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sabato 7 maggio 2016

Terra rossa sgomberata





Occupazione abusiva e imbrattamento di un bene pubblico. Questa le accuse contestate agli occupanti di una ex scuola a Lecce.
I fatti: esisteva questo edificio lasciato dall'amministrazione nell'abbandono più totale, e diventato preda di tossici, puttane e varia umanità. Arrivano "gli imbrattatori", occupano, ripuliscono tutto con meticolosità, trasformano quel luogo di degrado e lo restituiscono alla comunità facendone luogo di cultura, presentazione libri, dibattiti ecc. ne fanno luogo di aggregazione in un quartiere senza spazi comuni, nasce la ludoteca, nasce l'università di strada e nasce un luogo gradito alle persone che vivono il quartiere e ai bimbi. Dopo varie minacce arriva quindi lo sgombero nella notte, con polizia e tutti gli optionals del caso. Il sindaco probabilmente gongola. Ora sorge spontanea una richiesta: se è ver oche quello è un bene pubblico, ora che l'amministrazione comunale se lo ritrova riqualificato a costo zero (e con la speranza di estorcere denaro con l'accusa di "imbrattamento" in perfetto stile pezzente), immaginiamo ne avesse una necessità impellente, assoluta ed urgentissima, quindi ci si aspetta che questo bene pubblico venga restituito alla comunità nel giro di una settimana al massimo, riaperto, riutilizzato. Altrimenti mi sa che ci troviamo di fronte all'ennesima prova di forza dell'amministrazione comunale. Forse guidata e pilotata dallo sgtesso consigliere che davanti ai seggi che controllava, mandò i rasati di destra estrema a controllare che le elargizioni funzionassero bene e che ognuno facesse il suo dovere. 
Che il bene sia pubblico e quindi "di tutti" significa che deve
 essere restituito alla popolazione tutta, i ragazzi non avrebbero certo occupato una scuola funzionante, neppure un luogo di incontro. Hanno giustamente preso possesso di un luogo abbandonato e lo hanno reso vivibile e vivo.  

venerdì 6 maggio 2016

Ricordando Gino Bartali

Giro d'Italia 1940 - Gino Bartali, Fausto Coppi.jpg



Il 5 maggio 2000 moriva Gino Bartali, Grandissimo campione e "Giusto tra le Nazioni". Negli anni tristi del nazifascismo contribuì a salvare centinaia di ebrei dai campi di concentramento. Dopo le leggi razziali   portava documenti falsificati dalla Toscana all’Umbria nascosti nel telaio della sua bicicletta. Lui era il Gino nazionale, se lo vedevano pedalare non lo fermavano,  pensavano si stesse solo allenando. Si allenava, è vero, però metteva in gioco la sua libertà e  la sua stessa  vita. Non ne parlò mai in vita, pochi lo sapevano e lui, per eccesso di modestia, taceva. 
Ne racconta lo stupendo libro di Oliviero Beha in Un cuore in fuga (Piemme, pagine 266, euro 14,90).
Grazie Bartali!





giovedì 5 maggio 2016

Noi voteremo NO alla riforma Boschi/Renzi/Verdini

Pubblichiamo il documento ARCI e ANPI per il NO ale referendum costituzionale



IL DOCUMENTO ARCI-ANPI SUI REFERENDUM ISTITUZIONALI


Stiamo entrando nel vivo della campagna referendaria, per ottenere un NO alla riforma del Senato, voluta dal Governo e per ottenere due SI agli emendamenti che proponiamo alla legge elettorale.
E’ una battaglia che stiamo conducendo anche con altre forze, ma nella quale noi – ANPI ed ARCI –
uniti da un Protocollo di intesa, non formale, vogliamo impegnarci a fondo, con la nostra autonomia, la nostra indipendenza di pensiero, il nostro modo, comune, di voler realizzare appieno la democrazia.
Ora bisogna raccogliere le firme; c’è poco tempo (meno di tre mesi), per raccoglierne quante sono necessarie, cioè 500.000 (e anche più) per ogni referendum. Non sarà facile, ma si può, si deve riuscire; utilizzando la raccolta delle firme anche per fare una grande campagna di informazione a fronte di un’enorme quantità di cittadine e cittadini che poco sanno delle questioni di merito e che bisogna sottrarre alla suggestione del plebiscito che vorrebbe il Governo.

Noi abbiamo alcuni punti fermi, che intendiamo ribadire:

1. questi referendum non riguardano la tenuta o meno del Governo, ma solo la difesa della Costituzione, del diritto dei cittadini alla rappresentanza, del libero esercizio della sovranità popolare;


2. affrontiamo una battaglia “politica”, nel senso più puro del termine, senza trasformarci in
partiti e senza svolgere un lavoro che non appartiene alla nostra identità;

3. affrontiamo questa battaglia non da soli, ma con tutti i cittadini, che dobbiamo informare e coinvolgere, affinché consapevolmente possano partecipare ed esprimere le proprie scelte;

4. non ci faremo chiudere nel recinto della politica-partitica e neppure in quella della “sinistra” (posto che ce ne sia una sola); vogliamo e dobbiamo raggiungere milioni di cittadini, indipendentemente dalla loro appartenenza e dalle loro idee, dalle loro collocazioni professionali e politiche. Per farlo, abbiamo bisogno di aprire a tutti coloro che credono nella democrazia, restando noi stessi;


5. è possibile che in qualche caso possiamo unire le nostre forze con quelle di chi svolge altre consultazioni, in una forma o nell’altra; ma non siamo per creare un insieme eterogeneo di richieste, rivendicazioni, proposte diverse, perché questo – più che aiutare
– ostacolerebbe e renderebbe più complesso il nostro lavoro;

6. tutto il lavoro e tutte la responsabilità, dovranno confluire nei due Comitati nazionali (quello per il NO alla Riforma del Senato e quello per il SI alle modifiche alla legge elettorale). Non accettiamo altre sovrapposizioni o rapporti di dipendenza;


7. è stata concordemente costituita, di recente, una “Cabina di regia” che, in sostanza collegherà il lavoro dei due Comitati nazionali, divenendo il punto di riferimento, assolutamente neutrale ed impersonale, per lo scioglimento di controversie, quesiti, problemi, che possano insorgere a livello locale;

8. bisogna costituire, ovunque, su tutto il territorio nazionale, a livello di Comune e di quartiere, Comitati referendari, che riuniscano in sé, eventualmente, le due tematiche, raccolgano le firme per entrambe e forniscano informazioni ai cittadini, creino iniziative di informazione e discussione; questi Comitati saranno tanto più autorevoli, quanto più si raccoglieranno attorno a personalità note per il loro equilibrio, la loro saggezza, il loro chiaro orientamento democratico;

9. questi Comitati, dovrebbero comunque essere espressione di una volontà comune;


10. occorre ricordare che non basta raccogliere firme; queste debbono essere certificate- autenticate; ci vogliono i certificatori e bisogna, spesso, retribuirli.
Anche a questo fine, il rapporto è con i due Comitati nazionali e, per ogni problema e questione, con la “Cabina di regia”. In attesa della definizione di un preciso recapito, anche mail o telefonico della cabina di regia, potete rivolgervi a noi, che provvederemo a mettervi in relazione con essa, oppure a contattare direttamente il Comitato interessato;


11. della costituzione di ogni Comitato è opportuno dare notizia:
a) all’ANPI e all’ARCI nazionale (segreterianazionale@anpi.it – testini@arci.it)
b) al Comitato per il SI e a quello per il NO
Si invierà quanto prima un “manuale operativo per la raccolta delle firme”. 

Il Presidente Nazionale ANPI Carlo Smuraglia
La Presidente Nazionale ARCI Francesca Chiavacci

Leggi l'articolo di Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci


mercoledì 4 maggio 2016

Parcheggi sciacalli a Lecce

Succede passeggiando per Lecce. Si guarda, si pensa e si impara.

La baldanzosa ragazza arriva con la sua auto azzurra, con un guizzo felino parcheggia sul passaggio pedonale ostruendo totalmente la rampa per carrozzine, mette le quattro frecce e si allontana sorridendo felice e leggiadra. Felice per il parcheggio trovato evidentemente, e felice per poter utilizzare le luci di emergenza per dire all’universo mondo: “vedete come sono intelligente, sono proprio io:  ostruisco il passaggio ai disabili e ai pedoni, due idiozie con una sola manovra”. 

Poco oltre l’auto carica di attrezzi di lavoro è parcheggiata (senza luci di emergenza, bontà sua) in doppia fila, costringendo il traffico normale a piroette e slalom. Gli attrezzi di lavoro sono un optional evidentemente, l’autista sta operosamente grattando il gratta e vinci per acquistare il quale si è fermato in divieto di sosta, ha ostruito il traffico e prosegue a bloccarlo incurante del mondo che gli gira attorno e attento solo a come perdere denaro.
Peccatucci veniali, in fondo, però viene da pensare che se la ragazzina o il grattatore si daranno alla politica un giorno, troveranno forse del tutto normale prendere una mazzetta perché intanto hanno acceso le luci di emergenza. 


domenica 1 maggio 2016

Buon primo maggio con Ivan Della Mea


BUON PRIMO MAGGIO! Con Ivan Della Mea che canta del maggio di Costabona, del viva la terra, viva la dona, viva la vita di chi vive...