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sabato 2 febbraio 2013

La Repubblica Partigiana del Corniolo


2 febbraio 1944 – La Brigata Garibaldi Romagnola, guidata dal Comandante Libero (Riccardo Fedel) istituisce la “Repubblica Partigiana del Corniolo” nella zona di Forlì. L’impatto simbolico fu enorme in quanto la Repubblica nacque nel territorio di nascita di Mussolini. Fu il primo esempio di governo autonomo, solo il 4 giugno Roma venne liberata. Durò fino al marzo del 1944.

 "La giurisdizione si estende dall'omonimo paese di Corniolo  (Frazione del comune di Santa Sofia - Forlì) al suo comprensorio, tutto montuoso e compreso nei comuni di Santa Sofia, Premilcuore, Bagno di Romagna "Il Comando si installa nel palazzo di un agrario che l'ha lasciato vuoto. Vengono costituiti a tre chilometri di distanza i blocchi di sicurezza, nessuno potrà più uscire né entrare senza il lascia passare del Comando. Ha luogo un comizio per la popolazione (...). La vita funziona regolarmente (...). I contadini sono invitati a non pagare tasse al Comune di Santa Sofia fino a quando esisterà il podestà fascista". "I poteri cittadini erano consegnati ad un comitato facente capo al comando dei partigiani, che regolava la vita civile, il commercio del bestiame e riscuoteva le tasse, come risultava dal 'Diario' di don Sabino Roverelli, parroco della chiesa del posto. «L'esperienza si prolungò per circa venti giorni durante i quali furono discussi e adottati numerosi provvedimenti di gestione diretta», di riforma agraria, incluse misure «discliplinari» nei confronti dei partigiani «cui fu proibito l'uso di bevande alcoliche e l'accesso ai caffè».

(Dino Mengozzi – L’unione dei Lavoratori Italiani e il Movimento “Popolo e Libertà in Romagna – Angeli editore)

venerdì 1 febbraio 2013

Un ragazzo nato nel 1993


Un ragazzo nato nel 1993 quest’anno dovrà votare per eleggere i Parlamentari della Repubblica. Cosa ha visto e vissuto negli ultimi vent’anni?
La mia generazione è anziana, noi abbiamo visto la Repubblica cosiddetta “prima”. Ricordo, noi osavamo contestare anche persone come Enrico Berlinguer e Aldo Moro, uomini che avevano contribuito a costruire una Democrazia che camminava per  diventare compiuta, adulta, vera. E ci permettevamo di farlo perché eravamo (forse) immaturi, ma certamente perché avevamo la consapevolezza che si potesse solo crescere, andare oltre, che i diritti acquisiti fosser overamente tali e che avessimo tutti il dovere di chiedere un rinnovamento ed uno stato sociale equo e condiviso, perché ci infastidivano le diseguaglianze. Pensavamo che il compimento della Repubblica dovesse passare attraverso la completa parità di diritti e doveri fra le Persone. In sostanza, avevamo la consapevolezza che indietro non si potesse andare. Abbiamo peccato di presunzione non ascoltando Enrico e Aldo. Ora lo sappiamo.

giovedì 31 gennaio 2013

Votate Van Der Lubbe!


“Votate Van Der Lubbe”!!! Così un volantino affisso su un albero a Lecce.

Ognuno si fa la propria campagna elettorale come meglio crede, anche scrivendo su un altro volantino “Avanti pecore, andate a votare” e infine proclamando in un terzo foglio lo “Sciopero Elettorale Generale”. Ora speriamo che gli scrittori da muro non si prendano tutto il merito per l’astensione che si pensa massiccia non già come forma di protesta organizzata, piuttosto come spossatezza da troppi anni di mala politica, malaffare, collusioni e tassazioni fuori da ogni limite socialmente sopportabile.
Comunque, giusto per ricordare chi era Van Der Lubbe, ecco una piccola scheda.
Marinus Van Der Lubbe, 13 gennaio 1909, 10 gennaio 1934 – comunista  condannato a morte per l’incendio del Reihstag a Berlino.
La notte del 27 febbraio 1933 arrivò l’allarme per un incendio al palazzo di governo, immediatamente giunsero sul posto i pompieri e Hitler accompagnato da Goring. Van Der Lubbe venne fermato dalla polizia nei paraggi in stato confusionale. I due nazisti immediatamente colsero la palla al balzo e diedero la colpa ai comunisti (Berlusconi ha imparato bene la lezione), mentre pare evidente che la cosa giovò esclusivamente al partito nazista che pochi mesi dopo ottenne la maggioranza bulgara in parlamento dando inizio al periodo più cupo della storia mondiale.  
Van Der Lubbe, torturato, ammise ogni colpa, anche se i pompieri dubitavano che un incendio divampato contemporaneamente in più posti potesse essere opera di una sola persona. Il processo fu un vero mostro giuridico, tipico delle dittature, infatti venne reintrodotta la pena di morte restroattiva (leggi ad personam, anche qui il nostro ha imparato la lezione) ed il ragazzo venne decapitato il 10 gennaio 1934, a tre giorni dal suo venticinquesimo compleanno. I nazisti colpevoli dell’incendio la fecero franca, protetti dal loro datore di lavoro.
La condanna venne dichiarata illegale nel 2008.

mercoledì 30 gennaio 2013

30 gennaio 1969 a Londra



Era il 30 gennaio 1969, i Beatles erano da tempo in crisi per beghe personali e per l’arrivo di Yoko Ono che contribuì notevolemente ad agitare le acque.
Incisero il loro album Let It Be e decisero di tenere un ultimo concerto, scartate varie ipotesi, quel 30 gennaio salirono sulla terrazza della Apple, al numero 3 di Savile Row, ed iniziarono lì a suonare. Li videro pochi eletti. Fu l’ultima apparizione live del gruppo.

« Gli anni Sessanta hanno assistito a una rivoluzione tra i giovani, che non si è limitata solo ad alcuni piccoli segmenti o classi, ma che ha coinvolto l'intero modo di pensare. Toccò prima ai giovani, poi la generazione successiva. I Beatles furono parte di questa rivoluzione, che in realta è un'evoluzione ancora in atto. Eravamo tutti sulla stessa barca: una barca che andava alla scoperta del Nuovo Mondo. I Beatles erano di vedetta » (John Lennon)







Let it be


lunedì 28 gennaio 2013

Berlusconi, Mussolini e il sonno dell'ingiusto

«Il fatto delle leggi razziali è stata la peggiore colpa di un leader, Mussolini, che per tanti altri versi invece aveva fatto bene... L'Italia non ha le stesse responsabilità della Germania, ma ci fu una connivenza che all'inizio non fu completamente consapevole».

Parole da non scordare, le ha pronunciate quello di Arcore intervenendo alla giornata della memoria (nella foto un momento della sua sentita e commossa partecipazione).
Siccome si ha motivo di pensare che nessun gesto di quello là sia casuale, si tratta di un segnale di fumo (non fumoso, molto chiaro) lanciato a quelli di Storace e agli altri nostalgici. E forse cela la sua tristezza per non essere riuscito a fare la marcia su Roma. Certo che con la squadra che si è scelto, da La Russa a Calderoli passando per Bossi e l'Albania....

Ah, la scorsa settimana, in TV, disse che la Francia attaccò la Libia di Gheddafi per... "fare uno sgarbo a lui che aveva amichetti come quello libico, Putin, Mubarak"... I peggiori dittatori, e la Francia era gelosa, ma gelosa, ma così gelosa......

P.S. - ieri sera, appena svegliatosi dalla pennichella in foto, ha smentito le parole su Mussolini.


Seguono dichiarazioni di noti esponenti della destra estrema italica, la regina del silicone Santanchè e Gasparri.

 ‘La sinistra che oggi a Milano si e’permessa di strumentalizzare una vicenda storica orrenda, dolorosa e disumana come quella della Shoah e’indegna a governare. Anziche’ correre come tanti caproni nella gara a chi la spara piú grossa, farebbero meglio – conclude – a pensare a come onorare la memoria dei tanti morti che fanno parte delle nostre radici’. (Santanchè)

Da un'intervista a Gasparri: 

Il fascismo ha dunque i suoi meriti?
Vogliamo negare che abbia bonificato una vasta area malsana come quella dell’Agro Pontino? O che abbia introdotto la previdenza obbligatoria? O che sia stato un aiuto per le madri di famiglia che in quegli anni si trovavano in difficoltà? Se le sottoponessero un questionario, metterebbe queste voci nella colonna di quelle sbagliate?
Qualche errore si potrà anche attribuire al Ventennio...
Certo. Le cose più gravi sono la collaborazione con la Germania e l’approvazione delle leggi razziali. Come anche la limitazione delle libertà individuali dei cittadini. Ma continuo a dire che le parole di Berlusconi sono state valutate male. Lui è uno diretto, sincero, e per questo lo si strumentalizza.
Serviti tutti quanti. Il confino? Matteotti? I partigiani morti? L'entrata in guerra? Bazzecole in confronto all'agro pontino.

domenica 27 gennaio 2013

La campagna d'inverno



“Evvai Gianni facci sognare!". Così un’intercettazione fra Coonsorte e D’Alema, allora il partito si chiamava DS e la banca da acquisire era BNL, ma c’era di mezzo Antonveneta poi acquisita da Monte dei Paschi di Siena ora in via di fallimento per buchi non meglio quantificati. “Davvero abbiamo una banca?” così Fassino nello stesso periodo. E il PD (già PDS, già DS) pare essere dentro con scarpe e tutto nelle pozzanghere della bassa finanza.  
E la campagna d’inverno (quelal elettorale ovviamente) prosegue senza colpi di scena clamorosi. Lo scenario si ripete con stanchezza, il PD è in testa nei sondaggi, il PDL scala piano piano, Ingroia con i cascami della sinistra scomposta probabilmente riusciranno a superare il fatidico 4%, il partito di Grillo pure lo dovrebbe superare, incerta pare la sorte di SEL. In questo quadro il cinquestelle è l’unico, onore al merito, a riempire le piazze. Abbiamo visto quella di Sant’Oronzo sotto la pioggia stracolma di persone, vere e proprie folle come un tempo c’erano anche i politici seri. Però le rimpiva (ricordo, ah se ricordo) anche la lega nord lassù, nella valle Padana. Fenomeni molto simili quello dei verdi e quello dei grilli, dal palco si enumerano problemi però non si ascolta uno straccio di ricetta, nulla che possa far sperare al cambiamento. I catapultati a Roma saranno prestissimo risucchiati dalla politica politicante, al di là e oltre tutte le buone intenzioni. E lo saranno non perché in mala fede, piuttosto perché, come i leghisti, vanno là senza conoscere nessun meccanismo. A quelli del nord successe una fortunosa alleanza con “il peggiore” che li portò anche al governo (non a governare, non ne sono in grado intellettualmente, culturalmente ed eticamente, governare è roba seria per lasciarla ancora in mano a questi sciagurati), ad occupare poltrone continuando a sparare fucilate a tutto ciò che è a sud del Tanaro. Anche per questo mi risulta incomprensibile ascoltare due commercianti leccesi che voteranno quello di Arcore, vogliono proprio essere governati da Borghezio e Bossi? Mah!
La novità potrebbe essere nel fattore tasse. Le vuole abbassare il PD, anche il PDL, anche Ingroia, anche Monti che se la prende con l’IMU (mannaggia a lui). Ce ne fosse uno che le vuole tenere così come sono o alzare… Il problema vero è che i passati i governi, di centro sinistra o destra non hanno fatto che alzarle, inventandosi qualunque nefandezza. E il bell odeve venire con il dimezzamento del debito ubblico garantito da quello di Arcore all’Europa, allo stato delle cose sarà la fine dello stato sociale, della scuola pubblica e della sanità.
“Non stare ad angosciarti, se le cose vanno come penso in primavera 2014 si vota” mi dice un amico che segue un po’ i numeri dei sondaggi. Eggià se il senato sarà cucito sul modello Prodi la strada sarà in salita. A meno di strambe alleanze e di transfughi. Che so, qualche dipendente di Grillo che fa il salto della quaglia inseguendo il sogno di salutare la mamma dalle TV con la manina, qualche montiano pentito che passerà con il più forte, una dozzina di Scilipoti fra mille eletti li troveranno pure.
Macchè, non mi emoziona questa campagna elettorale. Monti avrebbe potuto essere un buon presidente della Repubblica, invece che ti fa lo strambo? Dopo aver giurato di essere solo un tecnico al servizio del paese, si fionda in una campagna elettorale da sconfitto, forse nella speranza dell’ingovernabilità che lo chiami a togliere le castagne dal fuoco al PD.
L’unica novità di queste ore per gli italiani tutti tranne che per i leccesi è l’affaire Roma. Pare ci sia stata una tangente di 500.000 mila euro per l’acquisto di (stupite stupite) filobus. Evvai… Lecce capitale!!!!!!
P.S. A proposito di Lecce, qualcuno ricorda la senatrice Poli Bortone che giurò di non candidarsi più? Ebbene si, è candidata!!!