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sabato 26 maggio 2012

di lega, di mafia, di etica




Le notizie si intrecciano stranamente questa settimana. Il discorso ricade sempre su etica e politica.

Notizia uno: Umberto Ballabio, assessore leghista ai servizi sociali in quel di Giussano (Monza e Brianza), oltre che medico e responsabile del pronto soccorso cittadino, parla in consiglio comunale degli immigrati e del problema alloggi popolari. Secondo una denuncia dell’esponente PD in consiglio (suffragata da registrazioni) il medico si sarebbe espresso con queste parole “contro gli extracomunitari che non pagano l’affitto ci vorrebbe il napalm”.  

venerdì 25 maggio 2012

fondo Verri sabato sera



Schiavi a Nardò, ne parliamo con Antonella Cazzato


Antonella Cazzato


Riduzione in schiavitù, ne abbiamo parlato on Antonella Cazzato,  segretaria confederale della CGIL di Lecce


“Parliamo degli arresti per riduzione in schiavitù, è un reato aberrante”

“Parliamo anche di tratta di persone. Cosa è successo? Nelle denunce dei lavoratori sfruttati sono loro a raccontarci da sempre di essere stati portati a raccogliere pomodori nel foggiano, in Sicilia, angurie a Nardò. Venivano spostati, deportati seguendo i tempi delle varie raccolte. Gli africani che raggiungono il nostro territorio hanno seguito una vera transumanza. So che non si addice il termine alla condizione umana, ma come bestie erano trattati,  sappiamo di intercettazioni che dicono “la mandria è sfiancata”.   Ma c’è di più, un contatto diretto fra datori di lavoro nostrani e reclutatori africani, si telefonavano, si parlavano, ordinavano mano d’opera  da sostituire come merce avariata”.

giovedì 24 maggio 2012

il sindaco con il pistolino

 Sindaco ce l’ha il pistolino?

“IL SINDACO CON LA PISTOLA
è l'ultima delle immagini che servono in questo momento alla Puglia. il primo cittadino di Taranto conosce il significato dei simboli: qualche tempo fa mangiò le cozze crude del porto per tranquillizzare i suoi concittadini dai rischi di infezioni. Non può non capire che oggi il messaggio implicito di quell'arma nella cintura dei pantaloni è pericolosissimo: vi sentite minacciati, armatevi. Per chi rappresenta una comunità intera un'inconsapevolezza pericolosissima. Ancor più colpevole in un momento in cui c'è una regione angosciata da un attentanti che si unisce al lavoro di polizia e magistrati per difendere se stessa. Sindaco lasci la pistola a casa per favore.”

Così Carlo Salvemini su facebook. Come non  condividere?

C’è chi dice che la pistola o il fucile rappresentano il prolungamento del pene dell’homo sapiens (?), forse hanno ragione, chissà. Poi c’è chi dice: “porto la pistola perché rifiuto la scorta”. Esiste un problema di etica in politica, un primo cittadino è un normale cittadino? Vale la regola dell’amministrare ed agire “da buon padre di famiglia”? Ci si può esimere dal mettere le istituzioni davanti a tutto il resto? Libero, il sindaco di Taranto, di rifiutare la scorta, inopportuna l’esibizione del suo prolungamento della virilità che ricorda più i film di Leone che la lotta alla criminalità.  Quando si travalica il confine fra messaggi sbagliati e cattiva politica? Certo è che ora a qualcuno toccherà spiegare ai ragazzi che portare il pistolino e mostrarlo a tutti non è cosa che ha a che fare con la democrazia e con le regole di convivenza civile, che in una democrazia ci sono rapporti da rispettare e gerarchie, il poliziotto deve fare il suo mestiere, è addestrato per farlo, come il giudice, se ogni cittadino si sentirà autorizzato ad imitare il sindaco con il pistolino, saremo in un mondo di armati e risolveremo un sacco di problemi  a mezzogiorno, di fuoco ovviamente. Ho visto in TV ragazzi brindisini, probabili frequentatori abituali di qualche curva dello stadio, che urlavano “chi ha ammazzato deve morire”, ho letto commenti su facebook che dicevano “il colpevole diamolo alle famiglie”, mi auguro che a nessuno di questi venga in mente di girare con il pistolino alla cintola. No, la democrazia è altra cosa, e una fascia tricolore dovrebbe essere meglio rappresentata. 


Quando il sindaco con la fascia incontra il sindaco con il pistolino… quello con il pistolino è il meno affidabile.


Ultim'ora: Il sindaco Stefano ha annunciato in TV (all'ineffabile Belpietro) che rinuncerà a portare la pistola. Inquieta come si debba muovere l'informazione e l'opinione pubblica per var valere principi etici che dovrebbero essere scontati. Comunque... meglio tardi che mai.

la mandria è sfiancata: riduzione in schiavitù a Nardò


                                                   


"Nella notte fra il 22  il 23 maggio i R.O.S. dei Carabinieri hanno tratto in arresto 16 persone in varie regioni d'Italia, in Salento hanno agito a Nardò e Carmiano con una possente operazione. Oltre gli arrestati rimangono 6 latitanti. Nella mattina del 23 il Procuratore della Repubblica Cataldo Motta e alti ufficiali dei Carabinieri hanno indetto una conferenza stampa"


mercoledì 23 maggio 2012

Brindisi e l'informazione


 


Succede a Brindisi, è successo. Dopo lo scempio della vita di una ragazzina e del ferimento gravissimo di un’altra, dopo la costernazione, eccoli arrivare in cerca dello scoop ad ogni costo. Vuoi mettere avere per primi la foto di uno sconosciuto da pubblicare? E vuoi mettere sapere l'identità di uno convocato in questura e fotograrfarne la casa a prescindere dal suo status? Diamolo in pasto alla gente, facciamo scoop.   “Fonte Ansa” dice la didascalia. Beh? Che significa? Chi si sente autorizzato a pubblicare una foto sfocata sperando in qualche cretino che magari pensa di riconoscere il suo vicino di casa e lo guarda storto? Vuoi vedere che facendo un giretto per Brindisi incontriamo almeno dieci persone che ammiccano? Poi va a finire che qualcuno prende a calci un’auto della polizia… Poi.

lunedì 21 maggio 2012

Sarah, 18 anni, per Melissa

Sarah ha 18 anni ed è una studentessa del Deledda di Lecce.










Anche la storia riavvolge il suo 
nastro.
Trascorrono anni, decenni, secoli dagli eventi che siamo soliti studiare a scuola eppure oggi il passato ha stretto il presente più che mai. Non c’è una fotografia stampata sul libro, una didascalia che ne descriva i particolari, uno schema che ne spieghi le cause e le conseguenze… oggi a parlare è la realtà di giovani studenti, di persone che sono state rese passive dinanzi a squallori che oltre il tempo e oltre lo spazio continuano a  colpire.
Ieri sfogliavo le pagine del libro, ora guardo gli occhi di ragazze che hanno visto la paura giocare al posto loro, il volere di qualcuno giocare le carte di un destino che non gli appartiene.
È negli occhi di chi lo ha vissuto che trova spazio il silenzio, la riflessione oltre la paura. Studentesse private della loro libertà, colpite affinchè l’eco dell’orribile atto possa risuonare altrove, distrutte nella dignità di un futuro che sembra toccare sempre più il fondo.
Rimane il fumo nero, le pagine girate dal vento..una scena nuda capace di trasmettersi da sè.
Le parole, le immagini non riscuoteranno la coscienza di chi ha voluto colpire la massa. La vita nell’ombra però sarà la piaga più grande con la quale misurarsi. Perchè chi ha voluto questo ha deciso di cucirsi un ombra ai piedi e di appiccicarsi una maschera in volto; saranno loro ad avanzare dietro le righe di un giornale o le immagini e i video della tV ma non domineranno la realtà del futuro.
Tutto risuona in un gran boato, in una confusione fatta di sirene, di urla, di disperazione. Ciò che rimane è una folle corsa destinata a proseguire una strada diversa dal SILENZIO. Il solito silenzio.
Il Deledda c’è.
Sarah Fortunato

Brindisi: mafie, servizi deviati o che altro?


Mentre per tutta la domenica si susseguono notizie, smentite, un inquirente di Brindisi che dice “cade la pista mafiosa” e a ruota il procuratore Cataldo Motta in altra sede “chi dice che cadono piste mafiose?” sui giornali si tentano analisi. Non sappiamo chi sia stato il criminale di Brindisi, tuttavia pensare agli accadimenti può essere un buon esercizio per tentare di capire cosa può succedere.

domenica 20 maggio 2012

a Brindisi per Melissa


Lutto cittadino domenica 20 e lunedi 21 a Brindisi, “però le scuole rimarranno aperte, i ragazzi devono riprendersele e utilizzare la giornata per parlare, per combattere la paura, perchè la scuola è loro” così il sindaco della città Mimmo Consales. “E chiedo” prosegue “che su ogni finestra ci sia un fiore”. Le scuole rimarranno comunque chiuse nella giornata di martedi, quando a Mesagne ci saranno i funerali di Melissa. La piazza è gremita all'inverosimile “Sicuramente più di cinquemila persone” mi dice un vigile. Una ragazza accanto a me piange per tutta la durata della manifestazione con il padre che le sta accanto e sembra senza parole. E' difficile trovarne. Sul palco ci sono autorità, c'è Vendola, Emiliano, ci sono i sindaci di moltissimi comuni della Puglia, c'è Pietro Grasso, il procuratore antimafia, don Luigi Ciotti, e ancora Ferrarese, Presidente della Provincia di Brindisi, l'Arcivescovo della città, c'è la Camusso, Angeletti, Rocco Buttiglione, il ministro dell'istruzione Profumo. Poi i ragazzi, il rappresentante dell'Unione degli Studenti non parla, chiede solo un minuto di silenzio per ricordare Melissa. Prende poi la parola l'Arcivescovo Rocco Talucci che inizia un intervento “colorito” fatto di ricordi del povero corpo straziato di Melissa, dei capelli bruciati, del volto annerito. I ragazzi in piazza non reggono, partono fischi, interviene il Sindaco Mimmo Consales, eletto da appena cinque giorni e già con un lutto cittadino ed uno scempio di civiltà da gestire, chiede calma, l'arcivescovo termina il suo intervento chiedendo, come da prassi consolidata, il pentiment odegli assassini. E' la volta di due ragazzi che dichiarano la loro paura e di Martina che mostra grinta, rabbia e coraggio da vendere, al punto da far dire a qualcuno che interverrà dopo di lei che la manifestazione potrebbe chiudersi con le sue parole. “Non dobbiamo più permettere che ci impauriscano, che ci impediscano di andare a scuola. La scuola deve essere zona franca per noi, dobbiamo farci portavoce di legalità ovunque, dentro e fuori, dobbiamo costruire presidi. Le stragi le abbiamo sempre viste in Tv e ne abbiamo parlato da lontano, oggi le viviamo sulla nostra pelle, quelli vogliono la nostra paura per controllarci, noi dobbiamo urlare che non dovrà succedere mai più. Chiamo tutti gli studenti a fare fronte con i cittadini e con i docenti perchè la scuola sia quel che deve essere: presidio di legalità”. Applausi lunghi, lacrime, commozione.
Franco Scoditti, il sindaco di Mesagne, chiede di uscire fuori, ribadisce l'invito di fare fronte istituzione e cittadini. Poi Vendola che ricorda un altro momento in cui ha dovuto vedere zainetti e fogli sparsi e bimbi morti, dopo il terremoto di San Giuliano di Puglia.
“I figli alla scuola non vengono parcheggiati, ma affidati perchè studino, socializzino, vogliono toglierci anche questo” dice anche del paventato utilizzo dell'esercito per la sicurezza “ Non è militarizzando il paese che si crea sicurezza, è creando sviluppo e cultura. Brindisi oggi è capi0tale di dolore e di vergogna perchè di fronte a questa morte si prova profonda vergogna per non averla saputa evitare. Da oggi le istituzioni debbono scegliere con chi stare”.
Dovrebbe concludere gli interventi il ministro Profumo ricordando come la scuola debba essere il luogo dove si forma la cittadinanza e che lo Stato deve vincere”. La manifestazione è finita, però la piazza chiama forte don Luigi Ciotti che interviene brevemente e con rabbia per ricordare la necessità di sconfiggere le mafie ovunque, “a partire da Roma”, e termina con una preghiera “mi rivolgo a Dio, mi perdonerà che non crede, ma chiedo al mio Dio di dare pedate a tutti noi per costringerci ad andare avanti”.
La Piazza rimane ferma, immobile, la manifestazione è terminata ma le migliaia di persone faticano a muoversi.
L'appuntamento è per le 20 a Lecce, in Piazza Sant'Oronzo dove ci sono ragazzi seduti in cerchio con le fiaccole e altri che parlano con i passanti, spiegano, raccontano la rabbia e il dolore. La manifestazione verrà ripetuta oggi, domenica, alle 19,30, sempre a Sant'Oronzo “completamente autogestita in quanto le istituzioni locali non hanno organizzato nessun appuntamento, contrariamente a quant osuccede in altre parti d'Italia”.  


HO APPENA LETTO LA NOTIZIA DI DUE FERMATI A BRINDISI, SI PARLA DI TERRORISTI, CADREBBE LA PISTA MAFIOSA.