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venerdì 31 gennaio 2014

Casaleggiani, Boldrini e Occhetto

Che noia, la politica. Dopo la rissa in Parlamento non è successo più nulla. I casaleggiani hanno condotto una battaglia esemplare contro la legge su banchitalia accorpata proditoriamente (lettianamente in realtà) dal governo con l'IMU.  "Se fate cadere la porcata banchitalia farete pagate anche l'IMU agli italiani". Un ricatto in perfetto stile banda bassotti, era sufficiente agire d'urgenza sull'IMU, scorporare le due cose, invece il governo ha tenuto duro, le banche hanno la prima parola su tutto. Encomiabile lavoro dei casaleggiani finchè la Boldrini ha imposto la votazione avvalendosi di una tagliola legale quanto inusuale. A questo punto è successo il casino, i casaleggiani in pochi minuti hanno rovinato tutto il lavoro precedente giocando a fare la rivoluzione, saltellando fra i banchi e cose simili, fino allo schiaffone premeditato di Stefano Dambruoso alla Lupo.

Ieri sera, 30 gennaio 2014, sono stato alla presentazione del libro di Occhetto: la gioiosa macchina da guerra.  Mah, che dire? Lui sostiene che la svolta della Bolognina fu dovuta, peccato però che chi gli è succeduto abbia fatto carte false per fare il contrario dei suoi programmi ed abbia vanificato tutto quanto, fino alla triade: D'alema, Bertinotti, Cossiga che fece abortire l'Ulivo coancellando nei fatti ogni ogni possibilità di rifare un partito socialdemocratico europeo. Il risultato è questo PD.
Tutto ciò in estrema sintesi, peccato che l'artefice di una svolta così epocale si debba ritenere responsabile per non averla preparata e non averne disegnato i passaggi successivi. Nei fatti la bolognina segnò la fine del partito diffuso che divenne roba da uffici piccoli, staccati dagli elettori, lontani, burocrati, appunto.  

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