Propostina: Siccome il governo Letta, con il voto compatto della sua maggioranza, ha fatto un condono ai concessionari di slot machine pari all'80% del maltolto (a fronte di una multa di 2 miliardi e 500 mila euro, pagheranno l'immonda cifra di 500 mila euro) propongo al PD di portare avanti la proposta di condonare di pari cifra tutte le sanzioni, multe e gabelle delle famiglie monoreddito, dei pensionati sotto i 1500 euro, dei disoccupati, cassaintegrati e altre persone in stato di necessità.
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sabato 26 ottobre 2013
venerdì 25 ottobre 2013
Carovana all'Elba ricordando i senegalesi che ci hanno liberato dai nazisti
Del libro di Francesca Caminoli "La guerra di Boubacar" avevo parlato in questo blog all'indirizzo: http://isolamaitrovata.blogspot.it/2011/10/la-guerra-di-boubacar.html
In tempi di immigrazione e di leggi indecorose che mutano l'immigrato scampato ad un naufragio al rango di indagato per immigrazione clandestina, è bene ricordare il contributo che queste persone, sradicate dalla loro vita quotidiana, hanno dato per liberare noi tutti dal dramma del nazifascismo.
E' di questi giorni la notizia della carovana all'Elba. La mail che Francesca ha inviato per annunciarla è la seguente:
Ecco, in allegato, il programma della carovana di cui vi avevo scritto o parlato poco tempo fa. E' per me una grande soddisfazione, perchè questa manifestazione è stata ispirata dal mio libro "La guerra di Boubacar", Jaca Book editore: carovana all'Isola d'Elba per ricordare i soldati senegalesi caduti nella II guerra mondiale, con passaggio prima da Firenze piazza Dalmazia. Ed è la prima di una serie di manifestazioni simili che i senegalesi all'estero vogliono organizzare sui luoghi di sepoltura dei soldati coloniali in tutta Europa.
Un caro saluto a tutti,
Francesca
giovedì 24 ottobre 2013
La controevoluzione
Germania, Brasile, Stati Uniti, Regno Unito, Francia,
Giappone, Russia, Cina. Cosa manca? Manca l’Italia! E’ la nuova composizione
del G8 dopo l’espulsione dell’Italia che è nona, in attesa delle economie
emergenti India e Canada. Vent’anni di governo illuminato e di politica dotta e
colta hanno prodotto questi risultati. Altri cinque anni a l'uscita dell’Italia dal mondo evoluto sarà completata. Darwin la chiamerebbe controevoluzione.
mercoledì 23 ottobre 2013
Colpevoli, esecutori, mandanti, depistatori.
La Cassazione ha ribadito quel che tutti ormai sanno da tempo: il DC9 Itavia, nei cieli di Ustica, venne abbattuto da un missile. All'epoca ci si trovava dentro una guerra non dichiarata, i francesi, spalleggiati e protetti, volevano eliminare Gheddafi. Sulla rotta di un missile lanciato da loro capitò un aereo di linea, tutti morti! Immediatamente i governi, in particolare quello francese, quello americano e quello italiano, fecero di tutto per depistare, negare, ci furono anche dei morti durante le indagini.
Ancora non è dato sapere chi, nell'inverno '69, mise le bombe alla Banca Nazionale dell'agricoltura in Piazza Fontana a Milano. Ancora non è dato sapere chi mise altre bombe in altri luoghi, nè mandanti, nè esecutori materiali. L'unica cosa che si sa per certa è la copertura che elementi sovversivi hanno ottenuto nel tempo da servizi segreti deviati e non, governi anche di oltre oceano e grossi papaveri.
La domanda è una sola: chi depista e nasconde, chi si porta nella tomba segreti (ad Hammamet o nascosti nella gobba in Italia) è meno colpevole degliesecutori materiali delle stragi?
Monastero o cesso pubblico?
Antico monastero dei Teatini a Lecce o cesso pubblico? Il cartello sulla porta d'ingresso non lascia spazio a dubbi. Ma quale sublime mente partorisce cotanta idiozia?
martedì 22 ottobre 2013
Ricordi, Alpi e famiglie buone
La casa sui confini del ricordo canta Guccini. Confini, barriere, travasi, travalicamenti.
Trovato un altro cadavere nei fondali a Lampedusa... Il mare nostrum, un grande
cimitero en plein air. Il confine e il finis terrae, da qui sul capo si vede
oltre, nitidi i monti d’Albania al di là del mare. Mi ricordano le Alpi come le
vedevo in Piemonte, contro sole. Anche là vedevo oltre. Come si vede quando il
tramonto acceca e come quando le vedevo stagliarsi nette, pulite contro il
rosso arancio là in fondo. Erano tramonti (a ovest, a ovest) erano sere che
stavano arrivando con la loro carica di parole non dette prima, erano
l’anticamera delle riflessioni e dei pensieri solo pensati fino ad allora. Poi la sera,
un bicchiere di vino e qualcosa da mangiare, le stelle nelle notti d’inverno,
quando il cielo è gelido e terso come non può essere in estate, senza foschia
quasi il congelamento lassù bloccasse quello spettacoloso nero pieno di punti
luminosi. “Come stai oggi?” e un sorso di barbera che scendeva come era sceso
il sole rosso arancio. “I bimbi hanno sonno” loro sapevano le stelle che
raccontavamo, loro sapevano che nonna Maria era diventata stella, perché hanno
diritto a credere che un’altra vita sia possibile, perché non possono, bimbi,
sapere che esiste il nulla dopo il troppo di questa vita. E come spiegare il
nulla? Il sole rotto da una nube sottile, lunga come un sigaro cubano. Il mare
e le Alpi, estremo nord, sud estremo, in mezzo un’Italia che arranca, annaspa,
non si scuote, galleggia, non si scuote, tenta di nuotare. Non si scuote! Leggevo di ragazzi che hanno violentato una
ragazza. Leggevo commenti di amici on line, i ragazzi, secondo i giornali erano
“di buona famiglia”. Cosa diamine sono le famiglie “buone”? E cosa sono le
famiglie “non buone”? Sembra quasi sia una
pacca sulla spalla ai ragazzi con famiglie “buone”. Bricconcelli, non fatelo
più! Se a violentare la ragazza, scrive un altro amico, fosse stato un
immigrato, quali commenti avrebbe fatto il giornalista? Nulla avrebbe potuto
dire sulla famiglia, perché non la conosce, non sa le sofferenze, non sa il
passato, non ha uno straccio di fedina penale da consultare. E se dentro le
famiglie “buone” ci fosse una storia di disprezzo verso le ragazze che, quando
si fanno violentare, ben sappiamo, “se la sono cercata”. Magari aveva la
minigonna, magari aveva ammiccato!
Alpi e mare nostrum, nord e sud si rincorrono nella testa
e nei pensieri. Maria, nonna Maria, che diventa una stella. Lei era di
famiglia “buona” avrebbero detto i giornalisti, in fondo aveva lavorato una
vita intera, aveva sopportato, supportato, accarezzato, sorriso, pianto,
cucinato, gestito un negozio. Ora è solo una banalissima stella. Ora è una
stella di una bellezza infinita. Peccato che i bimbi siano cresciuti troppo e
non credano più alle anime mutate in stelle. Questa vita e questa società spesso vogliono
ridurre il sogno a banalità. Bisogna aumentare il PIL e ridurre il debito
pubblico, diamine! Altro che sogni, contiamo gli immigrati ripescati dal fondo
del mare, facciamoci cullare dalle famiglie “buone”. Giochiamoci cinque euro al
gratta e vinci, magari diventiamo ricchi alla faccia degli immigrati, del mare
e delle stelle che guardano. Anche se sappiamo che non è possibile arricchirsi
così. No no, non parlo di Letta, neppure
di Cuperlo e Civati, non mi interessa, davanti al mare. Non mi riguarda quando penso
alle Alpi che spezzano l’orizzonte e distinguevo il Cervino e il Gran Sasso da
centinaia di chilometri di distanza. Come distinguo le montagne albanesi al di
là del mare. Giochi di guerra da qualche parte del mondo, non importa ci sono
le Alpi. Giochi di famiglie “buone” al di qua del mare. I confini del ricordo
tornano alla mente, come quelli della battigia bagnata da onde di un mare mai
fermo, mai immobile, mai silenzioso. Come quelle piccole nubi che passano
leggere, spinte, avvolte, sconvolte dal vento, coprono, poco però, il cielo,
sembra stiano lì a farsi i fatti loro. Leggo che in uno stato nordico (Svezia
forse?) hanno fatto dei simil skylift per biciclette, per aiutare i pedalatori
ad affrontare le salite più faticose, il ciclista appoggia il piede su un tapis
roulant e procede agilmente, poi esco ed affronto le simil piste ciclabili,
evitando pedoni che camminano, auto in sosta, signore che non sanno dove mettere i piedi, perché le sedicenti piste ciclabili sono marciapiedi con disegnate
biciclettine. Leggo e imparo. Meglio, molto meglio, stare a pensare a stelle,
nubi, mare e cielo. Meglio ascoltare il signore che si lamenta del governo e
della pensione e poi si beve un rabarbaro caldo, perché arriva l’inverno e ci si
scalda così, e poi è domenica, diamine. Lo beve giocando il re di denari a
scopone, seduto al tavolo del bar del paesino nel basso salento, di fianco al
castello che ora è B&B e l’intruso che arriva da fuori è osservato,
sezionato. “Buon giorno...”
Parlavo con un conoscente, insegna a Lecce, forte accento
veneto, gli dico “tu non sei di qui” “Perché, tu si?” è la laconica risposta,
abbiamo riso, in fondo si può.
Sul capo di Leuca vivono persone che parlano tedesco, altre
che parlano con accenti del nord, forse pensano alle Alpi che si vedono, lassù.
Chissà se sono venuti a vivere qui per vedere l’Albania, chissà se fra un pò qualcuno di loro salirà su un gommone che lo porti di là dal mare, emigrazione
forzosa in fuga da un’Italia che si sta disgregando, fatta di famiglie “buone” che allevano
figli che poi, bricconcelli, violentano una coetanea, e qualcuno pensa “ah se
fossero stati immigrati, che botta di culo avremmo avuto per tentare di
cacciarli e gridare “all’untore all’untore”. “Benedetta ragazza, scegli meglio
chi ti deve violentare un’altra volta! Mica siamo qui a smacchiare giaguari”.
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