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sabato 10 febbraio 2024

Sei mesi dal trapianto

Eccoci arrivati ai primi sei mesi dal trapianto. Sono stati mesi intensi, densi. Intanto la fine della dialisi, che è buona cosa, poi una ripresa lenta, fatta di alti e bassi, come l’umore. Fatta anche di un ricovero per “sospetto rigetto” che poi è rimasto, al momento, solo sospetto. Il tutto grazie alla supervisione di medici capaci. In questi mesi la strada Lecce Bari l’abbiamo percorsa mille volte e altre mille, quasi pendolari del policlinico. Ed ho imparato a conoscere amici di ricovero, a ritrovarli nelle visite periodiche, e come si fa fra vecchi amici ci si racconta del come va, si parla di creatinina con la disinvoltura con cui prima parlavi di uno spritz.

Cambia la vita dopo un trapianto o tutto torna normale come prima? Macchè, tutto cambia i tempi si dilatano, la lentezza prende il sopravvento, il tempo è scandito dalle 15 pillole giornaliere, ad ore diverse, ai controlli della pressione che si muove in modo bizzarro e che le pillole non riescono a domare, alla misura di quanto si beve e via dicendo. Più avanti forse cambieranno le cose, al momento così è.

Si esce sempre con la mascherina in tasca, se si frequentano luoghi troppo affollati la si indossa. Un trapiantato ha pochissime difese immunitarie, una banale infezione come un raffreddore può diventare un problema, il cane che ti accompagna da un decennio può diventare un problema, insomma, occorre guardarsi attorno e riguardarsi. In più c’è il problema del peso che ti è rimasto addosso e che devi smaltire. In più ci sono tutte le inezie legate all’età che incombe e non perdona. Anche per questo la ripresa è lenta, costante forse, ma lenta.

In tutto ciò la voglia di rinascita è grande, e grande rimane il ringraziamento per i familiari della mia donatrice. I primi sei mesi l’abbiamo sfangata, ora proseguiamo verso una normalità ritrovata.  Auguri, i migliori, a tutti gli amici trovati in questo percorso,

soprattutto ai giovani e giovanissimi, e non sono pochi, che hanno dovuto affrontare questa strada. E auguri a che sta in dialisi e aspetta il suono del telefono e una voce che dice "c'è un donatore per lei".


Centro nazionale trapianti


Ogni cittadino maggiorenne può esprimere il proprio consenso o dissenso finalizzato alla donazione di organi e tessuti dopo la morte attraverso una delle seguenti modalità:

Schema

  • presso gli uffici anagrafe dei Comuni al momento del rilascio o rinnovo della carta d’identità (in questo video maggiori informazioni)
  • compilando il modulo dell'AIDO - Associazione Italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule
    • online, se si è in possesso della SPID o della firma digitale
    • presso una delle sedi dell'associazione
  • firmando il modulo presso la propria Azienda Sanitaria Locale (ASL) di riferimento
  • compilando il tesserino del CNT o il tesserino blu del Ministero della Salute, oppure una delle donor card distribuite dalle associazioni di settore; in questo caso è necessario stampare la tessera e conservarla tra i propri documenti personali. Inoltre è opportuno comunicare la propria decisione ai familiari
  • riportando la propria volontà su un foglio bianco, comprensivo di data e firma; anche in questo caso è necessario custodire questa dichiarazione tra i propri documenti personali

venerdì 12 gennaio 2024

minacce e insulti via web agli amministratori leccesi

 «I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli»(U. Eco)

 Aveva ragione solo in parte, Umberto Eco, quello che si sta palesando in questi giorni in una piccola città, in fondo all’Italia, è peggio, non si tratta solo di imbecilli, siamo di fronte ad atti di vera e propria criminalità da denunciare immediatamente alle autorità giudiziarie.

Lecce, alcuni peones di chissà chi, rivolgono sui social pesanti insulti sessisti pieni di livore all’assessore Rita Miglietta, salvo poi cancellare le porcate scritte. Per fortuna qualcuno ha fatto e ripubblicato lo screenshot della conversazione fra incivili e si auspica che un’azione giudiziaria vada a buon fine. Se il non sapere o l’errore sono emendabili, la volontà di provocare anche reazioni violente in interlocutori che vogliano assurgere pure loro al ruolo di peones di qualcuno sembra palese.

Passano pochi giorni e due personaggi, uno un pittore di discutibile levatura artistica, che pare viva a milano, e una sua interlocutrice, pubblicano post sulla necessità di opporsi al sindaco in persona con proiettili veri. Pure questo sembra un invito a reagire con violenza anziché con la politica e la critica che, condivisibile o meno, rimane la via maestra per spronare un’amministrazione a fare meglio.

Avesse ragione Eco e si trattasse solo di imbecilli la cosa morirebbe lì, qui siamo invece oltre il confine, qui si tratta invece di persone, quelle che si chiamavano quaquaraqua, probabilmente con seri problemi sessuali, che forse si divertono leggendo di stupri e femminicidi, sicuramente invitano altri alla violenza verbale e probabilente non solo.

Il secondo caso non è meglio o peggio del primo, è ugualmente criminale e da denunciare alle autorità. In un dibattito civile non deve esserci posto per queste porcate.

In entrambi i casi, oltre alla minaccia, esiste la volontà, magari non espressa ma sottesa, di istigare non al dibattito, piuttosto ad una violenza più estesa e diretta.

lunedì 1 gennaio 2024

Buon nuovo anno Sanità Pubblica

 I trapianti nel 2022

Gli interventi eseguiti sono stati: 2.038 di rene, 1.474 di fegato, 254 di cuore, 138 di polmone e 38 di pancreas. I dati relativi ai trapianti di rene e fegato si riferiscono agli interventi realizzati da donatore deceduto e vivente. I donatori del 2022 sono stati complessivamente 1.830. (Ministero della salute)

 

https://www.ansa.it/emiliaromagna/notizie/2023/12/31/bimba-piuma-salvata-a-bologna-pesava-solo-otto-etti_660271a9-e535-44fe-831f-d698ddc82057.html

 

Sono solo due delle centinaia di notizie che scaldano il cuore. Succede tutto ciò nonostante qualcuno ai piani alti si ostini pervicacemente a considerare la sanità pubblica uno scempio e spreco di risorse. Così hanno depotenziato i medici di medicina generale (già medici condotti, già medici di base), hanno ridotto all’osso il personale ospedaliero e le forniture (Nel più importante ospedale di Puglia mi si dice «dobbiamo usare fialette pediatriche per i prelievi perché non ci forniscono altro»).  Medici e infermieri che fanno doppi turni per sopperire alle mancanze e per aver cura dei pazienti. Pronto soccorsi al limite che esplodono per il troppo lavoro e la cronica mancanza di personale. Neolaureati sottopagati che giustamente fuggono fuori Italia, e potremmo continuare con una litania infinita. Nonostante tutto ciò la cura esiste, ed esistono le eccellenze, e, al momento, sia pure depotenziata, esiste ancora una parte di sanità pubblica, esiste e resiste. Quella sanità che ci ha messo ai primi posti al mondo per assistenza.

Nonostante ciò qualcuno pensa mediocremente al suo piccolo orticello di voti comprati con promesse di inutili (e dannosi per l’ambiente) ponti. Nonostante ciò il PIL prosegue a fare il suo lavoro di fumo negli occhi, un paziente è spesa, vendere armi a paesi in guerra è incasso. Nonostante ciò non possiamo che augurarci un nuovo anno urlando “resistere, resistere, resistere”.