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lunedì 19 maggio 2014

Europee... per chi voto?

Che campagna elettorale stramba questa per le europee. Meno male che da qualche parte si vota anche per le amministrative, almeno gli elettori avranno un motivo per andare a votare. Se guardiamo le europee da sole scopriamo la fatica di informarci, al di là degli insulti dei capi in testa. Il PD leccese pare convocherà in questi giorni (a quattro giorni dalle votazioni) una riunione per parlare di campagna elettorale (sic), nel frattempo in TV assistiamo ad un quotidiano e frustrante siparietto:
da una parte Grillo che insulta tutti e dice di avere già praticamente stravinto, manda addirittura dalla Nunziata il suo capo, Casaleggio,  vestito da idiota, con un cappellino strambo, dice di essere più gagliardo di Hitler, di volere la gogna per il governo, il capo dello stato, il parlamento europeo e di voler vivisezionare un cane, mah. Domani (lunedi) andrà lui in persona dal capo di tutti i giornalisti italici: Bruno Vespa (detto lingua consumata). Gli altri contendenti al trono, Renzi e l’avanzo di galera, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, parlano di Beppe Grillo (sic) ottenendo così alcuni risultati: La consapevole certezza da parte dell’elettore che Grillo è avanti a tutti nei sondaggi, quindi cosa di meglio di astenersi o votare cinque stelle? In secondo luogo la mancanza di programmi diversi da “ah che paura Grillo”. Poi la consapevole coerenza dei due di fare una metodica campagna elettorale per quello che ritengono il loro peggior nemico. Nulla contano neppure le farneticazioni dell’avanzo di galera sui nazisti e il fatto che potrebbe fare anche il Papa. Nulla, Renzi parla di Grillo! Poi c’è la pervicace e metodica volontà di tenere i cittadini assolutamente disinformati sui candidati. Parlavo con un amico che solitamente non perde una tornata elettorale, mi dice pacatamente e serenamente che questa volta non sa se andrà per il semplice fatto che non conosce i candidati, nessuno dice nulla in proposito. Non ne parlano le TV, non i giornali. Per sapere devi andare in rete, e sappiamo come il 40% degli italiani non utilizza il computer, di questi il 25% almeno se ne fotte dei problemi della politica e lo utilizza per fatti suoi. L’unica elezione rimasta con il proporzionale e le preferenze frustrata dai partiti stessi.
A Lecce e nel Salento esistono nei cartelloni pochissimi candidati, in primis il signor Fitto che si guarda bene dal pubblicizzare uno straccio di programma, dovee votarlo perché lui piace, perché appoggia l’avanzo di galera, perché (dicono i più maligni) lui i voti se li compra uno ad uno. Quello dei programmi poi è una bella storia, se non si conoscono i candidati figurarsi se si ha conoscenza di cosa vogliono fare in Europa. Ogni tanto leggiamo qualche notizia che non è incredibile, è frustrante. Succede al Alliste, i sostenitori della lista Tsipras, senza il becco di un quattrino di finanziamenti pubblici, si tassano per fare una trentina di manifesti da affiggere negli appositi spazi, lo fanno orgogliosamente, il giorno successivo questi sono coperti. Dai grillini? Dal faccione rubicondo di Raffaele Fitto? Da qualche fascista locale? Macchè, dai manifesti con la faccia del candidato del Partito Democratico Stefano Minerva (uno da non votare). Con buona pace della Democrazia, del buon senso, dell’intelligenza. Domenica prossima si vota, assisteremo probabilmente in questi ultimi giorni di campagna elettorale in TV ad ignobili parolacce, giochini idioti e simili amenità, unica certezza sarà quella che il maggior partito italiano è in ascesa incontrollata, l’astensione, in queste condizioni, sarà da considerare una risposta politica, molto più politica di quella che alcuni cialtroni stanno offrendo. 

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