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sabato 5 dicembre 2015

Salento: Dolmen, Menhir e Specchie

Menhir, Dolmen e Specchie nel Salento leccese.
Non solo barocco a Lecce e provincia, esiste anche un polo di reperti archeologici incredibile. 
ph: http://www.nelsalento.com/guide/i-menhir-presenti-nel-salento.html
Menhir: Totem megalitici, non si conosce la loro vera simbologia, chi parla di cult isolari, chi di riti di fertilità della terra, molti hanno la cima incavata, si teorizza per raccogliere i raggi solari e fecondare la terra sotto, come enormi falli. Zollino, Giurdignano, Martano (che conserva il menhir più alto di Puglia, il Santu Totaru, mt. 4,70) sono il centro, altri se ne trovano in tutta la Puglia, ma la concentrazione in uqeste zone è la più elevata. Per preservarli nei secoli la popolazione molto spesso li "cristianizzò" incidendoci una croce o richiami alle religione cattolica. Giudicandoli pagani infatti, molti venivano fatti distruggere dal clero.
ph: http://www.nelsalento.com/guide/dolmen-presenti-nel-salento.html
Dolmen: sono vere e proprie camere funerarie, utilizzati come sepolture, databili fra il VI e il V millennio. Se ne trovano nei territori di Maglie, Melendugno, Minervino, Fasano.  
ph: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Specchia_Silva_di_Taurisano.jpg
Specchie: "collinette" costruite accatastando pietre, servivano come punti di avvistamento del Sapiens cacciatore e probabilmente anche per riti solari. Una quarantina sono ancora in buono stato di conservazione nei territori di Manduria, Francavilla, Zollino, Martano, Ruffano, Taurisano e Presicce.





mercoledì 2 dicembre 2015

Un altro premio UBU a Mario Perrotta

Mario Perrotta con "Progetto Ligabue - arte marginalità e follia", è stato premiato come Miglior progetto artistico del 2015.



lunedì 30 novembre 2015

Leopoldo Asburgo Lorena, granduca illuminato

Johann Daniel Donat, Emperor Leopold II in the Regalia of the Golden Fleece (1806).png

Leopoldo II Asburgo Lorena nacque a Vienna il 5 maggio 1747, morì il 1 marzo 1792. Dal 1765 al 1790 fu granduca illuminato di Toscana. A lui si devono importantissime riforme che trasformarono il granducato di Toscana in stato di primo piano nel contesto europeo. In particolare il 30 novembre 1786 abolì, unico fino ad allora, la pena di morte, seguendo la filosofia del Beccaria.
Da quando, a seguito dell’estinzione dei Medici, prese le redini del Granducato per motivi dinastici, avviò una politica di bonifica delle paludi maremmane, liberalizzò il commercio dei grani e cereali, abolì le corporazioni che di fatto bloccavano lo sviluppo economico (come succede ancora oggi con molti “ordini”), riformò la dogana  rendendola più vicina al commercio e all’interscambio. Non riuscì nell'intento di fare una vera e propria Costituzione in quanto divenne imperatore e dovette spostarsi a Vienna. Soppresse i conventi e abolì i vicoli di “manomorta”, stramba convenzione che rendeva perenne il patrimonio immobiliare di enti ecclesiastici e civili che erano, nei fatti, esenti da imposte di vendita e successione.

La riforma più imponente fu quella giuridica che, oltre a cancellare la pena di morte, abolì il reato di lesa maestà e la confisca dei beni e che è conosciuta come: Riforma criminale toscana o leopoldina.

domenica 29 novembre 2015

E' nato Elio, il libro.


E' uscito Elio dopo un lungo parto durato 5 anni. Nato come un modo per mettere assieme   ricordi e per dire cose mai dette, quasi una sorta di autoanalisi, è subito diventato la lettera che avrei voluto scrivere a Elio se ora fosse in vita, gli avrei raccontato le cose che ho fatto in tutti questi lunghi anni. Questo girovagare fra i ricordi è diventato libro grazie alla spinta di alcuni amici che hanno detto che "vale la pena farlo". Chissà se vale la pena, comunque ora ho tra le mani il libro ed è un'emozione, un ricordo consegnato ad altri. Elio e la sua storia, la militanza in Lotta Continua, il suo viaggio in Brasile dopo il '77 e la fine di un sogno, il suo spostamento nel Nicaragua sandinista, poi nel Salvador a fianco del Frente Farabundo Marti... Poi un silenzio rotto nel '92 quando mi arrivarono per vie traverse i suoi documenti, Passaporto, patente e poco più e una lettera che diceva "il compagno Elio è morto in appoggio al FLMN salvadoregno in luogo e data imprecisati..."
Poi lunghi anni a metabolizzare e raccogliere ricordi e questa lunga lettera che dice di storie che ho conosciuto, di Solero, del Salento che mi ha affascinato, di mondine piemontesi e tabacchine salentine, e altro. Con un lungo intervento di Marcello Pantani, livornese che con Elio condivise la militanza in Lotta Continua in Puglia, lui a Bari, Elio a Molfetta e racconta dei loro incontri e della loro militanza. 
La copertina è di Giulia, mia figlia, la foto in copertina è databile fra il 1953 e 1955, siamo Elio, io, e Francesca, i tre fratelli. 
La casa editrice si chiama Spagine, leccese con sede al Fondo Verri, Via Santa Maria del Paradiso, luogo ormai storico della cultura cittadina, luogo di incontri che si è trasformato ora anche in piccolo editore perchè di pagine e Spagine è fatta la conoscenza. 
Nell'era dello strapotere Mondazzoli è quasi una boccata d'ossigeno sapere di luoghi "incontaminati". 
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