Lei era originaria di
Magonza, narra la leggenda che si fece monaca, poi si sentiva stretta nel
ruolo, comunque subalterno, di donna e decise di travestirsi da uomo. La cosa
non era difficle all’epoca, soprattutto per un frate con ampia tonaca, maniche
larghe e cappuccio. Come frate e come uomo riuscì ad arrivare a Roma.
Altra fonte dice di Giovanna
che, innamorata, seguì il suo uomo travestendosi da maschio essa stessa, e
dedicando la vita agli studi teologici che furono apprezzati e la portarono a
Roma dove salì al soglio pontificio come Giovanni VIII. Rimase papa dal 853 al
855, quando un fortissimo dolore la fece cadere a terra. Erano doglie da parto.
I fedeli non gradirono, c’è chi narra di lei legata ad un cavallo e trascinata
fuori le mura, chi dice invece di una lapidazione seduta stante e di una lapide
che dice: "Petre Pater Patrum Papissa Pandito Partum".
Fatto sta che da allora,
rimanendo la chiesa fedele al vincolo di tenere metà del mondo fuori dai
privilegi dedicati agli uomini, per la nomina del Satno Padre venne utilizzato
un nuovo trono con un’apertura fra le gambe. Una specie di quella che veniva
chiamata in gergo “sedia cacatoria”. Su quella il neo papa si sedeva, un
prelato infilava una mano per tastare e recitava: “'habet duo testiculos et bene pendentes”'