Cipro ha un PIL di circa 25 miliardi di dollari (giusto per
fare un paragone, l’Italia era nel 2011 a 1910 milardi di dollari circa).
Cipro, come prima Spagna e Grecia e come, fra pochissimo, Italia, Portogallo e
altri paesi in zona euro, ha dovuto accettare un prestito dall’EU. Quello
chiesto dai ciprioti è pari a 10 miliardi di Euro. Noccioline rispetto alle
centinaia di miliardi impegnati da Merkel & c. per salvare la banche
europee colpevoli di ogni nefandezza con traffici di titoli e azioni al limite
del lecito. L’Europa guidata dalla finanza ha concesso il prestito chiedendo
“piccole” garanzie all’isola. Fra queste un prelievo forzoso del 6,75% sui
depositi bancari fino a 100.000 euro e del 9,9% per quelli superiori. Una
misura che fa impallidire le brillanti trovate del Tremonti d’epoca, quello che
tentò di mettere la tassa sui fidanzatini (per fortuna subissato da critiche e
sberleffi) proponendo l’imposizione sugli sms.
Il Presidente cipriota Anestesiades
ha dichiarato papale papale:
«La soluzione che abbiamo
raggiunto non è quel che volevamo, ma è la meno dolorosa date le circostanze». La
cosa, ignobile per definizione in quanto non si tratta di una patrimoniale sui
ricchi, piuttosto di un prelievo orizzontale anche su depositi da mille euro, ha provocato una serie di reazioni, prima fra
tutte la corsa allo svuotamento dei conti. Meglio i soldi sotto il materasso
che un’Europa guidata dalle banche e non attenta ai bisogni delle persone. Si
sono sentite cose di ogni tipo, ad esempio che Cipro è un paradiso fiscale nel quale
molti europei depositano denaro per pagare meno tasse. Forse è vero, sicuramente
è un fenomeno da debellare con ogni strumento possibile, però questo non può
implicare un prelievo cieco. Sarebbe come se un comune in dissesto mandasse una
multa ad ogni automobilista per divieto di sosta per colpire chi compie
questa irregolarità e non viene beccato. Gli evasori si debbono stanare e
basta, piuttosto che proteggerli. Inoltre abbiamo sentito la Merkel (santa
donna) dire “non ci interessa come tassano i depositi, a noi interessano i
cinque miliardi che Cipro deve recuperare”. Ecco fatto, se questa è Europa dei
cittadini, Ruby è la nipote di Mubarak.
E se i greci e gli spagnoli e gli italiani avessero sentore
che qualcosa di simile stia per accadere loro? Sarebbero da condannare se andassero
dalle loro banche preventivamente liberandole dal peso dei loro depositi e tornassero
ai materassi non tassati? L’Italia di Monti e Berlusconi è stata ridotta ad uno
straccetto, ora ci si metterà anche l’Europa dei banchieri? Intanto quelli
della finanza “alta” gioiscono e tornano a giocare con i soldi di tutti facendo
crollare le borse ed aumentare lo spread. Soprattutto offrono ottimi motivi a
quelli come Grillo e Bossi per dire che è meglio tornare alla lira. Maroni
vuole la padan-moneta di nuovo conio, fra un po’ chiederemo il ritorno al
sesterzio? A proposito, si legge che una delegazione di ciprioti è in Cina a
chiedere sostegno. Ovviamente per i cinesi 10 mld di euro sono inezie, per noi possono
significare il loro ingresso definitivo nelle nostre industrie ed economie. Non
so se sarebbe un male assoluto, certo è un passaporto che questa Europa sta
offrendo loro a titolo gratuito.
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