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mercoledì 30 novembre 2016

tragedia aerea in Colombia, decimata la squadra del Chapocoense

Era il 4 maggio 1949, a Superga (Torino) uno schianto. L'aereo sul quale viaggiava il grande Torino precipitò e la squadra venne annientata. 31  le vittime totali. 

I Giocatori che persero la vita:
Valerio Bacicalupo, Aldo Ballarin, Dino Ballarin, Emile Bongiorni, Eusebio Castigliano, Rubens Fadini, Guglielmo Gabetto, Ruggero Grava, Giuseppe Grezar, Ezio Loik, Virgilio Maroso, Danilo Martelli, Valentino Mazzola, Romeo Menti, Piero Operto, Franco Ossola, Mario Rigamonti, Julius Schubert. 

28 novembre 2016, un incidente aereo in Colombia con 71 morti, Quasi tutti i componenti della squadra brasiliana del Chapocoense trovano la morte. Erano in serie A brasiliana e stavano trasferendosi a Medellin per una finale di coppa continentale. Solo tre i sopravvissuti.

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lunedì 28 novembre 2016

Fidel se ne è andato.

Lia Di Feo su Contropiano scrive un interessantissimo e disilluso omaggio a Fidel, ne evidenzia ombre, molte e luci, molte. La vulgata delle destre italiane, ma penso non solo italiane, a partire da Salvini arrivando fino a Saviano, dicono di terribile dittatore. Ombre, si diceva, è vero, ci sono stati molti incarcerati per reati di opinione. E' vero, gli omosessuali erano repressi. Altrettanto vero è, come dice la Di Leo, che a Cuba c'è il pride, che la prevenzione all'AIDS è descritta con la foto di due omosessuali che si baciano. Altrettanto vero è che, come diceva Fidel stesso, "milioni di persone dormono senza un tetto nel mondo, a Cuba questo non avviene". Ombre e luci insomma. Certo, non è la democrazia che sogniamo, quella delle libertà per tutti e ciascuno, certo è anche, però, che nel mondo detto primo si crepa di fame, che la globalizzazione massacra e porta malessere, a Cuba forse si mangia poco, però si mangia. E da quel che leggiamo degli altri paesi centro americani, molto meglio nascere e vivere a Cuba piuttosto che in Salvador, Guatemala o altrove, in quelle lande dimenticate da Salvini e Saviano.  
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"Non so cosa ne sarà di Cuba, se i suoi “difetti” la aiuteranno anche stavolta o se, senza il carisma del suo Padre della Patria, diventerà il paesello qualsiasi che tanti sperano che diventi. Temo la generazione cresciuta negli anni Novanta. Se Cuba va al macero, sarà per loro. Ma se questo dovesse accadere, sarebbe una gran perdita per il mondo intero".