6 aprile 2009, ore 3,32 a L'Aquila fu terremoto. Nella notte due criminali si telefonavano ridendo in attesa dei futuri lucrosi guadagni. Poi arrivò Berlusconi con l'elmetto e disse "tutti a casa mia", scherzava però. 308 morirono, 1600 i feriti. Poi arrivarono ministri tutti a dire "ricostruiamo subito", scherzavano però. Fecero un villaggio lontano dal mondo, lo fecero in fretta e stiparono là dentro persone come polli nelle stie... Non hanno scherzato distribuendo appalti. L'aquila ancora aspetta che qualcuno tolga macerie... Gli aquilani non hanno voglia di scherzare. Loro alle 3,32 del 6 aprile 2009 non ridevano.
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venerdì 6 aprile 2012
giovedì 5 aprile 2012
Otranto: Dall'isolamento alla Rinascita
Le righe che seguono sono il racconto di un incontro a Otranto "Dall'isolamento alla Rinascita" nelle parole di Francesca Caminoli.
Quando, mi pare
verso novembre, Virginia Campanile, presidentessa dell’Associazione “Figli in
Paradiso-Ali tra cielo e terra”, mi chiamò per invitarmi a Otranto al XII
Convegno nazionale dei gruppi di auto-mutuo-aiuto sul lutto, che si è poi
tenuto dal 23 al 25 marzo passati, pensai immediatamente una cosa: che la vita
fa davvero dei giri misteriosi e che quei giri devono essere seguiti. Mio
figlio Guido si è suicidato il 12 settembre del 2004 a Otranto, buttandosi dai
bastioni del castello. Un anno dopo su quei bastioni ero tornata. Sul lento
viaggio da sola, in macchina, che da Lucca, dove vivo, mi aveva portata lì in
dodici giorni, avevo pubblicato un libro “Viaggio in requiem”, edito da Jaca
Book, che Virginia aveva letto. Per questo mi aveva invitata.
mercoledì 4 aprile 2012
Torniamo al nucleare... Lo vuole Veronesi
L’Associazione Galileo 2001, presieduta
dall’ex ministro (di centro sinistra)
Veronesi, ha inviato una lettera a Monti, sottoscritta da alcuni scienziati, in
cui si chiede fortemente un ripensamento sull’utilizzo dell’energia nucleare.
Ora, al di là delle competenze scientifiche, e andando
oltre i ragionamenti su Fukushima che ha dimostrato che non esiste sicurezza
neppure nelle centrali giudicate “le migliori al mondo”, resta inquietante la
richiesta che partendo dal presupposto che: “non esiste nessun motivo
ragionevole per dire di NO al nucleare”, chiede di rimettere all’ordine del
giorno la discussione. Inquieta perché, a distanza di un anno da un
pronunciamento al quale ha dovuto sottostare anche l’anziano premier dalle
grandi orecchie, tal Silvio da Arcore, si vuole passare sulla testa di un voto
popolare, democratico e partecipato, perché giudicato “emotivo”. Lasciamoli fare e va a finire che ci diranno che
anche la Repubblica fu voto “emotivo”. Lasciamoli fare e il divorzio diventerà
carta straccia.
Un consiglio a Veronesi però lo
vorrei dare: prosegua a fare l’oncologo, dicono che sia bravino in quel lavoro,
lasci perdere la Democrazia, evidentemente non ne conosce i fondamentali.
Il mondo ideale dell'oncologo piersilvio veronesi |
martedì 3 aprile 2012
Gronchi rosa
Il 3 aprile 1961 l'Italia non si risparmia una figura di... palta. Esce il famigerato Gronchi Rosa. Francobollo che finirà prestissimo fra i filatelici perchè immediatamente ritirato dal mercato per un marchiano errore. Il Presidente Gronchi andò in visita in Perù, nell'occasione venne emesso il francobollo che però aveva i confini della nazione ospite sbagliati. Immediate proteste dei diplomatici e ritiro del foglietto rosa che assumerà valori da collezionismo.
lunedì 2 aprile 2012
Nocera: La Resistenza dei Salentini
Nel mese della liberazione propongo un intervento di Maurizio Nocera
25 Aprile 2011
IL
CONTRIBUTO DEI SALENTINI ALLA LIBERAZIONE DELL'ITALIA DAL NAZIFASCISMO
Maurizio Nocera*
Ricorre quest'anno il 63° anniversario della
promulgazione della Carta Costituzionale, entrata in vigore l’1 gennaio 1948.
Si tratta di una data storica per il popolo italiano, che ancora una volta si
vede costretto a dover lottare per difenderla da chi la vorrebbe stravolger e deturpare. Per avere un'idea del periodo
incredibile che stiamo vivendo, si pensi, ad esempio, all'ultima assurda
proposta di un disegno di legge da parte di cinque dissennati parlamentai del
partito di Berlusconi, che vorrebbero depennare la XII norma finale della
Costituzione, che vieta la ricostituzione del disciolto partito fascista.
domenica 1 aprile 2012
Il governo Montibrea
1 aprile 1868: il Parlamento del Regno d’Italia vota a
favore della Tassa Sul Macinato. Promulgata poi dal governo Menabrea il 7
luglio dello stesso anno.
Tale balzello prevedeva una tassazione non in base alla
quantità di grano od altri cereali effettivamente macinati, ma in base al
numero di giri della macina. Ovviamente, essendo la produzione diversificata in
relazione alla tipologia di prodotto, la cosa si tramutò in un banale rincaro
del pane. Il governo dell’epoca fece questa criminale operazione per “risanare
le finanze pubbliche”. Se è vero che il pareggio di bilancio venne raggiunto
nel 1876, altrettanto vero è che il pane era molto spesso l’unico alimento per
le classi basse, ed è vero che il suo rincaro gettò nell sconforto la
popolazione e portò alla chiusura di molti molini piccoli che non potevano
reggere al peso dell’imposta. L’Italia si rivoltò e la repressione nel sangue
fu violentissima e venne guidata dal generale Cadorna.
Menabrea |
![]() |
Monti |
La famigerata tassa venne abolita dal governo Depretis nel
1884.
Ora Menabrea si starà rivoltando nella tomba per la rabbia e la gelosia,
avesse avuto uno straccio di articolo 18 da eliminare e una tassa sui
pensionati da imporre sarebbe stato il Monti ante litteram. Ah, Cadorna non c’è
più, se l’Italia vuole rivoltarsi…
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