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sabato 7 maggio 2016

Terra rossa sgomberata





Occupazione abusiva e imbrattamento di un bene pubblico. Questa le accuse contestate agli occupanti di una ex scuola a Lecce.
I fatti: esisteva questo edificio lasciato dall'amministrazione nell'abbandono più totale, e diventato preda di tossici, puttane e varia umanità. Arrivano "gli imbrattatori", occupano, ripuliscono tutto con meticolosità, trasformano quel luogo di degrado e lo restituiscono alla comunità facendone luogo di cultura, presentazione libri, dibattiti ecc. ne fanno luogo di aggregazione in un quartiere senza spazi comuni, nasce la ludoteca, nasce l'università di strada e nasce un luogo gradito alle persone che vivono il quartiere e ai bimbi. Dopo varie minacce arriva quindi lo sgombero nella notte, con polizia e tutti gli optionals del caso. Il sindaco probabilmente gongola. Ora sorge spontanea una richiesta: se è ver oche quello è un bene pubblico, ora che l'amministrazione comunale se lo ritrova riqualificato a costo zero (e con la speranza di estorcere denaro con l'accusa di "imbrattamento" in perfetto stile pezzente), immaginiamo ne avesse una necessità impellente, assoluta ed urgentissima, quindi ci si aspetta che questo bene pubblico venga restituito alla comunità nel giro di una settimana al massimo, riaperto, riutilizzato. Altrimenti mi sa che ci troviamo di fronte all'ennesima prova di forza dell'amministrazione comunale. Forse guidata e pilotata dallo sgtesso consigliere che davanti ai seggi che controllava, mandò i rasati di destra estrema a controllare che le elargizioni funzionassero bene e che ognuno facesse il suo dovere. 
Che il bene sia pubblico e quindi "di tutti" significa che deve
 essere restituito alla popolazione tutta, i ragazzi non avrebbero certo occupato una scuola funzionante, neppure un luogo di incontro. Hanno giustamente preso possesso di un luogo abbandonato e lo hanno reso vivibile e vivo.  

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