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domenica 17 marzo 2013

Impressioni di primavera


Impressioni di primavera. Si è insediato il Parlamento!
Prima immagine: Un vecchietto con occhiali da sole e cappello con visiera, pallido, emaciato, incazzato nero, esce dall’ospedale, le foto mostrano un volto che sta a metà strada fra Totò Riina e zio Misseri. Nei primi anni delle superiori se avevo la minaccia di un’interrogazione delicata per la quale ero impreparato mi alzavo con un “terribile mal di testa”.Mia madre non chiamava il medico perché sapeva e mi firmava la giustificazione che irrimediabilmente diceva “indisposizione”. Il tacito accordo era che avrei potuto utilizzarlo al massimo tre volte nel corso dell’anno scolastico. Nell’era moderna si parla di legittimo impedimento.
Seconda immagine: su un giornale un tizio, il direttore agli arresti domiciliari, scrive delle Camere occupate da un giustizialista ed una comunista. Ecco, siamo sulla buona strada. Se quello lì e il suo amichetto Belpietro scrivono queste cose vuol dire che la Democrazia funziona. Certo, avrebbero preferito una Pivetti qualunque, una Carfagna o una Ruby, così  non  è, hanno perso le elezioni e se ne debbono fare una ragione.
Terza immagine: L’elezione alla presidenza del Senato (seconda carica dopo il Presidente della Repubblica) ad un uomo che conosce le mafie e l’antimafia, ma le conosce dalla parte giusta, non da quella (come dicono gli inquirenti) di Dell’Utri e di altri noti personaggi presenti in Parlamento. E questa elezione è dovuta alla scelta di alcuni cinquestellini. Finalmente parlano gli eletti e non un tizio mascherato che corre sulla spiaggia e insulta i giornalisti. A proposito, che gusto ci provano alcuni giornalisti a rincorrerlo e farsi dare del deficiente, ladro, bugiardo? Perché la stampa spesso si odia a tal punto? Chi li manda? Ora potranno parlare con i deputati veri e capire (speriamo) che fra loro ci sono anche persone che ragionano. Un parlamentare cinquestellino siciliano ha detto che non può tornare in Sicilia dopo aver consentito l’elezione di Schifani. A tutto c’è un limite, se ne faccia una ragione il guru mascherato (uno con gli occhiali da sole, l’altro col volto coperto dal nero: trova le differenze).
Quarta immagine: Scilipoti che ottiene un solo voto per la Presidenza del Senato e dice “non sono stato io a votarmi”, pochi gli credono. E lui, Antonio Razzi che passò da Di Pietro a Noi Sud per salvare il suo vitalizio, famosa la sua frase “io sono qui (in Parlamento n.d.r.) per farmi i cazzi miei”. Ecco, questi due sono stati eletti nel partito della Carfagna, di La Russa e di Schifani.
Poi le immagini si sfocano, l’obbiettivo è appannato. Poi toccherà a Napolitano e toccherà agli eletti nelle fila di Grillo dimostrare che il parlamento più giovane e con più donne in assoluto può partorire un governo “in nome e per conto del popolo italiano”, anziché affidarsi alle urla di un guitto e far crollare un’esile speranza.  

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