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sabato 11 gennaio 2014

Storia minima delle lotterie



I primi segni di lotterie risalgono alla Dinastia Han in Cina tra il 205 e il 187 a.c., dove queste erano usate probabilmente per finanziare grandi opere.
Il 9 gennaio 1449 si tenne in piazza Sant'Ambrogio a Milano quella che si presume essere la prima lotteria della storia italiana, svoltasi col fine di aiutare le esangui casse della Repubblica ambrosiana, allora in guerra contro Venezia . L'inventore del gioco fu un banchiere milanese, Cristoforo Taverna. (fonte: wikipedia).

Insomma, rubare soldi ai poveri cristi per pagare guerre (o F35) è sempre stato un sport molto praticato dai vari governi. Quelli italiani negli ultimi quindici anni hanno però dimostrato una verve fin’ora sconosciuta. Non è un caso che quello attuale, guidato da Enrico Letta, stia svettando verso la pole position.

venerdì 10 gennaio 2014

Il gioco d'azzardo non è di destra nè di sinistra, è una porcata trasversale

Il gioco d'azzardo non è di destra nè di sinistra, la porcata appartiene a tutti. Il fatto che Berlusconi sia il più citato è solo perchè ha governato di più. Letta lo sta raggiungendo in fretta nel giro di pochissimi mesi.

giovedì 9 gennaio 2014

9 gennaio 1839. Nasce la fotografia

Ci sono invenzioni destinate a mutare i destini del mondo, la comunicazione, la vita stessa delle persone. Il creatore non può, ovviamente, che avere una speranza ed un lontanissimo sentore di quello che sta proponendo e dell'evoluzione che avrà. E' il caso della fotografia. 

Il 9 gennaio 1839 l’accademia delle scienze francese presenta il primo daguerrotipo. 
L'immagine impressionata su lastra chiamata daguerrotipo, dal nome del suo inventore, Louis Jacques Daguerre, è il metodo per impressionare una lastra di rame con uno strato di argento. La posa alla luce avveniva in tempi variabili dai 10 ai 15 minuti, dopo di che una soluzione mercurio faceva emergere, agendo sulla parte impressionata, l’immagine. Il fissaggio si otteneva con fosfato di iodio. La lastra è sempre e comunque un pezzo unico non riproducibile. La fotocamera era una scatola di legno con un obiettivo. Studi ed esperimenti portarono poi alla dotazione di altri obiettivi per ridurre il tempo di posa e all'evoluzione delle lastre.

Nel 1888 nacque invece la pellicola fotografica avvolgibile commercializzata da Kodak, la "Numero 1". Inizialmente e fino all'avvento della celluloide il supporto era cartaceo. Il resto è storia recente. 

martedì 7 gennaio 2014

Primavera, inverno, uno e due

Pensavo al cuore che batte senza stancarsi mai. “Che macchina perfetta” diceva mio padre. Perché il cuore? Boh, mi è venuto in mente così. Il cuore in fondo è anche un simbolo, si dice per dire amore, o per dire infarto, dipende dai punti di vista. Viaggiando si impara, sculture di sabbia sulle spiagge, culi dorati, occhi chiusi al sole. Qualche libro. Poi la sera mangiando pesce fritto seduti su uno scoglio, poi la mareggiata contro le rocce, poi il cemento alzato e ancora rialzato perché il molo tenga. Un molo multistratificato a Castro marina. Dietro al molo, non verso il mare, proprio dietro, al bar, si legge il giornale e si commentano notizie. La politica (nulla a che vedere con la polis, piuttosto con il caos) stanca un po’. Un po’ tanto, un po’ troppo, e noi ne parliamo comunque, convinti che forse cambierà qualcosa… domani. Intanto le rondini volano basse verso il tramonto, cercano qualcosa da mangiare, cercano di sopravvivere, anche loro hanno un cuore che batte. “Visto che dice Berlusconi?” mi dice il barista che sa della mia insana passione per le cose della politica. Oggi non commento, lo guardo e gli chiedo “un bianco fresco, la primavera è calda quest’anno” non gli dico del cuore, neppure degli occhi sorridenti del bimbo sul passeggino.

lunedì 6 gennaio 2014

Renzi e Lerner


Dò per scontato che oggi Matteo Renzi, essendo uomo intelligente, si scuserà con Stefano Fassina per la battuta irrispettosa con cui ne ha liquidato il ragionamento politico e la persona. Temo però non possa emendarsi dall’errore politico e di comunicazione rappresentato da queste fotografie della segreteria nazionale del Pd riunita sotto una parete con la scritta rossa cubitale in rilievo: “Renzi l’Italia cambia verso”. Possibile che il neosegretario e i giovani membri del “suo” organismo dirigente si compiacciano di quella strana erre sulla testa, ovvero della personalizzazione esasperata di quello che dovrebbe essere l’organismo dirigente esecutivo del principale partito italiano, democraticamente eletto e dunque rappresentativo di tutti gli iscritti?

Ma le ha viste, Renzi, quelle sedi di Forza Italia con ritratti di Berlusconi festante dappertutto? Non capisce che deve evitare come la peste un effetto analogo di riduzione ad uno di un movimento collettivo? Pessimo biglietto da visita, se andare a Firenze si riduce a andare da Renzi. Si rassegni, ha vinto le primarie, ora gli tocca fare il segretario di tutti. (blog di gad lerner)

domenica 5 gennaio 2014