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venerdì 2 giugno 2017

Elezioni, gioco d'azzardo patologico, petizioni


Dal sito a che gioco giochiamo riportiamo la petizione al Comune di Rimini, operazione che può tranquillamente essere esportata anche a Lecce con le dovute modifiche. Il problema del Gioco d'Azzardo Patologico (GAP) è purtroppo sottovalutato dalla politica, una legge nazionale è attesa, anche se leggendo le prime notizie sembra assolutamente carente per quanto riguarda la pubblicità e la possibilità dei Comuni di imporre orari diversi all'apertura di sale per gioco d'azzardo, resta comunque il fatto che sarà operazione lunghissima, si profilano elezioni anticipate e la legge dovrebbe passare in commissione, alla Camera e al Senato, dovrà subire gli attacchi concentrici di deputati e senatori legati a filo doppio alle cosche e alle lobbies, per cui riteniamo improbabile una sua emanazione rapida. Non scordiamo che Lecce è la "capitale" pugliese delle sale per gioco d'azzardo, ha un numero di slot machine elevatissimo, ha un nero incalcolabile e "governato" da famiglie come quella dei De Lorenzis di Racale che hanno lunghi tentacoli in tutto il Salento e non solo. E non scordiamo che, ad oggi, il Comune di Lecce ha colpevolmente omesso non solo di regonalmentare il gioco d'azzardo, ha consentito la pubblicità del gioco on line sui mezzi pubblici SGM,

 ha concesso aperture in deroga alla legge regionale  43 del 13 dicembre 2013 che all'articolo 7, punto 2 prescrive:
 2. Fuori dai casi previsti dall’articolo 110, comma 7, del r.d. 773/1931, l’autorizzazione all’esercizio non viene concessa nel caso di ubicazioni in un raggio non inferiore a cinquecento metri, misurati per la distanza pedonale più breve, da istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto, oratori, impianti sportivi e centri giovanili, centri sociali o altri istituti frequentati principalmente da giovani o strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale e, inoltre, strutture ricettive per categorie protette. L’autorizzazione è concessa per cinque anni e può essere chiesto il rinnovo dopo la scadenza.
consentendo  l'apertura di una sala per gioco d'azzardo a 390 metri dalla scuola Quinto Ennio. Il tutto a ridosso delle elezioni comunali. Ci si chiede se il funzionario non fosse al corrente della legge regionale o se la concessione sia passata per motivi altri a noi sconosciuti. 
In sostanza, la politica sembra sottovalutare pesantemente un fenomeno che ha il dovere di governare. 

La petizione riminese: 

Al Sindaco del Comune di______________________
A sua Eccellenza il Prefetto di Rimini
Oggetto: petizioneA che gioco giochiamo?”
I sottoscritti cittadini residenti presentano alle istituzioni territoriali competenti la seguente petizione.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce a livello internazionale che il gioco d'azzardo patologico (GAP) è una forma morbosa chiaramente identificata.
Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali della Associazione Americana di Psichiatria DSM-V colloca il Disturbo da Gioco d’Azzardo Patologico nella categoria delle Dipendenze ed è definito come un comportamento disadattivo, persistente o ricorrente, che sconvolge le attività familiari, personali e/o professionali.
Vista:
 l'ampia diffusione nel territorio riminese in quanto è la prima Provincia della Regione per spesa pro capite,
 le tante persone e famiglie coinvolte di ogni estrazione sociale, età, sesso, provenienza, in particolare sempre più giovani e anziani oltre a chi è già in condizioni di vulnerabilità e difficoltà economica,
 la crescente dipendenza, disadattamento e sofferenza con rottura dei legami sociali,
 la progressiva povertà anche a causa debiti di gioco che porta degrado, insicurezza e criminalità nei nostri quartieri e città,

si chiede di intervenire per
 sostenere e promuovere campagne diffuse di informazione e sensibilizzazione sui rischi e i pericoli derivanti dal gioco d’azzardo anche in collaborazione con il Servizio Dipendenze Patologiche Ser.T dell'AUSL Romagna, gli enti del terzo settore e le organizzazioni sindacali del territorio. Saranno caratterizzate anche per fasce di età e inoltre si promuoveranno attività per la cittadinanza solidale, per la cultura della legalità, l’utilizzo responsabile del denaro e la prevenzione dell’usura coinvolgendo le scuole e i luoghi di ritrovo dei giovani;
 non concedere patrocini istituzionali ad iniziative promosse o finanziate da aziende che operano nel settore del gioco con vincita in denaro e rivedere gli accordi che riguardano l’autorizzazione della pubblicità “I giochi del Titano”;
 vietare l’accesso tramite la wireless pubblica ai siti on-line di gioco d’azzardo e rinunciare alle pubblicità di sale gioco o altre forme di gioco d’azzardo nelle “affissioni comunali”, come già fatto da alcuni  Comuni;
 creare una procedura amministrativa che permetta il coordinamento tra tutti gli enti preposti al rilascio delle autorizzazioni relative alle attività di video lottery e sale slot;
 introdurre specifici limiti all’apertura di nuove sale slot in aree sensibile del nostro territorio e limitare gli orari di apertura;
 diffondere il marchio Slot free E-R per aumentare il numero di esercizi commerciali virtuosi, riconoscere e premiare gli esercenti anche con esenzioni e sgravi, in particolare per coloroche decidono di disinstallare le apparecchiature per il gioco d’azzardo nel proprio esercizio;
 costituire un intergruppo del Consiglio Comunale che deve monitorare lo sviluppo del fenomeno, prevenirlo ed elaborare proposte trasversali ai gruppi per contrastarne la diffusione.


mercoledì 31 maggio 2017

Lecce Alessandria - Playoff



Oggi  allo stadio di Lecce

contro


Vincerà la squadra migliore. Per questo siamo sicuri che chiunque accetterà il risultato con dignità e signorilità. 

(Altro non dico) 

Ah, poi c'è stato il ritorno Alessandria Lecce... Vabbè, gli amici leccesi la prenderanno con filosofia, importante è partecipare.



martedì 30 maggio 2017

Smartphone e varia umanità

ph: www.parmateneo.it


La comunicazione ai tempi dello smartphone diventa sempre più bizzarra. Vedendo i ragazzi seduti al bar, apparentemente in gruppo ma ognuno con la faccia dentro il telefono, parafrasare Prevert viene spontaneo:

"... I ragazzi con lo smartphone non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
molto più in alto del giorno
nell'avvilente isolamento del loro schermo illuminato..."

In effetti è ornai norma che l'adolescente (non scordiamo che l'adolescenza oggi ha dilatato i limiti di età)  arrivi a casa e  si tuffi nello smartphone isolandosi dal mondo e pensando di socializzare. Ma se manca lo sguardo ed il sorriso la comunicazione non è monca?
Il problema però non è solo dei ragazzi,  succede sempre più spesso di essere in compagnia di adulti (anche verso la quarta o quinta età), magari in pizzeria, e vedere come si mandano messaggi da una parte all'altra del tavolo per poi ridere sonoramente. Pare che la parola non sia sufficiente, che lo sguardo sia imbarazzante. E pensare che un tempo le barzellette si raccontavano proprio a voce, come fanno gli esseri umani.
Anche la fotografia si è trasformata. Prima  trasmetteva sensazioni ed emozioni ora è  impersonale e avvilente parata di paste al forno, braciole, selfie con improbabili sorrisi che spariscono inesorabilmente immediatamente dopo lo scatto.  Miliardi di fotografie scattate ovunque, dal cane che piscia al bimbo che gioca, al gelato che si scioglie perchè occorre fotografarlo da ogni lato impiegando minuti preziosi per la tenuta termica. 
I musei sono stracolmi di selfie. Un turista arriva dopo migliaia di Km. davanti alla Primavera del Botticelli, individua il quadro e assolutamente si rifiuta di guardarlo, volta le spalle al dipinto e stak, seflie da inviare immediatamente sui social e passare oltre. "Io sono qui".  E la quasi totalità di coloro che vedono la foto pensano "e chi se ne frega".



 E quelli che camminano per strada con lo sguardo fisso sullo schermo e un sorriso (in genere ebete) stampato in faccia.

Come quella pubblicità del Pokemon che però potrebbe essere tranquillamente mutuata con un "Attenzione, passaggio cretini" di avviso agli automobilisti.

E sempre per i meno giovani esiste l'annoso problema di doversi adeguare ai tempi. Non è raro ascoltare imprecazioni di varia natura mentre armeggiano con icone, applicazioni mai richieste, risposte su whattsapp per condividere le fotografie dell'ultima pasta con il pesto che poi va a finire che la inviano al gruppo "devoti di san Pio" anzichè a   "compagni di merende". 
Ma poco importa, intanto mai ci si vede in faccia e mai si arrossisce, i contatti sono solo attraverso lo schermo illuminato. 




domenica 28 maggio 2017

Statisti illuminati (e condannati)

La TV e i giornali tutti ci confermano che la legge elettorale è saldamente nelle capaci mani di due illuminati statisti, più precisamente:
Matteo Renzi da Firenze, noto alle cronache per aver giurato, lo scorso novembre, che in caso di sconfitta al referendum istituzionale  sarebbe tornato a vita privata, invece, pensando che gli italiani avessero rifiutato il dolcetto ha fatto loro lo scherzetto ed è di nuovo lì (eletto da primarie interne al partito che aveva giurato di non voler più guidare).
Il secondo statista è uomo di provata fede democratica, ama la gioventù in modo spasmodico, è disposto addirittura a pagare per l'emozione di sostenere giovani fanciulle. Il suo attaccamento allo Stato è stato ratificato nel maggio 2013 da acluni giudici: condanna a 4 anni per frode fiscale e decadenza dal ruolo di senatore. Fino al 2019 non può essere eletto nè elettore. Lui è:
 
Ebbene si, siamo in ottime mani, questi due decidono per noi tutti, miseri elettori.

I destini del mondo sono invece nelle capaci mani di un individuo che è noto per la folta capigliatura giallognola:

Un vero uomo che se ne va in giro per il mondo dicendo che il riscaldamento della terra è roba da donnette e per provarlo ama bombardare qua e là, giusto per scaldare l'ambiente. 
Lui e il G7 intero hanno deliberato che l'emigrazione di massa è un problema, ma nessuno dei paesi ricchi ha stanziato un euro per combattere la povertà.