Dò per scontato che oggi
Matteo Renzi, essendo uomo intelligente, si scuserà con Stefano Fassina per la
battuta irrispettosa con cui ne ha liquidato il ragionamento politico e la
persona. Temo però non possa emendarsi dall’errore politico e di comunicazione
rappresentato da queste fotografie della segreteria nazionale del Pd riunita
sotto una parete con la scritta rossa cubitale in rilievo: “Renzi l’Italia
cambia verso”. Possibile che il neosegretario e i giovani membri del “suo”
organismo dirigente si compiacciano di quella strana erre sulla testa, ovvero
della personalizzazione esasperata di quello che dovrebbe essere l’organismo
dirigente esecutivo del principale partito italiano, democraticamente eletto e
dunque rappresentativo di tutti gli iscritti?
Ma le
ha viste, Renzi, quelle sedi di Forza Italia con ritratti di Berlusconi
festante dappertutto? Non capisce che deve evitare come la peste un effetto
analogo di riduzione ad uno di un movimento collettivo? Pessimo biglietto da
visita, se andare a Firenze si riduce a andare da Renzi. Si rassegni, ha vinto
le primarie, ora gli tocca fare il segretario di tutti. (blog
di gad lerner)
Non posso che
condividere con ogni forza le parole di Gad Lerner. La deriva del renzismo sta
tutta in questa indecente immagine, indecente per chi crede (si ostina a
volerlo fare) che un cambiamento sia possibile nonostante tutto. Nonostante la
deriva personalistica di Veltroni e del PD nuovo stile, nonostante il voler
cassare l’idea di Partito come veicolo di democrazia plurale. Il segretario,
sia pure scelto dalla maggioranza dei votanti alle primarie (numeri dignitosi,
anche se lontanissimi da quello degli elettori alle amministrative e alle
politiche) dovrebbe, il condizionale non può essere omesso, rappresentare il
Partito, i suoi iscritti e soprattutto gli elettori tutti, invece ci troviamo
di fronte ad un neo berlusconismo d’accatto, imitato goffamente, che comunque
mette in luce tutta la filosofia di questo nuovo corso. La personalizzazione ed
il volersi eleggere a padrone del vapore trattando i sudditi come carta
straccia: “Fassina chi?”. Il nuovo uomo che incarna la politica tanto
cara a belusconi sembra essere già qui, incombente, tetro.
Ancora non sappiamo
quale sia l’idea che lo muove, ancora non ci ha voluto dire quale società
possibile intravvede all’orizzonte. Certo, siamo solo umili buoi al
pascolo, lasciamo lavorare il manovratore, non disturbiamolo con richieste che
non potremmo comprendere, lui è stato scelto dalla maggioranza degli elettori
alle primarie. “Io so' io e voi non siete un cazzo” recitava Sordi. Anni luce
ormai ci separano dai "guitti" della prima repubblica, dai Berlinguer, dai
Pertini. Vecchi rottami del socialismo e del (ahiloro) comunismo. Anni
luce ci allontanano da una classe politica formata nel tempo e nell’esperienza,
oggi siamo al padrone che si fa imperatore salvo poi scivolare su processi per
prostituzione minorile, e siamo al sindaco che si fa capo del maggior partito
di governo e vuole il potere assoluto (sindaco d’Italia). Di democristiano non
ha neppure potuto, causa l’età, frequentare la scuola politica dei suoi padri
putativi, sembra stia improvvisando.
Purtroppo stiamo
vivendo la peggior politica della personalizzazione, dell’uomo forte, del
populismo eletto a nuovismo. Un sistema nei fatti tripolare ed una sinistra
impotente ed incapace di uscire dal guscio di percentuali ridicole e risibili.
Smarrite per strada le idee di politica “buona” e partecipata, perse le
speranze, in balia di una crisi economica epocale e di una classe politica
inetta che ha dimezzato in pochissimo tempo la partecipazione alle scelte di
intere fasce di elettori che sono diventati ex, persa la pulsione ideale con la
porcata della fine delle ideologie spacciata come il nuovo incombente, rimane
solo la speranza per gli anziani di riuscire ad invecchiare, per i giovani di
trovare una paese meno criminale dell’Italia dove lavorare e vivere. Qui ci
verranno in vacanza, se riusciranno a trovare ancora Pompei. Se invece
troveranno gli F35 ed una sanità allo sbando, si accontenteranno del mare e
delle montagne. In fondo l’Italia è il paese più bello al mondo, magari Renzi
la trasformerà in una Disneyland globale, di montagne russe se ne intende.
P.S. - Un'annotazione sul logo in fotografia, quel "Renzi l'Italia cambia verso" forse vuole essere un ammiccamento alla vis berlusconiana, il fuorilegge di Arcore battezzò Forza Italia il suo movimento sull'onda del tifo calcistico. Renzi invece conia il suo logo come la pubblicità di biscotti o di lavasciuga. Qualcuno ammicca dicendo che pare quella di maglioni double face. In realtà il nostro ha ancora molta strada da fare per diventare identico al suo idolo.
P.S. - Un'annotazione sul logo in fotografia, quel "Renzi l'Italia cambia verso" forse vuole essere un ammiccamento alla vis berlusconiana, il fuorilegge di Arcore battezzò Forza Italia il suo movimento sull'onda del tifo calcistico. Renzi invece conia il suo logo come la pubblicità di biscotti o di lavasciuga. Qualcuno ammicca dicendo che pare quella di maglioni double face. In realtà il nostro ha ancora molta strada da fare per diventare identico al suo idolo.
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