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sabato 10 settembre 2016

La Rosa Tricolore - riforma a firma Verdini, Dell'Utri, Renzi, Boschi

Risale al 2012 il documento pubblicato da L’Espresso e redatto, secondo il settimanale, da Verdini, Dell’Utri (pre galera) e Volpe Pasini, all’epoca uno dei consiglieri più ascoltati da Silvio Berlusconi.
Ne parlava, fra l’altro, Daniele Vecchi, giornalista de Il Fatto Quotidiano, presentando il suo nuovo libro: IL PREZZO DEL POTERE (Chiarelettere editore)
E’ l’irresistibile ascesa al potere di un ragazzotto già sindaco di Firenze.
A leggere oggi le proposte del documento del futuro partito  “La rosa Tricolore” sembra che il programma sia stato prelevato pari pari da Matteo Renzi, appoggiato da Verdini e Alfano.
Risultati immagini per immagini dell'Utri verdini
I punti programmatici consigliati dagli estensori del documento sono:
  • via le tasse dalla prima casa.
  • Via ogni controllo telefonico e sulle comunicazioni se non in casi estremi.
  • Via limite troppo stretto uso contanti.
  • Abolizione equitalia.
  • Condono e nuovo sistema di riscossione.
  • Via carcerazione preventiva e riforma giustizia.
  • Riforma del fisco.
  • Via la burocrazia delle imprese.
  • Banca pubblica che calmiera lo strapotere delle banche.
  • Immediata riduzione del debito con avvio dismissioni spesa pubblica produttiva con rinegoziazione patto di stabilità.
  • Saldo dei debiti dello Stato verso le imprese.
  • Statuto speciale per ogni Regione.
  • Riforma dell'Architettura dello Stato in senso presidenzialista o semi-presidenzialista.
  • Abolizione dei finanziamenti pubblici dei partiti.

La proposta di massima, per raggiungere lo scopo, prevedeva Matteo Renzi a Palazzo Chigi e Silvio Berlusconi al Quirinale. Per fortuna nostra la magistratura ha pensato a bloccare il caimano.
Restano mille dubbi sulla figura di Matteo Renzi, sui suoi legami con banche e banchieri, su una riforma elettorale rabberciata e indecente e soprattutto sul tentativo di stravolgere la Carta Costituzionale.


giovedì 8 settembre 2016

Il muro di Calais




Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora io reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia patria, gli altri i miei stranieri.

(Don Lorenzo Milani)
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Il muro di Calais, che inglesi e francesi voglio costruire per lasciar fuori gli immigrati, è culturalmente molto più devastante del famigerato muro di Berlino. Quello era fatto per difendere il regime comunista, questo è costruito da paesi sedicenti democratici.
I muri sono fatti per essere abbattuti! 

Il muro di Calais



Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora io reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia patria, gli altri i miei stranieri.

(Don Lorenzo Milani)
Risultati immagini per immagini muro berlino

Il muro di Calais, che inglesi e francesi voglio costruire per lasciar fuori gli immigrati, è culturalmente molto più devastante del famigerato muro di Berlino. Quello era fatto per difendere il regime comunista, questo è costruito da paesi sedicenti democratici.
I muri sono fatti per essere abbattuti! 

martedì 6 settembre 2016

Vogliamo la patente nautica per i leccesi

Come noto ai leccesi tutti, ogni volta che cadono più di otto gocce d'acqua la città si allaga in modo inusuale e improprio. Se il temporale poi è più lungo di 15 minuti, come consuetudine inveterata, due pattuglie di vigili urbani sono distaccate al sottopasso di viale Japigia per bloccare il traffico dopo che questi causò la morte di un pensionato, e dopo maldestri tentativi di automatizzare sbarre che ebbero come unico esito il tentativ od idecapitazione di un motociclista in un giorno di pieno sole. Per questo, visti gli acquazzoni sempre più frequenti, chiediamo venga istituito per gli automobilisti l'obbligo di munirsi di Patente Nautica. Recita infatti la legge che:

La patente nautica è obbligatoria nei seguenti casi:

  1. Per la navigazione con natante e imbarcazioni nelle acque interne e nelle acque marittime entro sei miglia dalla costa, quando a bordo sia installato un motore con potenza superiore a 30 kW (pari a 40.8 Cv) e, comunque, con cilindrata superiore a 750 cc, se a carburazione a due tempi o a 1000 cc, se a carburazione a 4 tempi fuoribordo, o se a iniezione diretta; o a 1300 cc, se a carburazione a 4 tempi entrobordo o a 2000 cc, se a motore diesel; ciò vuol dire che se la potenza massima rientra nella norma, cioè è uguale o inferiore a 40.8 Cv, ma la cilindrata supera quelle indicate sopra scatta l'obbligo della patente, e viceversa;










lunedì 5 settembre 2016

Referendum Costituzionale.Lettera di Gianni Giannoccolo agli iscritti ANPI

Pubblichiamo la lettera del Presidente ANPI di Lecce agli iscritti, Gianni Giannoccolo, partigiano. Ricordiamo, fra gli altri, i suoi due libri: 
GLI EROI DIMENTICATI  GLI INTERNATI MILITARI ITALIANI NEI CAMPI TEDESCHI 1943-1945  (2015)
e : Resistenza: guerra civile o guerra giusta?
Il carattere della guerra di Liberazione contro il nazifascismo (2012)

                                  Referendum Costituzionale e Poteri Forti

Molti, per regioni di età, certamente non ricordano la campagna referendaria repubblica-monarchia del ‘46. Perciò non possono avere idea del clima arroventato nella quale si svolse quella competizione.

Non intendo fare paragoni tra quel referendum del ‘46 e quello che si celebrerà il prossimo autunno sulla riforma costituzionale,  in quanto nel ‘’46 non c’era comizio, conferenza, manifestazione, dibattito che non finissero in  scontri con feriti e, in culache  caso, anche con qualche morto; quando si respirava aria di guerra civile e quando alla viglia del voto si viveva in un clima di colpo di Stato.

No, non intendo fare paragoni, però per certi versi, ascoltando talune affermazioni da parte di coloro che sostengono la riforma costituzionale Boschi-Renzi, mi fanno  rivivere quei tempi per il linguaggio teso a terrorizzare, come allora, l’elettorato anziché cercare il confronto nel merito della riforma sottoposta al voto popolare, perché l’elettore si possa esprimere con piena consapevolezza nella sua sovranità messa oggi pericolosamente a rischio, allorché la riforma fagocita l’Art. 1° della Costituzione.

Francamente è difficile capire da dove iniziare, comunque proviamoci:

-Matteo RENZI: Se io perdo sul referendum, basta politica, me ne vado a casa. Poi con una piroetta ha fatto ammenda:

- Maria Elena BOSCHI: anch’essa ha minacciato di abbandonare tutto e andar via, finalmente. Però prima di lasciar libero il campo dovrebbe accendere un cero grande quanto la Torre Traina alla Senatrice Finiocchiaro senza la quale avrebbe reso ben poco;

-Maria Elena BOSCHI: chi vota NO!, sono quelli come I FASCISTI DI CASA PAUND;

SILVIO BERLUSCONI: Meglio Renzi che 5stelle. Se perde dovrò aiutarlo;

-Vincenzo BOCCIA – Presidente Confindustria: Se vince il NO! è L’APOCALISSE, ci sarà recessione, capitali in fuga, crollo della fiducia;

-Giovanni BAZOLI – Presidente emerito Banca Intesa – San Paolo: se vince il NO! finiremmo in una situazione drammatica di impasse costituzionale;

-Sergio MARCHIONNE: “Sono per il SI. Mercati? Senza morale, limite tra profitto e avidità”

-Piero FASSINO: Se vince il NO! è il BARATRO;

-WALL STREET JOURNAL: Lancia  l’allarme. Renzi? Un incapace che sta trascinando gli italiani nel baratro;

-AGENZIA di RATING FITCH:: Se vince il NO! tutti gli sforzi per la crescita di lungo periodo verrebbero vanificati;

-EL PAIS: anche il giornale spagnolo ritiene che l’Italia potrà subire una crisi nel prossimo autunno quando si terrà il referendum costituzionale;

-THE ECONOMIST: L’Italia preoccupa perché ha una economia molto debole con il debito pubblico al 135% del Pil;

-NEW YORK TIMES: Matteo Renzi rischia anche in caso di vittoria. Sul referendum serve un forte stimolo per l’economia;

-FINANCIAL TIMES: L’Italia sarà la prossima tessera del domino a cadere. Su riforme Renzi rischia come Cameron;

-ALLARME negli STATI UNITI e in GRAN BRETAGNA: il voto referendario sulla riforma costituzionale pesa più di Brexit.  

-IL SOLE 24 ORE, Quotidiano di Confindustria: Ha appoggiato i suggerimenti di Giuliano Amato, che permetterebbero di rinviare il referendum costituzionale all’anno prossimo, tra contenziosi vari sulla formulazione. 

C’è anche chi, senza vergogna, suggerisce a Renzi di inventarsi un altro regalino di 80.100 euro per gli elettori incerti sul referendum costituzionale

Come si può notare quel che preoccupa i poteri forti non è tanto la situazione economica italiana a crescita zero, ma l’assillo che il NO! possa vincere il referendum costituzionale.

Noi saremo pazienti e cercheremo con le nostre idee di spiegare agli elettori le ragioni del NO!, in quanto consapevoli, come diceva Sandro Pertini, “Che dietro ogni articolo della Costituzione stanno centinaia di giovani morti nella Resistenza. Quindi una conquista nostra e dobbiamo difenderla costi quel che costi”.

                                                                                                          Gianni Giannoccolo  

domenica 4 settembre 2016

Poche nascite? Ci pensi Renzi! (Lorenzin)

Intervista completa sul sito di Repubblica.  Potrebbe sembrare una cosa stramba, un lapsus, invece.... Buona domenica.



Lorenzin: "Io mi occupo solo di salute, se l'Italia non fa più figli tocca al premier intervenire"



...Il premier Renzi ha detto che non sapeva niente della campagna e che la sua opinione è che "se vuoi creare una società che torna a fare i figli devi creare situazioni strutturali come asili nido, tempi di lavoro delle famiglie, servizi". Vi siete parlati?
"No, ma sono d'accordo con lui. Io e il ministro Costa abbiamo da tempo scritto un piano sui sostegni alla famiglia e alla natalità, è sul tavolo del governo. Io mi occupo di Salute, il premier e gli altri ministri lavorino sulla natalità, lo dico senza polemica. Renzi sapeva del Fertility Day perché è una iniziativa passata dal Consiglio dei ministri, non conosceva la campagna di comunicazione perché non era stata presentata"....