Il governo Letta è stato fortunatamente battuto al Senato.
Un mozione della Lega Nord proponeva la moratoria per un anno a nuove
autorizzazioni per slot machine e gioco d’azzardo. Il governo ha dato parere non
favorevole, i senatori hanno votato contro il governo. Che sia stato proposto
dalla lega è gravissimo, questa è una battaglia di civiltà nel paese che vanta
il primato mondiale di gioco d’azzardo e di ludopatie, famiglie rovinate perché
le Stato (e la malavita organizzata) possano fare cassa. Saccomanni ha voluto
precisare che questa moratoria costerà 6 miliardi di euro alle scassate case
dello Stato. E’ affermazione di una gravità inaudita, anche perché, dice
CODACONS, i costi sociali ammonterebbero a 7 miliardi di euro. Ma è gravissima
da un punto di vista etico, un conto è tassare chi può pagare, altra cosa è
dire che il gioco fa male e basare l’economia di uno stato sul gioco stesso.
Quale genitore normale direbbe a suo figlio di non ubriacarsi nello stesso
momento in cui gli offre un doppio litro di barbera? Solo uno in cattiva fede,
un incosciente, un imbecille. Ma pecunia non olet, gli otto miliardi e
spiccioli che frutta il gioco d’azzardo alle casse dello stato sono preziosi, a
qualunque costo e senza stare a guardare troppo per il sottile da dove
arrivano. Il mercato delle slot è mantenuto in piedi, spesso, da malavitosi
sorvegliati a vista dall'antimafia, le sale gioco sono luoghi preziosi di
riciclaggio, i gratta e vinci sono specchietti per le allodole per pensionati
al minimo. Non è un caso che chi governa non vieti la pubblicità del gioco
d’azzardo come la si vietò sulle sigarette o sull'alcool. Non è un caso e chi
non lo fa si rende colpevole. Lo dicono associazioni antimafia, di
volontariato, associazioni cattoliche e laiche. Complimenti amici non di
destra, avete lasciato una lancia appuntita in mano ai razzisti della lega. Ben
vengano! La sconfitta del governo è avvenuta a insaputa dei senatori del PD,
erano indaffarati a capire se è meglio Renzi o Cuperlo, a dibattere su come
perdere le prossime elezioni, vuoi mica che perdano tempo a pensare alle
persone. Altrimenti avrebbero votato che il giocatore d’azzardo deve essere
fatto santo subito!
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venerdì 6 settembre 2013
giovedì 5 settembre 2013
Eccoli lì i neonazisti di forza nuova
ROMA - Manichini insanguinati davanti alla sede di un municipio di Roma contro la partecipazione del ministro Kyenge ad un dibattito a Ostia, quartiere litorale della Capitale. E' il blitz messo in atto questa mattina da Forza Nuova. "Il nostro gesto dimostrativo vuole rappresentare agli italiani il pericolo in cui si troveranno i cittadini se venisse applicato lo Ius Soli - spiega uno dei responsabili di Forza Nuova, Pablo De Luca.
I manichini, affissi su un cancello del municipio e messi all'alba, sono stati subito rimossi dal personale del municipio. "Il nostro gesto dimostrativo vuole rappresentare agli italiani il pericolo in cui si troveranno i cittadini se venisse applicato lo Ius Soli - spiega uno dei responsabili di Forza Nuova, Pablo De Luca - Le sue parole traboccano di razzismo nei confronti della cultura europea". (ANSA)
Sottolineiamo le parole del neonazista Pablo De Luca dove dice che gli altri sono razzisti... Sembra di vedere la plastica dimostrazione di quanto essere di destra equivalga ad essere (oltre che ipocriti) dei veri imbecilli. Non è un caso che le stesse parole vengano utilizzate da De Luca, Renzo Bossi, Calderoli e Borghezio e avallate da parlamentari di varia stirpe e provenienza.
mercoledì 4 settembre 2013
Letta, il taglieggiato che non denuncia l'aguzzino.
E
così il signor Letta e compagni di colazioni e merende hanno ceduto al ricatto
del pregiudicato esattamente come il commerciante che paga il pizzo cede a
quello dei mafiosi. L’IMU è stata parzialmente cancellata. Diciamo parzialmente
perché in realtà è stata tolta la prima rata, ad ottobre (probabilmente a
governo caduto) si deciderà cosa succederà nel 2014. Inoltre ci verrà propinata
una nuova tassa che ha un esotico nomignolo inglese, giusto per far vedere al
popolo bue che il governo non è robetta strapaesana. Al momento i quattrini il
taglieggiato Letta (che non ha nulla a che vedere con Libero Grasso, lui
rifiutò di pagare mazzette ai fuorilegge) ha dovuto estrarli dal cilindro. Leggo
e imparo. Il fondo per l’occupazione è tagliato di 250 milioni di euro, soldi
che servivano per creare occupazione passeranno direttamente ai possessori di
ville faraoniche. 300 milioni più o meno sono sottratti alle energie
rinnovabili. 30 milioni sono stati prelevati alla lotta contro l’evasione
fiscale e contro il gioco illegale e il lavoro nero. 300 milioni sono stati
presi dalla manutenzione delle linee ferroviarie che, ben sappiamo, non ne
hanno necessità alcuna, per loro vale la considerazione “peggio di così non può
andare”, e poi il “comunista” Moretti, AD di FS, se ne scatafotte dei
pendolari, lui pensa all’alta velocità pe ricchi. Se qualche treno deraglia
pazienza.
Con diversi capitoli si riducono i fondi
per le assunzioni per la sicurezza, i vigili del fuoco e le forze armate. Il
taglio, ad esempio, è di 50 milioni sulle risorse stanziate dall'ultima legge
finanziaria. Ma riduzioni su questi capitoli sono previsti anche sul decreto
legge del 2008 che stanziava 100 milioni l'anno per la prevenzione e il
contrasto al crimine attraverso deroghe alle assunzioni: l'importo è più che
dimezzato con una riduzione di 55 milioni. Inoltre, per fare cassa subito, non
manca un belusconiano condono tombale. I gestori di slot machine deovrebbero pagare,
secondo la Corte dei Conti, 2,5 miliardi di Euro di multe in quanto si erano “dimenticati”
di collegare le loro macchine mangia soldi al sitema informatico centrale e
fiscale. Ora Bplus, Sisal Slot, Cogetech, Germanet, Snai, Hog, Gmatica, Cirsa
Italia, Gtech, gestori delle slot, avranno un condono secondo il quale dovranno
pagare il 25% del dovuto. Alcune di queste aziende, citiamo Bplus di Corallo
Francesco, sono da tempo nel mirino dell’antimafia. (I dati fin qui citati derivano dai sovietici
de: La Repubblica e Il Fatto Quotidiano).
Ora sorgono spontanee alcune domande, in
particolare ci si chiede se l’eliminazione dell’IMU era così indispensabile o
se non era piuttosto il caso di salvaguardare i meno privigegiati portando la
franchigia da 200 a 400 euro, così si salvaguardavano le abitazioni normali
facendo pagare solo chi possiede immobili di lusso, sarebbe stato un segno che
guarda caso, non cozzava neppure con la Costituzione laddove dice che ognuno
deve pagare in base ai propri redditi e alle proprie capacità contributive.
Però per fare questo era necessaria una riforma seria del catasto, che è come
la legge elettorale, tutti ne parlano e nessuno ci vuole mettere mano perché fa
comodo così com'è Una presa per i fondelli vera e propria. Sarebbe così
increscioso se il PD dicesse al suo disdicevole socio in affari nel governo che
queste porcate un partito normale non le fa? Sarebbe così disdicevole lasciare
al peggiore il compito di far cadere il governo non accettandone i ricatti? E
sarebbe ottima cosa se il PD dicesse alla buon’ora la verità: che sta cedendo
ai ricatti e che vuole nei fatti far pagare alla collettività intera le
promesse elettorali del pregiudicato Berlusconi. Chi ha votato Bersani lo ha fatto su un
programma che non prevedeva questi scempi, chiedeva equità, giustizia sociale,
chiedeva attenzione per chi ha meno, non certo la detassazione dei castelli o delle ville di Arcore. Questa porcata è il
giusto viatico per i Cinque Stelle che si sono ritagliati nel fatti il ruolo di
vera ed unica opposizione, vista anche la loro consistenza numerica. Ma sono
anche la prova provata della loro colpevolezza nel voler a tutti i costi far
deragliare Bersani e nell'aver auspicato il governo attuale e il presidente attuale della Repubblica. Leggo che Vendola sosterrebbe Renzi alle primarie del
PD, in realtà non mi potrebbe interessare di meno la cosa, preferirei sentire
altre parole, preferirei sentire che sosterrà chi si sfila da questa porcata di
governo ricattato, ricattabile e indecente. Dobbiamo contare sui 101 del PD?
Loro sono abituati a votare contro il parere dei maggiorenti. Indecenza per
indecenza, prenderemmo per buona anche questa.
martedì 3 settembre 2013
Mayno della Spinetta

Spinetta Marengo è sobborgo di Alessandria.
Oggi un museo celebra la vittoria del piccolo duce corso nella battaglia
omonima. Che proprio in quei territori si combattè. Napoleone era praticamente
sconfitto quella volta, solo l’intervento e il sacrificio del generale Desaix
diedero la svolta alla battaglia.
E a Spinetta nacque
Giuseppe Mayno intorno al 1785. Figlio di un carrettiere, Giuseppe, e di Maria
Roveda, e secondo di sei fratelli, frequentò il seminario, ma la sua indole inquieta
lo portò ad arruolarsi nel regio
esercito. Nel 1794 era di stanza a Tortona (AL). Ma la disciplina
evidentemente era un abito troppo stretto per lui. Litigò ferocemente con un
ufficiale e, per salvarsi la pelle, disertò e si rifugiò presso una
comunità valdese del cuneese, dove rimase fino al 1796 anno in cui si
arruolò nell' Armata d'Italia. Congedatosi nel 1803, il 19 febbraio dello
stesso anno sposò Cristina Ferraris, nipote del parroco di Spinetta.
Il giorno stesso del matrimonio,
però, dovette fuggire latitante. Leggenda dice per non aver osservato il
divieto di portare armi. Pare che la realtà fosse perché era braccato per diserzione. Con i suoi
fratelli, fuggì infatti dalla legge sulla coscrizione obbligatoria del 20
aprile 1802, imposta dai napoleonici occupanti.
Cosa non si fa per conquistare
la libertà dall’invasore nemico e forestiero. Subito le sue azioni fecero di
lui un mito. Fiero capo di una banda, si dice, di 200
uomini a piedi e 40 a cavallo, diventò il Robin Hood della Fraschetta (così è
detto tutto il territorio intorno a Marengo). Mayno della Spinetta è subito leggenda. Per i
contadini è il simbolo contro le vessazioni degli occupanti, e contro le loro
ruberie. Per i francesi invece diventa immediatamente “Terreur des Departements au
delà des Alpes”. Sono storici alcuni colpi clamorosi come
l’aggressione al Ministro Saliceti, commissario del governo napoleonico, al
gen. Milhaud e al convoglio del Papa Pio VII che andava a Parigi per
l’incoronazione di Napoleone (1804).
Abilissimo nei travestimenti,
amante delle beffe, Mayno va e viene per il suo paese e passa in incognito
sotto il naso delle forze dell’ordine, grazie anche a connivenze e all’aiuto
della popolazione rurale, di cui interpreta l’attaccamento all’ordine
tradizionale (Trono e Altare) contro l’oppressione straniera e contro la
guerra.
Bonaparte Napoleone si proclama
““Re d’Italia e Imperatore dei Francesi”? Lui, sprezzante,
si nomina: “ Re di
Marengo e Imperatore delle Alpi”.
Ah questo piccolo uomo che sfida il vincitore
di tante battaglie, l’empereur, il piccolo corso che nessuno osava affrontare.
Cristina,
sua moglie, non lo aveva seguito nelle sue scorribande, ma lui si travestiva e
si mascherava, e andava, la notte, a farle visita. Però a volte la vendetta arriva anche sotto
forma di tradimento, forse per trenta denari, forse meno, chissà. Così una di
quelle sere in cui voleva incontare la sua sposa, Il 12 aprile 1806, gli venne tesa
un'imboscata. Il corpo, sfigurato dai colpi d'arma da fuoco e dai fendenti di
spada, venne esposto per tutta la giornata in Piazza D'Armi ad Alessandria, con
appeso un cartello con su scritto “così finisce Giuseppe Mayno della Spinetta,
brigante”. Il suo corpo,
gettato in una fossa comune, non sarà mai più rintracciato.
(Fonti: Wikipedia)
domenica 1 settembre 2013
In Italia non ci sono più i Pazienti... Parola dell'ordine dei medici
Le emergenze in Italia sembrano non finire. Per fortuna di
tanto in tanto c’è chi si rinnova e si riforma. Gli Ordini professionali, che a
qualcuno sembrano solo caste che difendono a spada tratta i propri privilegi,
si sforzano spesso di andare incontro ai bisogni primari delle persone.
Potremmo dire dell’Ordine dei Giornalisti, per esempio, quello che consente
(ricordate il Verbo? “Fate che i giovani vengano a me”) a editori e direttori
indecenti di “assumere” ragazzi per fare ottenere loro il tesserino, nei due
anni di gavetta i ragazzi non vengono pagati molto spesso, e se lo sono
arrivano a prendere intorno ai 300 euro mensili, l’Ordine li tutela! (sic). Lo
stesso potremmo dire di altri Ordini. Tuttavia ogni tanto si respira aria
nuova, leggo che quello dei Medici ha emanato un nuovo codice deontologico che
dice fra l’altro che le persone in cura, a partire da subito, non dovranno più
essere chiamati “Pazienti”, ma “Persone assistite”. Ecco la rivoluzione vera! L’Italia è maestra in sommovimenti culturali
simili. Una volta c’erano gli spazzini, improvvisamente sono spariti per
lasciare il posto agli “operatori ecologici”. Avevano ramazze identiche a
prima, inveivano come prima contro i cretini che lasciano in giro ogni cosa,
hanno mantenuto stesse divise e stessi strumenti, però hanno cambiato nome. Un
tempo c’erano i ciechi che sono inopinatamente diventati “non vedenti”. Uno
di loro, simpaticamente, amava dire “mi hanno cambiato nome, però sono rimasto
cieco come prima”. Lo stesso vale per tutte gli altri problemi che colpiscono
alcune persone. I disabili, genericamente, sono diventati “diversamente abili”,
ancora si deve capire diversamente da che o da chi, il cieco è diverso dallo
zoppo? Il sordo dal cieco e così via? Oggi si sprecano le allocuzioni, “io”
dice un’amica “sono diversamente giovane” un altro si dice “diversamente magro”.
Personalmente ho i capelli diversamente castano scuro, e qualcuno osa dire che
li ho bianchi mi inalbero!
Comunque il governo Letta, per far vedere la sua vis
innovativa, potrebbe varare alcune ormai indispensabili e non procrastinabili
riforme lessicali, ci permettiamo di suggerire alcuni esempi:
Dire poveri è umiliante, chiamiamoli “diversamente ricchi”.
In Parlamento siedono “diversamente assolti” è ora di finirla di chiamare quello
di Arcore (e Totò Riina) “evasore fiscale e criminale”. La signora Santanchè
potrebbe essere “diversamente bella e intelligente” per riassumerne le doti
etiche ed estetiche. I giovani sono
nella maggior parte “diversamente lavoratori”. I possessori di auto di lusso e
ville in Costa Smeralda che dichiarano 5.000 euro l’anno di reddito sono i “diversamente
tassati”. I pensionati al minimo diventino immediatamente “diversamente
benestanti”. Soprattutto dovremmo, ora che è libero, riappropriarci del termine
“pazienti”. Così si chiamino gli italiani da oggi… Finché dura!
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