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sabato 23 marzo 2013

23 marzo 1857... Si sale!!!!

Dubai, ascensore nel grattacielo più alto al mondo, 65 Km/h
Era il 23 marzo 1857, al 488 di Broadway, New York, Elisha Otis installò il primo ascensore. La prima esigenza reale di avere uno strumento per salire e scendere velocemente sicuramente si presentò nel lavoro in  miniera. I primi ascensori, agli inizi del 19° secolo, erano azionati da motori a vapore. Nel 1853 Otis depositò il brevetto per un paracadute che rendesse sicura la cabina in caso di caduta. Sempre nel ’53 vennero perfezionati altri sistemi per la sicurezza. 
Otis, oggi, calcola che ogni cinque giorni i suoi ascensori spostano l’equivalemnte della popolazione mondiale, le velocità raggiunte vanno dai 17 metri/secondo di quello di Taipei (56 Km/h che rendono indispensabile la pressurizzazione della cabina per evitare danni alle orecchie dei passeggeri) ai 0,6/1 mt. Secondo di quelli italiani.  
Ultima annotazione, l’Italia ha un record (mica siamo sempre gli ultimi), negli USA esistono 700 mila ascensori, in Cina 610 mila, in Italia 850 mila. Siamo i primi o siamo solo molto, molto, molto pigri?


venerdì 22 marzo 2013

India, indiani e diplomazia italiota

Quello che piace della diplomazia italiota è la fermezza. La vicenda dei due marò è esemplare da questo punto di vista.  L'India li detiene (a torto o ragione poco importa al momento), li lascia venire a casa per il voto dietro solenne promessa dell'ambasciatore. Il diplomatico si era evidentemente fidato del ministro degli esteri e del governo tecnico in blocco, mica pensava che questi facevano i furbetti! I due vengono per la seconda (o terza) volta in Italia, al momento di partire il ministro dice agli indiani "sapete che c'è? Noi ce li teniamo qui e voi andata a cagare con tutti i vostri turbanti" (le ultime parole erano solo sottintese ovviamente, ma il senso era proprio quello). A quel punto l'India dice che lei si tiene l'ambasciatore, l'ambasciata e il cucuzzaro intero. E si incazza anche la piemontese Sonia Gandhi (roba non facile fare inalberare una con quel cognome). Segue trattativa e l'Italia, con il plauso di Napolitano e gli sberleffi della Santanchè rimanda i due fucilatori di pescatori in India. Pace fatta, mercati salvi.
Ora, non sappiamo se erano in acque internazionali, neppure sappiamo a chi spetta giudicarli, l'unica certezza, al momento, è che hanno sparato a due pescatori scambiandoli per pirati (forse avevano una gamba di legno e l'uncino al posto della mano destra?). E occorre dire che in India c'è la pena di morte alla quale i due non verranno condannati, come promettono solennemente da lassù. Tremano in molti in realtà, se a mantenere la parola fanno come gli italici.......   

giovedì 21 marzo 2013

Giornata della memoria e dell'impegno


  
    
         mille  piazze  per  la  memoria  e  l’impegno
                   Giornata 21 marzo a LECCE
         "Semi  di  giustizia    fiori  di  corresponsabilità"










I parlamentari lavorano... lavorano... lavorano...


Alla faccia di chi dice che i parlamentari sono pigri, in questo brevissimo scorcio di legislatura, senza uno straccio di governo, senza l’ombra di una prospettiva, con i giornalisti tutti assatanati a guardare le TV tedesche per ritrasmettere Grillo e le sue parole che guai a perderne una, con Napolitano che probabilmente maledice il giorno in cui ha accettato “con viva e vibrante soddisfazione” l’incarico di Presidente della Repubblica, con Berlusconi che va in giro con gli occhiali da sole agli occhi e sulle spalle il fiato di Ruby rubacuori, in questi tempi in cui ogni tanto anche Bossi vaga in stato confusionale e catalettico per il senato, in cui aspettiamo sabato per vedere orde inferocite di escort, nani e ballerine di fila in Piazza del Popolo a sostenere Lui, l’unto dall’uveite, in questi tempi i deputati lavorano forsennatamente. 550 progetti di legge sono già stati presentati (neppure uno da quelli del cinque stelle). Fra le più prolifiche è la Brambilla, con autoreggenti nuove di pacca si è armata di segretarie ed ha fatto scrivere ogni cosa in difesa dell’Italia tutta. Di quella animale ovviamente, da una ricerca pare che gli animali siano gli unici che non scoppiano a ridere quando parla lei. Vuole, la Brambilla, che i cavalli vengano riconosciuti come “animali di affezione”, altro che disoccupazione, e poi ancora chiede a gran voce un ufficio apposito del “garante degli animali”, poi vuole eliminare la caccia, soprattutto vuole colmare un vuoto legislativo inammissibile in tempi di crisi economica, di disoccupazione, di scuole che cadono a pezzi ed ospedali che chiudono: “il riconoscimento della dieta vegetariana e vegana nelle mense pubbliche e private”.
Poi c’è il senatore Scilipoti, mentre sta valutando di fare un salto della quaglia (con i grillini?), e per marcare la differenza con il suo compagno di merende Razzi e mostrare che lui non è lì per “farmi i cazzi miei” si occupa di alta finanza presentando un DDL che dice di “disposizioni per il ripristino della sovranità monetaria dello Stato italiano nel rispetto dei trattati internazionali”. Altro che euro che è roba da dilettanti, rivogliamo il sesterzio! Poi c’è la proposta Cirielli per l’Istituzione di una nuova regione, no, la Regione Salento non è rappresentata, si tratta del “Principato di Salerno”, neppure Regione, vuole proprio il principato. Il senatore Aldo Di Biagio chiede a gran voce “l’istituzione della giornata nazionale di consapevolezza per la morte perinatale”. Luigi Dallai, vista a ricchezza degli italici sudditi, vuole una “casa da gioco a Chianciano Terme” mentre Karl Zeller, indispettito per le poche giornate festive, rivuole la “festività di San Giuseppe il 19 marzo” .
E potremmo proseguire a lungo, l’elenco è infinito e ci dimostra come l’alacrità sia di casa nei palazzi del governo e del potere, altr oche fannulloni.


mercoledì 20 marzo 2013

fritto misto... piemontese ovviamente


Ci sono ricette che non hanno una regola fissa. Sono spesso quelle popolari che variano a seconda del luogo, paese, frazione, o addirittura del cuoco/cuoca. Hanno alcuni elementi indispensabili e rigorosamente fissi, il resto lo si lascia alla fantasia di chi cucina. In particolare questo accade per piatti compositi, confezionati da più elementi. Assolutamente tipico per la sua multiforme composizione è il fritto misto alla piemontese. Difficile da trovare se non in ristoranti particolari, perché richiede una preparazione in più riprese. Quello che si dice: stare in cucina ore e ore.  

Iniziamo da ciò che non può mancare per nessun motivo:

Semolino, amaretti morbidi di Mombaruzzo o similari (non ne ho mai visti in Salento), animelle, cervella, fegato (nero e bianco), salsiccia e costolette d’agnello. A questa ognuno aggiunge quel che crede: Filone di vitello, creste di gallo (ormai introvabili), fette di zucchina, mela. Ogni componente del piatto esige preparazione a sé.

Iniziamo il giorno prima a fare un semolino. Ingredienti: 190 gr di semolino, i lt. Di latte, zucchero, scorza di limone. Portare ad ebollizione il latte con lo zucchero e la scorza di limone grattugiata, aggiungere la semola amalgamando con la frusta, cuocere per 5 minuti e riversare in una teglia imburrata lasciando raffreddare a temperatura ambiente per il giorno dopo. C’è chi ama aggiungere al latte un cucchiaio di rum.

Preparare una pastella con farina, uovo e latte (sta bene anche acqua, meglio se gassata perché rende soffice il tutto), fare riposare almeno un’ora.
Impastellare amaretti, mela a tocchetti eventuali zucchine ed altre verdure.

Tagliare a rombi il semolino, impanarlo con farina, uovo e pangrattato.

Stessa impanatura per le carni, il cervello, il filone ecc. La salsiccia può essere fritta sola o impastellata a sua volta.

Passare alla padella in cui avrete messo olio d’oliva e burro e dovrete tenere conto dei diversi tempi di cottura dei vari ingredienti. Quelli impastellati saranno pronti quando dorati, idem per il semolino. Per le carni valutare di volta in volta.

Il fritto misto deve essere servito caldissimo mettere i vari ingredienti in piatti da portata caldi, salare il tutto., e deve essere gustato avendo cura di alternare il dolce al salato.
  
Vino consigliato, neppure a dirlo, barbera o dolcetto d’Alba. Però un buon negramaro non ci sta assolutamente male. 

martedì 19 marzo 2013

Ciprioti: beccatevi quest'euro sui denti!


Cipro ha un PIL di circa 25 miliardi di dollari (giusto per fare un paragone, l’Italia era nel 2011 a 1910 milardi di dollari circa). Cipro, come prima Spagna e Grecia e come, fra pochissimo, Italia, Portogallo e altri paesi in zona euro, ha dovuto accettare un prestito dall’EU. Quello chiesto dai ciprioti è pari a 10 miliardi di Euro. Noccioline rispetto alle centinaia di miliardi impegnati da Merkel & c. per salvare la banche europee colpevoli di ogni nefandezza con traffici di titoli e azioni al limite del lecito. L’Europa guidata dalla finanza ha concesso il prestito chiedendo “piccole” garanzie all’isola. Fra queste un prelievo forzoso del 6,75% sui depositi bancari fino a 100.000 euro e del 9,9% per quelli superiori. Una misura che fa impallidire le brillanti trovate del Tremonti d’epoca, quello che tentò di mettere la tassa sui fidanzatini (per fortuna subissato da critiche e sberleffi) proponendo l’imposizione sugli sms.
 Il Presidente cipriota Anestesiades ha dichiarato papale papale:
«La soluzione che abbiamo raggiunto non è quel che volevamo, ma è la meno dolorosa date le circostanze». La cosa, ignobile per definizione in quanto non si tratta di una patrimoniale sui ricchi, piuttosto di un prelievo orizzontale anche su depositi da mille euro,  ha provocato una serie di reazioni, prima fra tutte la corsa allo svuotamento dei conti. Meglio i soldi sotto il materasso che un’Europa guidata dalle banche e non attenta ai bisogni delle persone. Si sono sentite cose di ogni tipo, ad esempio che Cipro è un paradiso fiscale nel quale molti europei depositano denaro per pagare meno tasse. Forse è vero, sicuramente è un fenomeno da debellare con ogni strumento possibile, però questo non può implicare un prelievo cieco. Sarebbe come se un comune in dissesto mandasse una multa ad ogni automobilista  per divieto di sosta per colpire chi compie questa irregolarità e non viene beccato. Gli evasori si debbono stanare e basta, piuttosto che proteggerli. Inoltre abbiamo sentito la Merkel (santa donna) dire “non ci interessa come tassano i depositi, a noi interessano i cinque miliardi che Cipro deve recuperare”. Ecco fatto, se questa è Europa dei cittadini, Ruby è la nipote di Mubarak.
E se i greci e gli spagnoli e gli italiani avessero sentore che qualcosa di simile stia per accadere loro? Sarebbero da condannare se andassero dalle loro banche preventivamente liberandole dal peso dei loro depositi e tornassero ai materassi non tassati? L’Italia di Monti e Berlusconi è stata ridotta ad uno straccetto, ora ci si metterà anche l’Europa dei banchieri? Intanto quelli della finanza “alta” gioiscono e tornano a giocare con i soldi di tutti facendo crollare le borse ed aumentare lo spread. Soprattutto offrono ottimi motivi a quelli come Grillo e Bossi per dire che è meglio tornare alla lira. Maroni vuole la padan-moneta di nuovo conio, fra un po’ chiederemo il ritorno al sesterzio? A proposito, si legge che una delegazione di ciprioti è in Cina a chiedere sostegno. Ovviamente per i cinesi 10 mld di euro sono inezie, per noi possono significare il loro ingresso definitivo nelle nostre industrie ed economie. Non so se sarebbe un male assoluto, certo è un passaporto che questa Europa sta offrendo loro a titolo gratuito. 

lunedì 18 marzo 2013

Alliste, che succede? Ne parliamo con Luigi Crespino.


Alliste, tranquillo paese del capo. Di tanto in tanto riemerge dalla pacata calma della vita quotidiana e compare sui giornali. Una volta per ville abusive, un’altra per problemi di soffitti della scuola che cascano sui computer. A volte  ci si mette di mezzo la magistratura, sembra vada di moda di questi tempi. Almeno a nessuno pare venga in mente di andare  davanti ai tribunali a manifestare.
SU cosa indagano gli inquirenti? Il P.M. Emilio Arnesano si occupa di un po’ di funzionari,  assessori e consiglieri della legislatura passata (alcuni riconfermati nell’attuale). Oltre al Sindaco, Antonio Renna e al suo vice Antonio Venneri, sono inquisiti gli assessori Renato Rizzo, Donatuccio Scanderebech e Marco Crespino e gli ex assessori Amleto Petracca e Mauro Costantini. Inoltre fra gli indagati ci sono il segretario generale Loredana Campa, i dirigenti Angelica Reho di Casarano e Luisella Guerrieri di Lecce. (Nella scorsa legislatura la giunta era così composta: Sindaco Antonio Renna, Assessori: Ing. Antonio Venneri, Geom. Renato Rizzo, Donatuccio Scanderebech, Marco Crespino, Petracca Amleto, Mauro Costantini. Quella attuale ha la stessa composizione escludendo gli ultimi due. n.d.r.).
Le indagini, in particolare, riguardano terreni dell’area P.I.P. (Piano Insediamento Produttivo) assegnati in base alla graduatoria ad aziende regolarmente idonee ad ottenerli, solo che poi sarebbero inopinatamente passati ad altre aziende che pare non avessero i requisiti richiesti, per farlo sarebbe stata sufficiente una semplice dichiarazione di variazione dell’intestazione.   In particolare si fa riferimento alle aree assegnate alle Ditta “Dei Agre di Antonio Cesi” e alla Ditta “Lombardo”. Si ipotizza, in pratica, un salto della quaglia della graduatoria regolare a discapito degli aventi diritto e il conseguente abuso di ufficio.
Ne abbiamo parlato con Luigi Crespino, segretario del Circolo di SEL e consigliere di minoranza nella legislatura alla quale si riferiscono gli atti istruttori.
  
“Cosa viene imputato e a chi?”

“Prima gli assessori erano sei più il Sindaco, la legge li ha fatti diventare quattro più il Sindaco. I fatti contestati si riferiscono al cambio di denominazione della ditta assegnataria di lotti in zona P.I.P. E’ successo che un lotto assegnato a graduatoria è stato girato ad altra azienda priva dei requisiti richiesti. Le delibere che ho individuato dicono che “si prende atto che l’azienda assegnataria ha espressamente richiesto che il lotto uno (…) venga volturato ad altra azienda citata in delibera”. Dagli atti si evince che chi rinuncia non ha nessun legame con chi subentra. Attenzione, se la Ditta CAIO si trasforma in CAIO s.r.l. (come è successo in altre dichiarazioni) con gli stessi titolari e soci, il fatto è nella norma. Diverso è se le aziende assegnataria e subentrante sono guidate da persone diverse”.

“Esistono quindi altri cambi di assegnazione”

“Certo che esistono e sono nella norma, i proprietari o amministratori sono gli stessi, abbiamo ampia documentazione a riguardo, d’altra parte nel nostro sito (http://www.sinistrademocratica-alliste.it/prima.html) pubblichiamo tutti gli atti dell’amministrazione. Nei casi in oggetto la presa d’atto pare essere, nei fatti, uno scavalcamento di graduatoria.”

“Politicamente cosa significa tutto ciò?”

“Intanto voglio dire la frase di rito: lasciamo lavorare la magistratura. Il dato politico ci riguarda direttamente invece. Nelle elezioni del 2011 abbiamo avuto un primato penso nazionale, il centro sinistra ha perso con il 12,75% contro l’ 86,75% del centro destra. Alle ultime politiche la somma dei nostri voti e di quelli del PD superava 24%, e c’è stato un vero tracollo verso il movimento di Grillo. A fronte di un risultato del genere, abbiamo ragione di ritenere che neppure i familiari abbiano votato i candidati alle Comunali. Noi abbiamo letto tutte le delibere e le abbiamo pubblicate e proseguiamo a farlo. Il ruolo del Consigliere comunale è di controllo, è vero, e lo abbiamo fatto puntualmente. Quel risultato elettorale per una lista completamente rinnovata nelle persone con candidati giovanissimi, è stato devastante. I motivi non sono la credibilità dei nostri candidati. Esiste un ampio archivio di articoli in cui denunciavamo atti impropri. Vogliamo dire degli  incarichi chiamati sotto soglia? Si tratta di lavori affidati senza gara perché inferiori ad un tetto di spesa che era di 20.000 euro e che oggi la giunta ha innalzato a 40.000. La legge prevede che si facciano tre telefonate a tre ditte diverse e si assegnino i lavori al miglior offerente. Questo riguarda piccoli lavori, che tuttavia sono molti. Noi abbiamo nostri iscritti che hanno piccole attività ed hanno fatto regolare domanda per essere messi nelle liste delle aziende da contattare, nessuno di loro ha mai ricevuto una telefonata”.

“Cosa c’entrano i sotto soglia con la vostra sconfitta?”

“Penso che fra i 4.500 elettori molti siano “invitati” a votare in un modo o in un altro. Le piccole aziendine che lavorano con l’amministrazione esistono e portano pacchetti di voti”.

“Parliamo di voto di scambio?”

“Tu che ne dici? Vabbè, parliamo di voto controllato”

“Chi controlla gli atti dell’amministrazione?”

“Prima c’era il CO. RE. CO. (Comitato regionale di controllo) che era agile e snello. Ora il consigliere di minoranza dovrebbe adire la Corte dei Conti o il TAR o la Procura pagando spesso di tasca propria i legali e le spese. Ti pare questo il compito di un consigliere comunale? Io interpreto il ruolo del consigliere come controllore e come interfaccia con la popolazione, al resto pensino gli enti preposti. Secondo me questa legge elettorale per i comuni, avendo aumentato a dismisura i compiti della Giunta ha quasi annullato il consiglio comunale. Nei fatti la giunta è “proprietaria” degli atti del Comune. E non c’è solo questo, prima il segretario comunale era nominato dal Ministero degli interni, oggi è chiamato dal Sindaco. La sua carica decade con quella del Sindaco. C’è un legame a filo doppio fra i due. Vogliamo dire poi dei dirigenti? La legge Bassanini voleva separare politica e gestione. Alla prima gli obbiettivi, alla seconda gli strumenti economici e tecnici per farlo. Chi nomina i dirigenti?”  

“E Alliste come sta economicamente?”

“Ancora non sappiamo che fine abbiano fatto gli oneri di urbanizzazione. Una finanziaria di Berlusconi decise che potevano essere utlizzati al 50% per spese correnti anziché per manutenere le strade, fare marciapiedi e fognature e via dicendo. L’amministrazione li usa ovviamente. Sai come li recuperano i soldi per le opere pubbliche necessarie? Con i mutui. Significa che il cittadino prima paga gli oneri, poi paga i mutui per avere i servizi. Una partita di giro a danno del contribuente. Il comune è indebitato per otto milioni di euro e siamo senza servizi primari. Al primo temporale si allaga il paese, però sotto elezioni fanno inutili e dannose rotatorie”.

“Per lo meno non ci sono conflitti di interesse”

“Anche qui siamo al limite, se non della legalità, quanto meno del buon gusto. Su cinque componenti della giunta, quattro hanno a che fare con l’ufficio tecnico e, fra questi, due svolgono attività di progettista e/o costruttore. La legge dice che chi svolge l’attività di progettista non può avere incarichi in urbanistica o lavori pubblici. Cosa significa? Che chi fa il costruttore non può interagire con l’uffico tecnico. Ho denucniato più volte questa anomalia, secondo noi si tratta di incompatibilità bella e buona. Gli assessori progettano, costruiscono e si autorizzano a costruire”.

“E’ situazione diffusa?”

“Altrove almeno la faccia la salvano, qui siamo alla spudoratezza. Ti racconto ancora una cosa, il vicesindaco nella scorsa legislatura era progettista di un piano di lottizzazione privata (che, fra l’altro, stravolgeva quanto statuito nel PRG). Presentò tutto quanto con disinvoltura, a relazionare però mandò un dirigente dell’ufficio tecnico del Comune”.

domenica 17 marzo 2013

Impressioni di primavera


Impressioni di primavera. Si è insediato il Parlamento!
Prima immagine: Un vecchietto con occhiali da sole e cappello con visiera, pallido, emaciato, incazzato nero, esce dall’ospedale, le foto mostrano un volto che sta a metà strada fra Totò Riina e zio Misseri. Nei primi anni delle superiori se avevo la minaccia di un’interrogazione delicata per la quale ero impreparato mi alzavo con un “terribile mal di testa”.Mia madre non chiamava il medico perché sapeva e mi firmava la giustificazione che irrimediabilmente diceva “indisposizione”. Il tacito accordo era che avrei potuto utilizzarlo al massimo tre volte nel corso dell’anno scolastico. Nell’era moderna si parla di legittimo impedimento.
Seconda immagine: su un giornale un tizio, il direttore agli arresti domiciliari, scrive delle Camere occupate da un giustizialista ed una comunista. Ecco, siamo sulla buona strada. Se quello lì e il suo amichetto Belpietro scrivono queste cose vuol dire che la Democrazia funziona. Certo, avrebbero preferito una Pivetti qualunque, una Carfagna o una Ruby, così  non  è, hanno perso le elezioni e se ne debbono fare una ragione.
Terza immagine: L’elezione alla presidenza del Senato (seconda carica dopo il Presidente della Repubblica) ad un uomo che conosce le mafie e l’antimafia, ma le conosce dalla parte giusta, non da quella (come dicono gli inquirenti) di Dell’Utri e di altri noti personaggi presenti in Parlamento. E questa elezione è dovuta alla scelta di alcuni cinquestellini. Finalmente parlano gli eletti e non un tizio mascherato che corre sulla spiaggia e insulta i giornalisti. A proposito, che gusto ci provano alcuni giornalisti a rincorrerlo e farsi dare del deficiente, ladro, bugiardo? Perché la stampa spesso si odia a tal punto? Chi li manda? Ora potranno parlare con i deputati veri e capire (speriamo) che fra loro ci sono anche persone che ragionano. Un parlamentare cinquestellino siciliano ha detto che non può tornare in Sicilia dopo aver consentito l’elezione di Schifani. A tutto c’è un limite, se ne faccia una ragione il guru mascherato (uno con gli occhiali da sole, l’altro col volto coperto dal nero: trova le differenze).
Quarta immagine: Scilipoti che ottiene un solo voto per la Presidenza del Senato e dice “non sono stato io a votarmi”, pochi gli credono. E lui, Antonio Razzi che passò da Di Pietro a Noi Sud per salvare il suo vitalizio, famosa la sua frase “io sono qui (in Parlamento n.d.r.) per farmi i cazzi miei”. Ecco, questi due sono stati eletti nel partito della Carfagna, di La Russa e di Schifani.
Poi le immagini si sfocano, l’obbiettivo è appannato. Poi toccherà a Napolitano e toccherà agli eletti nelle fila di Grillo dimostrare che il parlamento più giovane e con più donne in assoluto può partorire un governo “in nome e per conto del popolo italiano”, anziché affidarsi alle urla di un guitto e far crollare un’esile speranza.