Che campagna elettorale stramba questa per le europee. Meno
male che da qualche parte si vota anche per le amministrative, almeno gli
elettori avranno un motivo per andare a votare. Se guardiamo le europee da sole
scopriamo la fatica di informarci, al di là degli insulti dei capi in testa. Il
PD leccese pare convocherà in questi giorni (a quattro giorni dalle votazioni)
una riunione per parlare di campagna elettorale (sic), nel frattempo in TV
assistiamo ad un quotidiano e frustrante siparietto:
da una parte Grillo che
insulta tutti e dice di avere già praticamente stravinto, manda addirittura
dalla Nunziata il suo capo, Casaleggio, vestito
da idiota, con un cappellino strambo, dice di essere più gagliardo di Hitler,
di volere la gogna per il governo, il capo dello stato, il parlamento europeo e
di voler vivisezionare un cane, mah. Domani (lunedi) andrà lui in persona dal
capo di tutti i giornalisti italici: Bruno Vespa (detto lingua consumata). Gli
altri contendenti al trono, Renzi e l’avanzo di galera, ogni giorno, ogni ora,
ogni minuto, parlano di Beppe Grillo (sic) ottenendo così alcuni risultati: La
consapevole certezza da parte dell’elettore che Grillo è avanti a tutti nei
sondaggi, quindi cosa di meglio di astenersi o votare cinque stelle? In secondo
luogo la mancanza di programmi diversi da “ah che paura Grillo”. Poi la
consapevole coerenza dei due di fare una metodica campagna elettorale per quello
che ritengono il loro peggior nemico. Nulla contano neppure le farneticazioni
dell’avanzo di galera sui nazisti e il fatto che potrebbe fare anche il Papa.
Nulla, Renzi parla di Grillo! Poi c’è la pervicace e metodica volontà di tenere
i cittadini assolutamente disinformati sui candidati. Parlavo con un amico che
solitamente non perde una tornata elettorale, mi dice pacatamente e serenamente
che questa volta non sa se andrà per il semplice fatto che non conosce i
candidati, nessuno dice nulla in proposito. Non ne parlano le TV, non i
giornali. Per sapere devi andare in rete, e sappiamo come il 40% degli italiani
non utilizza il computer, di questi il 25% almeno se ne fotte dei problemi
della politica e lo utilizza per fatti suoi. L’unica elezione rimasta con il
proporzionale e le preferenze frustrata dai partiti stessi.
A Lecce e nel Salento esistono nei cartelloni pochissimi
candidati, in primis il signor Fitto che si guarda bene dal pubblicizzare uno
straccio di programma, dovee votarlo perché lui piace, perché appoggia l’avanzo
di galera, perché (dicono i più maligni) lui i voti se li compra uno ad uno.
Quello dei programmi poi è una bella storia, se non si conoscono i candidati
figurarsi se si ha conoscenza di cosa vogliono fare in Europa. Ogni tanto
leggiamo qualche notizia che non è incredibile, è frustrante. Succede al
Alliste, i sostenitori della lista Tsipras, senza il becco di un quattrino di
finanziamenti pubblici, si tassano per fare una trentina di manifesti da
affiggere negli appositi spazi, lo fanno orgogliosamente, il giorno successivo
questi sono coperti. Dai grillini? Dal faccione rubicondo di Raffaele Fitto? Da
qualche fascista locale? Macchè, dai manifesti con la faccia del candidato del
Partito Democratico Stefano Minerva (uno da non votare). Con buona pace della
Democrazia, del buon senso, dell’intelligenza. Domenica prossima si vota, assisteremo probabilmente in
questi ultimi giorni di campagna elettorale in TV ad ignobili parolacce,
giochini idioti e simili amenità, unica certezza sarà quella che il maggior
partito italiano è in ascesa incontrollata, l’astensione, in queste condizioni,
sarà da considerare una risposta politica, molto più politica di quella che
alcuni cialtroni stanno offrendo.
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