaio 2013

20 gennaio 1942 non scordiamo

La lista degli ebrei da sterminare

Reinhard Heydrich                            
Joseph Buhler
Roland Freiser
Otto Hofmann
Gerhard Klopfer
Friedrich Wilhelm
Rudolf Lange
Georg Leibbrandt
Martin Luther
Alfred Meyer
Heinrich Muller
Erich Neumann
Karl Eberhard Schongarth
Wilhelm Stuckart
Adolf Eichmann

Ricordiamo questi nomi. Il 20 gennaio 1942 si riunirono sulla riva del lago di Wannsee a Berlino, invitati da Hermann Goring su ordine di Hitler, e decisero in quella sede ed in quei giorno la soluzione finale della questione ebraica.
Giudicato difficoltoso il trasporto in massa degli ebrei europei in Madagascar, scartate le fucilazioni di massa, non si fa cenno, nelle conclusioni, all’utilizzo del gas, piuttosto si dice alla pagina 7 delle conclusioni:

« Adesso, nell'ambito della soluzione finale, gli ebrei dovrebbero essere utilizzati in impieghi lavorativi a est, nei modi più opportuni e con una direzione adeguata. In grandi squadre di lavoro, con separazione dei sessi, gli ebrei in grado di lavorare verranno portati in questi territori per la costruzione di strade, e non vi è dubbio che una gran parte verrà a mancare per decremento naturale.”


Ovviamente la parola sterminio non è mai pronunciata né scritta, su questo fanno leva i criminali negazionisti. A noi sono giunti solo gli atti ufficiali  spesso smentiti da alcune testimonianze orali. I lagher e i gas non furono casuali nè improvvisati ma scientificamente approntati.