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sabato 24 maggio 2014

Cosa scriveranno gli storici nel 2100?

Chissà cosa scriveranno nel 2100 gli storici analizzando l’Italia nel periodo 1990/2014. Nessun contemporaneo può essere storico di sé stesso, al massimo noi possiamo litigare un po’ se sia meglio Renzi o Grillo, se è poi così naturale che un condannato stia in tutte le TV a progettare il futuro delle persone oneste. 
Stavo pensando che se fosse vero che qualche governante europeo si è rivolto agli USA per far cadere un governo italiano potremmo forse parlare di una nuova formula di esportazione di democrazia, incruenta, non come in Afghanistan, magari potremmo dire di ingerenza. In fondo, dal loro punto di vista, proprio come in Afghanistan, la democrazia italiana è stata bloccata per un lungo ventennio e ancora lo è, là ci sono i talebani qui  gli amici di lettone di Putin. Però abbiamo Giovanardi e Borghezio, ognuno si tenga i talebani suoi. L’autodeterminazione di un popolo dovrebbe essere il bene assoluto, però per farlo occorrono istituzioni forti, da noi il concetto stesso di Democrazia è stato  estromesso da leggi elettorali anticostituzionali e dall’assenza di partiti. Quelli storici  si sono sciolti come neve al sole per lasciare il posto a qualcosa di indefinibile. Il berlusconismo è stato forse il più grande regalo che la sinistra ha fatto agli italiani. Lasciando cadere ogni idea diversa da quella dominante, rifiutando l'ipotesi e il progetto di una società giusta, omologandosi agli esportatori di democrazia e via dicendo, le responsabilità dei partiti alternativi a Forza Italia sono, se non maggiori, quanto meno paritarie a quelle del condannato per frode. Forse questo diranno gli storici, chissà. 
Emblematica è la vicenda Expo. Il fatto che a gestire gli appalti siano stati messi due tangentisti già condannati sembra opera di una mente perfida. Per par condicio questi sono uno di destra, l’altro con un percorso PCI/PDS/DS/PD, e questo la dice lunga sulle collusioni e sulle identiche vedute dei due (o dei loro partiti di provenienza?  Anche questo ce lo diranno gli storici).
In questi lunghi anni abbiamo assistito al rifiuto degli aggettivi. Una volta c’era il partito democristiano, quello comunista, il socialista e via dicendo (ci stava anche quello monarchico, però era da ridere), tutti avevano un’idea, un progetto di società che già si leggeva nel simbolo e nell’aggettivo. Poi improvvisamente tutto è sparito, vanificato. Il contrario di Forza Italia può essere “Che merda è l’Italia”?  Chi si oppone al partito democratico è antidemocratico?  Il cinque stelle (che non si chiama neppure partito) è contrapposto alle due lune? Il problema non è solo lessicale, è di sostanza. Questo cambiamento ha infatti fatto il gioco dei partiti (soprattutto sedicenti di sinistra) che hanno rinunciato a immaginare una società possibile e alternativa a quella delle banche e dei banchieri, entrando con tutte le scarpe a farsi porta borraccia dell’intransigenza europea.    Già, chissà cosa scriveranno gli storici fra cent’anni. E aspettiamo una bella botta di vita e la cancellazione della Carta Costituzionale, per altro già poco rispettata.
E immaginiamo lo stupore di giovani ragazzi che leggeranno le analisi degli storici, qualcosa che potrebbe essere più o meno: “Nel 2014 si fronteggiarono alle elezioni europee un partito che aveva come capo un tizio condannato in via definitiva per frode allo Stato, il suo braccio destro latitante in Libano condannato in via definitiva per mafia, un suo ministro in galera con l’accusa di aver aiutato un boss mafioso a scappare. Poi c’era un altro partito che si chiamava Democratico, passato agli onori delle cronache perché il suo segretario, anche primo ministro, aveva estromesso dal governo il suo collega di partito dopo avergli detto: “stai sereno”. Nel 2014 un comico che urlava prendeva un sacco di voti perché almeno lui era un comico, gli altri si dedicavano alla tragicommedia.

venerdì 23 maggio 2014

23 maggio 1992 - Strage di Capaci



Erano le 17,56 del 23 maggio 1992. Era l'autostrada A9 direzione Palermo, all'uscita per Capaci. Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro venivano dilaniati da un'esplosione. Era attentato di mafia. E la mafia aveva agganci nelle alte cariche istituzionali. 

giovedì 22 maggio 2014

Sgrena, Cinque stelle, foto hard e altre amenità

Sfogliando i giornali del 21 maggio 2014 rimbalzano notizie, quelle in cui le parole di Maupassant sono di un’attualità senza pari: “Non sempre il vero è verosimile”.

Succede che Giuliana Sgrena, giornalista già rapita in Iraq e liberata dai servizi segreti italiani, durante la sua liberazione perse la vita sotto i colpi si militari americani, Nicola Calipari, ora è  candidata nel collegio nord ovest per la lista Europa con Tsipras, nella sua pagina facebook trovi commenti come: Assassina maledetta – Sotterrati schifosa – Dovevano lasciarti marcire in Iraq a 300 metri sotto terra – Dovevi morire al posto di un eroe – Guardati alle spalle, siamo tutti assassini –
Ora, a prescindere dal fatto che queste si chiamano minacce e che andrebbero perseguite dalle competenti autorità, resta la constatazione che chi li ha scritti è figlio di una campagna elettorale fatta di odio, insulti e dove ogni colpo basso è concesso. E che con ogni probabilità vota un partito guidato da un condannato per truffa allo stato.

Forlì: Un ragazzo di una media viene beccato dall’insegnante con il cellulare in mano  mentre sta guardando immagini hard. L’insegnante sequestra il telefono e dice al ragazzo “lo ridarò solo ai tuoi genitori, mandameli”. Arriva la madre accompagnata dal suo avvocato e denuncia l’insegnante per furto, sostenendo fra l’altro che le foto non erano hard perché “la donna ritratta aveva il perizoma”. (Non è Crozza che racconta, è successo veramente). L’insegnante in questo caso ha banalmente fatto il suo dovere, il problema è la famiglia del ragazzo che vuole trasformare un cittadino in un imbecille. Presentarsi al colloquio con l’avvocato a fronte di una palese violazione delle regole del ragazzo è un triste segno dei tempi. A proposito, sarebbe forse il caso di fare una verifica fiscale sulla famiglia in questione. Gli avvocati costano, mobilitarli per una cosa simile è ostentazione di ricchezza, la dichiarazione dei redditi della famiglia è consona? E forse sarebbe il caso anche di una verifica sulla salute mentale.

Pomezia: Fabio Fucci (cinque stelle) è il Sindaco della cittadina laziale. I bilanci dei Comuni, bene lo sappiamo, sono risicatissimi e occorre risparmiare ovunque. Il casaleggiano ha una trovata d’ingegno incredibile: la mensa scolastica costerà l’anno prossimo 4 euro o 4,40 centesimi. A scegliere saranno le famiglie in base alle loro possibilità. Ovviamente ad una differenza di costi corrisponderà una differenziazione di menu. Quelle a 4 euro non avranno diritto al dolcetto. I bambini più poveri staranno seduti a guardare i ricchi mentre finiscono il loro pasto.
La vicesindaco, intervistata in proposito, ha detto che comunque a tutti verranno garantite proteine e capacità nutrizionale identica. Gli amministratori che hanno fatto questo patto idiota con la ditta appaltatrice hanno evitato di tenere conto del fatto che i bimbi si sentiranno discriminati in quanto il calcolo delle proteine non li riguarda assolutamente, per fortuna loro pensano a mangiare e ai sapori, loro credono invece (ahiloro) di essere tutti uguali, almeno a scuola.  Questa discriminazione ricorda tanto le verdi camicie che negavano il pasto agli immigrati, o che imponevano loro (e solo a loro) la visita medica obbligatoria per accedere alle mense comunali. Caro cinque stellato sindaco, questo si chiama razzismo.


Nota di colore elettorale. A Lecce questa tornata i candidati non informano, e nessuno, ma proprio nessuno, mette volantini sulle auto, per fortuna. Quasi nessuno in realtà, solo un candidato, tal Ronzino del movimento cinque stelle, ha pensato bene di mandare i suoi sudditi a cospargere le strade del centro storico di suoi bigliettini con tanto di invito a votarlo. Passeggiando se ne contano a centinaia gettati a terra, calpestati, luridi, forse è per provare che le strade di Lecce sono sporche?

mercoledì 21 maggio 2014

Scrive Adriano Sofri...

Oggi non scrivo nulla, riporto, copio e incollo un pensierino della mattina di Adriano Sofri. Mi è difficile pensare a qualcosa da scrivere di mio, ieri sera ho visto Renzi, poi Berlusconi e sono crollato nel sonno in poltrona appena ha detto che "una famiglia non riesce a campare con mille euro al giorno", lo so che è un refuso, lui aveva l'aria del rincoglionito in realtà, un cadavere che respira, però i lapsus a volte.... O forse parlava dei pensionati al minimo e pensava a quanto deve dare alla sua ex moglie, chissà. Mi sono risvegliato a circa metà dell'intervista al cinque stelle che dice cose assolutamente condivisibili. Peccato però che il suo padrone ne dica altre, peccato che si evochino processi on line e magari gogna non mediatica ma reale, peccato che chi guida quel non partito sia un antodemocratico che prenderà, proprio per il suo populismo sparato a quintalate, una marea di voti. La differenza fra la lega e il movimento sta proprio qui, chi votò lega nel '92/'94 era già coglione all'epoca, molti invece votano Casaleggio e sono bravi, potenzialmente bravi. 

Scrive Sofri:

"Ieri, nel dormiveglia della mattina, ero sintonizzato su “Tutta la città ne parla”, e tutta la città parlava di quello che succede in Libia, e mi sono svegliato del tutto quando un medico libico-italiano ha lucidamente e dolorosamente raccontato che in Cirenaica non c’è barlume di presenza governativa, e ci sono vere basi di al Qaida, e ce n’è una vistosa anche a Tripoli, e chi li foraggia?, ha chiesto il conduttore, lo sanno tutti, il Qatar, ha risposto il medico. A quel punto tanto valeva alzarsi, sciacquarsi la faccia, farsi il caffè e dare un’occhiata ai giornali sul pc. Li sfogliavo pigramente finché sono arrivato alla pagina intitolata: “Sceicco del Qatar diventa il principale azionista di Deutsche Bank”.

martedì 20 maggio 2014

Concorso di idee per Piazza Sant'Oronzo: scelgano i cittadini!

Concorso di idee. Per ovviare alla bruttura di Pazza Sant'Oronzo com'è oggi (foto "com'è ora") , il Comune di Lecce propone un referendum popolare, scegliete on line la soluzione che preferite fra quelle magnanimamente adottate negli anni dall'amministrazione comunale, sarà la sede definitiva di Lecce Capitale di Cultura. Personalmente opterei per la n. 6, è quella che meglio copre il basolato brutto e tanto, tanto, tanto demodè.


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lunedì 19 maggio 2014

Europee... per chi voto?

Che campagna elettorale stramba questa per le europee. Meno male che da qualche parte si vota anche per le amministrative, almeno gli elettori avranno un motivo per andare a votare. Se guardiamo le europee da sole scopriamo la fatica di informarci, al di là degli insulti dei capi in testa. Il PD leccese pare convocherà in questi giorni (a quattro giorni dalle votazioni) una riunione per parlare di campagna elettorale (sic), nel frattempo in TV assistiamo ad un quotidiano e frustrante siparietto:

domenica 18 maggio 2014

13 maggio 1978: la legge Basaglia

Franco Basaglia
Il 13 maggio 1978 entra in vigore la "Legge Basaglia" sull'abolizione dei manicomi. Grandissima rivoluzione etica e sociale che, tuttavia, trovò ostacoli nell'incapacità della politica di renderla attiva nella sua interezza. 

"... Dal momento in cui oltrepassa il muro dell'internamento, il malato entra in una nuova dimensione di vuoto emozionale ([...]); viene immesso, cioè, in uno spazio che, originariamente nato per renderlo inoffensivo ed insieme curarlo, appare in pratica come un luogo paradossalmente costruito per il completo annientamento della sua individualità, come luogo della sua totale oggettivazione. Se la malattia mentale è, alla sua stessa origine, perdita dell'individualità, della libertà, nel manicomio il malato non trova altro che il luogo dove sarà definitivamente perduto, reso oggetto della malattia e del ritmo dell'internamento. L'assenza di ogni progetto, la perdita del futuro, l'essere costantemente in balia degli altri senza la minima spinta personale, l'aver scandita e organizzata la propria giornata su tempi dettati solo da esigenze organizzative che – proprio in quanto tali – non possono tenere conto del singolo individuo e delle particolari circostanze di ognuno: questo è lo schema istituzionalizzante su cui si articola la vita dell'asilo..." 
"...Riuscirà comunque il principio di libertà a scalzare quello di autorità? Le premesse della comunità terapeutica sembrano darci ragione perché pazienti, medici e personale sono tutti coinvolti nella stessa crisi ed in essa trovano la loro comune base umana". 

Franco Basaglia, La distruzione dell'ospedale psichiatrico come luogo di istituzionalizzazione

Biografia:  www.triestesalutementale.it/basaglia/biografia.htm 

Bibliografia: www.it.wikipedia.org/wiki/Franco_Basaglia#Bibliografia