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venerdì 29 luglio 2016

27 luglio 1890: Van Gogh si suicida

Domenica 27 luglio 1890, Vincent Van Gogh muore. Trovato sanguinante sul letto, ammise di essersi sparato un colpo di pistola mentre era fuori a dipingere. Al dott. Grachet che lo medicò, disse di aver provato a suicidarsi ma, visto il fallimento, avrebbe dovuto riprovare. Morì la notte stessa. Qualcuno tentò di dire che non si trattò di suicidio, senza per altro alcuna prova. 
 
Notte stellata sul Rodano, 1888 - Musèe d'Orsai.

"Non so nulla con certezza, ma la vista delel stelle mi fa sognare" (V. Van Gogh)



lunedì 25 luglio 2016

dall'hula hop al pokemon....

Era il 1957 quando una società australiana produsse dei cerchi di legno da far girare all’altezza della vita, discreto fu il successo, tanto che Arthur Melin e Richard K. Dipendenti di un’azienda statunitense di giocattoli, decisero di produrre quei cerchi in plastica. 
 Il successo fu planetario, l’Hula Hoop invase ogni paese del mondo. In realtà fu una copia di un gioco del 1800 diffuso nelle isole Hawaiane, l’Hula. L’intuizione di produrlo e diffonderlo prima negli USA, poi in Gran Bretagna e in seguito nel resto del mondo, fece si che se ne vendessero oltre 20 milioni di esemplari di ogni colore.
Per trovare un successo simile occorre arrivare ai primi anni ’70,quando in ogni piazza, strada, bar, giardino, casa, spiaggia ecc. si sentiva un rumore infernale, era delle palline dette Clik Clak. Due sfere in plastica dura con due piccole funi tenute assieme da un anello, il gioco consisteva nel farle battere assieme e ritornare senza fermarsi mai con abili movimenti del polso. 
Fu mania, avevano alcuni inconvenienti però, molti polsi doloranti, qualche vetro rotto, qualche orologio frantumato, tanto che cessarono presto la loro diffusione e ci fu addirittura chi propose di vietarne la vendita.
Negli anni ’80 fu la volta del cubo di Rubik, però, essendo un gioco non solo manuale, ma che implicava ragionamento e deduzione, 
ebbe fortune più limitate. Ricordo serate intere passate con amici a tentare di risolvere l’enigma, e ricordo il libro che acquistammo con le soluzioni.
Erano giochi individuali che tuttavia avevano una particolarità, si socializzavano o per far vedere la propria bravura nei primi due casi, oppure per cercare soluzioni per il cubo di Rubik.
In questi giorni invece spopola il Pokemon, migliaia di ragazzini e non solo camminano per strada con lo sguardo fisso sullo smartphone a cercare di cacciare le bestioline che possono comparire proprio dove si trova il giocatore, accanto a un monumento che sta guardando, nel negozio che è a due passi da lui. E' vera mania. Si chiama "realtà aumentata", non è sufficiente quello che vedi ma loro aggiungono Pokemon in questo caso, non si sa bene cos'altro domani.

Da tenere in considerazione che per giocare con questa applicazione occorre essere sempre connessi, attivare il geolocalizzatore e avere la fotocamera sempre attiva. Questo provoca un esaurimento repentino delle batterie, e in più consente alle aziende che gestiscono il gioco di sapere dove sei, quali posti visiti, quali sono i tuoi interessi e via dicendo, tutte informazioni che potranno essere vendute per le pubblicità mirate. Non è un caso che si ipotizzino per Apple e Appstore guadagni superiori ai 7 miliardi di dollari in tempi brevi. Addirittura negli USA (per ora) un negozio o un bar può fare richiesta di avere nei suoi locali le bestioline virtuali, questo attira clienti a decine con relativo giro d’affari.
Ovviamente Pokemon è, come tutti i giochi virtuali, assolutamente in solitario, non si condivide con nessuno la propria abilità.
Il problema, al momento, si pone per chi guida, si dovrebbe evitare infatti di cercare bestioline mentre si è al volante, e anche per chi cammina, non è raro vedere nasi sbattuti sul primo lampione disponibile.

video sui giocatori di pokemon