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sabato 13 luglio 2013

Al fiume il Papa porco

Giovanni Maria Mastai Ferretti (1792 – 1878), in arte Papa Pio IX, fu il papa più longevo della storia, durò in carica 31 anni, 7 mesi e 23 giorni. Nel 2000 è proclamato beato (la santità non si nega facilmente). Divenne famoso per la sua lungimiranza, si rifiutò infatti di riconoscere il nuovo Stato Italiano dopo l’unità. Famosissima la sua  presa di posizione “Non sono profeta né figlio di profeta, ma vi assicuro che voi a Roma non entrerete” pochi giorni dopo Cadorna entrò a Porta Pia.  Lui si ritirò in Vaticano dichiarandosi (verrà poi imitato dalle brigate rosse prima e dai leghisti poi, nessuno di loro riconosceva lo Stato Italiano) prigioniero politico.

Il 7 febbraio 1878, dopo aver dato licenza alla sua anima con le parole “parti o anima cristiana”, morì e venne seppellito in Vaticano, lasciando come volontà il diesiderio di venire sepolto in San Lorenzo al Verano. La notte fra il 12 e il 13 luglio 1881 la salma venne traslata. Ali di folla si accalcarono al suo passaggio, compreso un grande gruppo di anticlericali che tentarono di prendere la salma e gettarla in Tevere al grido di “al fiume il papa porco”. La folla non si diede molta pena del fatto, solo pochissimi poliziotti intervennero a trattare. Ci vollero alcune ore perché il corteo funebre proseguisse.

giovedì 11 luglio 2013

Grillo, il PD e Silvio il condannato

Mercoledi 10 luglio 2013. Segnamo questa data, rimarrà nel ricordo dell’indecenza, della volgarità, di un ulteriore passo verso la definitiva perdita di credibilità della politica.

Episodio 1: Un guitto,  capo e socio (di minoranza?) di Casaleggio di un partito con il 25% di voti, chiede ed ottiene un colloquio con il Presidente Napolitano. Uscendo convoca i giornalisti e dice papale papale che ha riferito al Presidente le sue preoccupazioni per il crollo di credibilità dell’Italia, dell’urgenza di intervenire, anche con lo scioglimento delle Camere, e di temere per l’autunno prossimo rivolte popolari “che noi stiamo frenando”. Come si vede sono fatti di estrema gravità e che richiederebbero urgentissimi interventi. Secondo queste parole ogni ora persa è un passo verso un baratro senza ritorno per il paese intero.
Allora ci spiega il guitto come mai ha rinviato una prima data proposta per l’incontro con il presidente perché “aveva già prenotato una vacanza in Sardegna?”. Forse le rivolte stavano iniziando dalla Costa Smeralda, Villa Certosa era tutto un fermento, anche il Bilionaire, è andato là, forse, per fermarli.  I casi sono due: o è uno sciagurato incosciente, oppure sa di aver raccontato palle credibili solo da qualche demente. Comunque sia c’è un filo rosso che lega il tutto: l’improvvisazione e l’inconsistenza politica dell’individuo. La sua incapacità è ormai palese, è del tutto evidente che il guitto sperava caldamente in un rifiuto ad essere ricevuto per poter dire quanto sono cattivi gli altri. Ha invece dovuto traccheggiare con il suo compare di merende Casaleggio per capire cosa diavolo dire. Tre giorni sono stati pochi per i due. Non sono stati in grado di fare proposte. Ah, all’incontro c’erano anche i capigruppo del movimento, sono stati zitti zitti e buoni buoni. Forse non avevano imparato a memoria il canovaccio e se parlavano rischiavano l’espulsione.
A margine annotiamo che Napolitano, compresso nel suo ruolo, aveva da poco dichiarato di fregarsene di cosa pensa il Popolo italiano dell’acquisto degli F35. Secondo l’anziano presidente è lui (assieme al consiglio di guerra) a decidere come spendere i soldi dei contribuenti, non certo gli elettori, figurarsi il Parlamento! Chissà che bel dialogo e duetto questa mattina.


Episodio 2: Il Partito Democratico, nello splendore delle larghe intese, concorda con il PDL il blocco del Parlamento in solidarietà con un pluricondannato e contro l’indipendenza della magistratura, colpevole di aver fissato un’udienza per il 31 luglio  prossimo, in presenza di un reato che si sarebbe prescritto il 1 agosto. Questo è un fatto di una gravità assoluta, potremmo definirlo pregolpista non fossimo convinti che la Costituzione è un valore assoluto che preserverà l’Italia da questi scempi. Il pluricondannato Silvio Berlusconi dovrebbe dimettersi immediatamente da ogni carica per difendersi, se è convinto della sua innocenza, nei luoghi opportuni, soprattutto il Partito che si definisce Democratico dovrebbe (il condizionale si impone) esserlo veramente e scindere la sua posizione da quella di chi vuole ingabbiare la giustizia che sta facendo il suo lavoro per impedire al condannato di farla franca. Il PDL aveva chiesto tre giorni di blocco dei lavori per poter decidere come cullare il padrone del vapore, il PD presenta quasi come una vittoria l’aver ottenuto un solo giorno. Cari ex compagni, questa è una sonora sconfitta, se l’intento è di tenere in vita il governo questo non significa assolutamente che dobbiate vendere i voti che avete ottenuto e accettare ogni ricatto. Il PCI di un tempo contribuì, un nome e per conto del Popolo Italiano (che non lo chiedeva), alla tragica fine di Aldo Moro con la linea della fermezza, oggi i suoi eredi si calano le brache davanti a un pregiudicato pluricondannato. Decidetevi e dimettetevi, chi vi ha votati voleva altro, voleva la difesa della Costituzione e della magistratura. Se un partito ha un leader mariuolo si faccia le riunioni di notte, non utlizzi il tempo e i quattrini degli italiani per difenderlo. E voi, per favore, non siate complici, non vorremmo che se la lega decide di sostenere Letta, voi vi troviate in piazza a manifestare per la riabilitazione di Renzo Bossi. 

mercoledì 10 luglio 2013

Abbiamo globalizzato l'indifferenza?

“Abbiamo globalizzato l’indifferenza…” così Francesco, il Papa. Ed ha ragione, questo strambo mondo che vede aumentare guerre in nome di Dio, che vede paesi un tempo accoglienti permettere a xenofobi di fare la legge  Bossi/Fini  per cacciar via chi arriva a chiedere asilo e un posto dove non morire, tutto può succedere. E pensare che un tempo si parlava di internazionalismo proletario, oggi hanno internazionalizzato la miseria, e i paesi (sedicenti) ricchi ne approfittano. Carta straccia anche la dichiarazione universale dei diritti umani. Se in Italia si indaga per “riduzione in schiavitù”, dove siamo arrivati? Bossi e Fini non hanno previsto, evidentemente.
E succede anche che gli eserciti più attrezzati e moderni del mondo, coalizzati a guerreggiare (quello che si scrive “missione di pace” o “esportazione di democrazia” si legge guerra) debbono trovarsi negli Stati Uniti e fare esercitazioni per, indovinate un po’? Imparare ad evitare il fuoco amico.
Pare (il condizionale è d’obbligo perché gli acquirenti di F35 non diranno mai la verità) che siano esagaratamente diffusi episodi in cui gli alleati si sparano e si massacrano fra loro scambiandosi a vicenda per nemici. 
Se questi sono i difensori dell’umanità poche sono le residue speranze. E’ ormai sui libri di storia che il più forte del mondo, gli USA, non riesce a venire a capo di una guerra che è una, almeno dal ’45 quando sconfissero i nazisti non senza l’appoggio degli alleati e dei partigiani che in tutta Europa riscattarono la Democrazia. Abbiamo presente il Vietnam, l’Iraq, l’Iran, la Libia di Gheddafi che tenne per le palle almeno tre presidenti USA, ora l’Afghanistan. Ci presentano i loro come nemici dell’umanità intera, in genere li dipingono straccioni, sporchi e brutti e analfabeti. Successe con i Vietcong, poi con Al Qaida. Stupenda la storiella del Mullah Homar che fu segnalato in fuga  con un motorino sulle montagne Afghane. Roba che neppure Totò avrebbe immaginato. Ho sempre pensato a centinaia di analisti armati di computer, satelliti, spie e spioni, infiltrati ovunque, e un signore vestito strano che  fa partire a spinta il suo cinquantino e si ferma a fare il pieno di miscela al 3% per poi passare a zig zag fra missili e satelliti. In quese condizioni, come stupirsi se dal 2001, quando Bush dichiarò guerra all’universo mondo, migliaia sono i soldati tornati avvolti in bandiere? Non una parola sui morti civili provocati da criminali bombardamenti su ospedali e scuole. Non ci sono dati credibili, i bambini non hanno una mostrina da rimandare ai familiari.
Tutti quanti a fare terra bruciata e a crearne profughi da mandare a Lampedusa per poi far dire al Papa quanto siamo idioti e criminali. Ecco il cerchio che si chiude,
Il problema vero è che ora gli USA e i loro utili idioti non sanno come diavolo uscire da queste sciagure. E viene da chiedersi perché mai dovremmo dare a questi incapaci la possibilità di spendere miliardi di euro per comprare gli F35.  Forse solo per far dire al Presidente Napolitano che sono indispensabili e che nessuno può impedirne l’acquisto? Neppure gli eletti al Parlamento?  Ma per favore, lasciamo lavorare il popolo italiano, proviamo a chiedere se è meglio avere più tasse o spendere meno, soprattutto in queste idiozie. Intanto il Mullah Omar non lo prendete, lui ha il Motom, mica bazzecole.
E allora mandiamo ufficiali e alti papaveri dell’esercito in America alle riunioni congiunte, almeno imparino a non spararsi addosso a vicenda, almeno quello!
A proposito di intelligence, a quando un Assange all’amatriciana che ci faccia sapere chi diamine ha messo le bombe a Piazza Fontana? E chi ha lasciato morire Aldo Moro? E chi ha abbattuto l’aereo ad Ustica? Fuoco amico… appunto.  


P.S. mentre stavo scrivendo queste noticine mi è arrivato un aggiornamento: Bin Laden, poco prima delle Torri Gemelle, venne fermato in Pakistan per eccesso di velocità. (Sic!)

martedì 9 luglio 2013

Il Manifesto Russel - Einstein


9 luglio 1955  - Manifesto Russel – Einstein

Luglio 2013 – Il presidente Napolitano, il governo, le destre e le (sedicenti) sinistre dicono in coro che dobbiamo assolutamente comprare aerei da guerra F35.

Il manifesto, firmato da intelettuali e scienziati, chiedeva una conferenza internazionale per il disarmo nucleare. Dopo molte resistenze l’incontro si tenne a Pugwash (Nuova Scozia). Nel 1995 proprio la conferenza di Pugwash ottenne il nobel per la pace.

Il testo del manifesto:

In considerazione del fatto che in ogni futura guerra mondiale verrebbero certamente impiegate  armi nucleari e che tali armi mettono in pericolo la continuazione stessa dell'esistenza dell'umanità, noi rivolgiamo un pressante appello ai governi di tutto il mondo affinché si rendano conto e riconoscano pubblicamente che i loro obiettivi non possono essere perseguiti mediante una guerra mondiale e li invitiamo, di conseguenza, a cercare mezzi pacifici per la soluzione di tutte le questioni controverse fra loro. Nella tragica situazione cui l'umanità si trova di fronte noi riteniamo che gli scienziati debbano riunirsi in conferenza per accertare i pericoli determinati dallo sviluppo delle  armi di distruzione di massa e per discutere con una risoluzione nello spirito del progetto annesso. Parliamo in questa occasione non come membri di questa o quella Nazione, Continente o Fede, ma come esseri umani, membri della  razza umana, la continuazione dell'esistenza della quale è ora in pericolo. Il mondo è pieno di conflitti e, al di sopra di tutti i conflitti minori, c'è la lotta titanica tra il  comunismo e l’anticomunismo. Quasi ognuno che abbia una coscienza politica ha preso fermamente posizione in una o più di tali questioni, ma noi vi chiediamo, se potete, di mettere in disparte tali sentimenti e di considerarvi solo come membri di una specie biologica che ha avuto una storia importante e della quale nessuno di noi li può desiderare la scomparsa. Cercheremo di non dire nemmeno una parola che possa fare appello a un gruppo piuttosto che a un altro. Tutti ugualmente sono in pericolo e se questo pericolo è compreso vi è la speranza che possa essere collettivamente scongiurato. Dobbiamo imparare a pensare in una nuova maniera: dobbiamo imparare a chiederci non quali passi possono essere compiuti per dare la vittoria militare al gruppo che preferiamo, perché non vi sono più tali passi; la domanda che dobbiamo rivolgerci è: <<quali passi possono essere compiuti per impedire una competizione militare in cui l'esito sarebbe disastroso per tutte le parti?>>. L’opinionbe pubblica e anche molte persone in posizione autorevole non si sono rese conto di quali sarebbero le conseguenze di una guerra con armi nucleari. L'opinione pubblica ancora pensa in termini di distruzione di città. Si sa che le nuove bombe sono più potenti delle vecchie e che mentre una bomba atomica ha potuto distruggere  Hiroshima, una bomba all'idrogeno potrebbe distruggere le città più grandi come Londra, New York e Mosca. È fuori di dubbio che in una guerra con bombe all’idrogeno le grandi città sarebbero distrutte; ma questo è solo uno dei minori disastri cui si andrebbe incontro. Anche se tutta la popolazione di Londra, New York e Mosca venisse sterminata, il mondo potrebbe nel giro di alcuni secoli riprendersi dal colpo; ma noi ora sappiamo, specialmente dopo l’esperimento di Bikini, che le bombe nucleari possono gradatamente diffondere la distruzione su un'area molto più ampia di quanto non si supponesse. È stato dichiarato da fonte molto autorevole che ora è possibile costruire una bomba 2500 volte più potente di quella che distrusse  Hiroshima. Una bomba all'idrogeno che esploda vicino al suolo o sott'acqua invia particelle radioattive negli strati superiori dell'aria. Queste particelle si abbassano gradatamente e raggiungono la superficie della terra sotto forma di una polvere o pioggia mortale. Nessuno sa quale grandezza di diffusione possano raggiungere queste  particelle radioattive, ma le maggiori autorità sono unanimi nel ritenere che una guerra con bombe all'idrogeno potrebbe molto probabilmente porre fine alla razza umana. Si teme che lei, qualora venissero impiegate molte bombe all'idrogeno, vi sarebbe una morte universale, immediata solo per una minoranza mentre per la maggioranza sarebbe riservata una lenta tortura di malattie e disintegrazione. Molti ammonimenti sono stati formulati da personalità eminenti della scienza e da autorità della strategia militare. Nessuno di essi dirà che i peggiori risultati sono certi: ciò che essi dicono è che questi risultati sono possibili e che nessuno può essere sicuro che essi non si verificheranno. Non abbiamo ancora constatato che le vedute degli esperti in materia dipendano in qualsiasi modo dalle loro opinioni politiche e dai loro pregiudizi. Esse dipendono solo, per quanto hanno rivelato le nostre ricerche, dall'estensione delle conoscenze particolari del singolo. Abbiamo riscontrato che coloro che più sanno sono i più pessimisti. Questo dunque è il problema che vi presentiamo, netto, terribile ed inevitabile: dobbiamo porre fine alla razza umana oppure l'umanità dovrà rinunciare alla guerra? È arduo affrontare questa alternativa poiché è così difficile abolire la guerra. L'abolizione della guerra chiederà spiacevoli limitazioni della sovranità nazionale, ma ciò che forse più che ogni altro elemento ostacola la comprensione della situazione è il fatto che il termine  umanità appare vago ed astratto, gli uomini stentano a rendersi conto che il pericolo è per loro, per i loro figli e loro nipoti e non solo per una generica e vaga umanità. È difficile far sì che gli uomini si rendano conto che sono loro individualmente ed i loro cari in pericolo imminente di una tragica fine. E così sperano che forse si possa consentire che le guerre continuino purché siano vietate le armi moderne. Questa speranza è illusoria. Per quanto possano essere raggiunti accordi in tempo di pace per non usare le bombe all'idrogeno, questi accordi non saranno più considerati vincolanti in tempo di guerra ed entrambe le parti si dedicheranno a fabbricare bombe all'idrogeno non appena scoppiata una guerra, perché se una delle parti fabbricasse le bombe e l'altra no, la parte che le ha fabbricate risulterebbe inevitabilmente vittoriosa. Sebbene un accordo per la rinuncia alle armi nucleari nel quadro di una riduzione generale degli armamenti non costituirebbe una soluzione definitiva, essa servirebbe ad alcuni importanti scopi. In primo luogo ogni accordo fra Est e Ovest è vantaggioso in quanto tende a diminuire la tensione internazionale. In secondo luogo l'abolizione delle  armi termo nucleari se ognuna delle parti fosse convinta della buona fede dell'altra, diminuirebbe il timore di un attacco improvviso del tipo di  Pearl Harbour che attualmente tiene entrambe le parti in uno stato di apprensione nervosa. Saluteremo perciò con soddisfazione un tale accordo, anche se solo come un primo passo. La maggior parte di noi non è di sentimenti neutrali, ma come esseri umani dobbiamo ricordare che perché le questioni fra Est e Ovest siano decise in modo da dare qualche soddisfazione a qualcuno, comunista o anticomunista, asiatico, europeo o americano, bianco o nero, tali questioni non devono essere decise con la guerra. Desideriamo che ciò sia ben compreso sia in oriente che in occidente. Se vogliamo, possiamo avere davanti a noi un continuo progresso in benessere, conoscenze e saggezza. Vogliamo invece scegliere la morte perché non siamo capaci di dimenticare le nostre controversie? Noi rivolgiamo un appello come esseri umani ad esseri umani: ricordate la vostra umanità e dimenticate il resto. Se sarete capaci di farlo vi è aperta la via di un nuovo Paradiso, altrimenti è davanti a voi il rischio della morte universale.

Max Bom
Percy W. Bridgman
Albert Einstein
Leopold Infeld
Frédéric Joliot-Curie
Herman J. Muller
Linus Pauling
Cecil F. Powell
Joseph Rotblat
Bertrand Russel
Hideki Yukawa


lunedì 8 luglio 2013

Lasciate stare la Costituzione (Onida e Zagrebelsky)

"Il cosiddetto presidenzialismo altera gli equilibri costituzionali e riduce le garanzie in favore dell'esecutivo. E' pericoloso e dobbiamo essere del tutto contrari"…. "Non è nemmeno vero che riformare la costituzione sia un'urgenza. Sono le strutture, le leggi, le amministrazioni che vanno riformate, nel senso indicato dalla nostra carta fondamentale"…(Valerio Onida, presid. Emerito Corte Costituzionale)

Da anni, ormai, sotto la maschera della ricerca di efficienza si tenta di cambiare il senso della Costituzione: da strumento di democrazia a garanzia di oligarchie. Non dobbiamo perdere di vista questo, che è il punto essenziale. Non è in gioco solo una forma di governo che, per motivi tecnici, può piacere più di un’altra. L’uguaglianza, la giustizia sociale, la protezione dei deboli e di coloro che la crisi ha posto ai margini della società, la trasparenza del potere e la responsabilità dei governanti sono caratteri della democrazia, cioè del governo diffuso tra i molti…
Soprattutto, a chi si propone di cambiare la Costituzione si deve chiedere: qual è il mandato che vi autorizza? Il potere costituente non vi appartiene affatto. Siete stati eletti per stare sotto, non sopra la Costituzione. Se pretendete di stare sopra, mancate di legittimità, siete usurpatori. Se proprio non vogliamo usare parole grosse, diciamo che siete come la ranocchia che cerca di gonfiarsi per diventare bue. Non è la prima volta. E’ già accaduto. Ma ciò significa forse che ciò che è illegittimo sia perciò diventato legittimo?
Per questo, difenderemo la Costituzione come cosa di tutti e ci opporremo a coloro che la considerano cosa loro. La costituzione della democrazia è, per così dire, il vestito di tutta la società; non è l’armatura del potere di chi ne dispone. La mentalità dominante tra i tanti, finora velleitari, “costituenti” che si sono succeduti nel tempo nel nostro Paese, è stata questa: di fronte alle difficoltà incontrate e al discredito accumulato, invece di cambiare se stessi, mettere sotto accusa la Costituzione. La colpa è sua! Non sarà invece che la colpa è vostra o, meglio, della vostra concezione della politica e degli interessi che vi muovono? …  (Gustavo Zagrebelsky)


domenica 7 luglio 2013

E' estate: fa caldo!

Quest’estate niente bollini rossi, verdi, neri,autostrade libere e scorrevoli (tranne la Salerno Reggio Calabria ovviamente), semplicemente non si va in vacanza. Lo dice il TG. Quest’anno siamo tutti più poveri. Lo dice il TG. Siamo al quarto posto come tassazione in Europa. Lo dice il TG. Quasi fosse una cosa importante, sappiamo semplicemente che le tasse sono esagerate rispetto al corrispettivo in stato sociale. Si paga per i buchi della sanità e poi si paga per il ticket sulla sanità. Si paga per l’istruzione pubblica e si hanno scuole cadenti e insegnanti costretti a lavorare fino a 70 anni. Uno dice che “pagare le tasse è bello”, perché consentono di avere servizi, qui da noi ci comprano gli F35 e Napolitano dice che nessuno deve osare impedirlo. Mah!
Nei TG mancano le affermazioni: “si stava bene quando si stava peggio” e “i negri hanno la musica nel sangue” ed è fatta. Il regno del luogo comune. Qualcuno aveva un sia pur fugace dubbio sul fatto che ci fosse la crisi?  O che gli italiani limitassero le spese per le ferie? Eppure ogni sera i TG aprono con le stesse scontate non notizie. Come quando arriva il caldo torrido e tutti a dire “fa caldo!”, toh. Soprattutto tutti si sentono in dovere di dare consigli agli anziani: “non uscite nelle ore calde, bevete acqua, mangiate leggero”, in effetti è vero, quando ci sono 40 gradi all’ombra, verso le 13,30 le strade e i parchi sono stracolmi di anziani, molti siedono sulle panchine assolate lasciando vuote quelle in ombra  e reggono taniche di grappa divorando piatti di pasta al forno fumanti. 
Meno male che di tanto in tanto arrivano notizie fresche, oggi sono i saldi a far parlare tanto. “Flop dei saldi, c’è la crisi”. Ah il vizietto, le difficoltà economiche debbono tirarle fuori, è il tormentone dell’estate 2013. Come le canzoni per l’estate, come il ballo del qua qua che imperversava anni addietro. Anche il maresciallo del mio paese lo ballava leggiadro con la moglie erano 220 Kg. in due, era un piacere vederli volteggiare.

Poi ci sono i disfacimenti dei partiti, ma sono notizie che annoiano. Renzi contro D’Alema, Silvio contro il PDL e vuole rifare Forza Italia per riportare in Parlamento nuova linfa (ha una scuderia di diciottenni con tette grandi da piazzare), Bossi che vuole rifare una nuova lega contro la lega di Maroni. In mezzo ci sta Monti che non vale una cippa e ogni tanto parla lo stesso. Sparito Casini, però pare che anche lì ci sia chi vuol rifare l’UDC. Vendola vuole rifare il PCI, La Russa e compagnia bella vogliono rifare AN. Tutti vogliono rinnovarsi facendo cose scomparse perché desuete, cancellate, vecchie. Il nuovo che incombe.  E va bene, stamattina c’è tramontana e nessuno lo dirà in nessun TG, in luglio occorre dire che fa caldo e basta.