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domenica 1 aprile 2012

Il governo Montibrea


1 aprile 1868: il Parlamento del Regno d’Italia vota a favore della Tassa Sul Macinato. Promulgata poi dal governo Menabrea il 7 luglio dello stesso anno.
Tale balzello prevedeva una tassazione non in base alla quantità di grano od altri cereali effettivamente macinati, ma in base al numero di giri della macina. Ovviamente, essendo la produzione diversificata in relazione alla tipologia di prodotto, la cosa si tramutò in un banale rincaro del pane. Il governo dell’epoca fece questa criminale operazione per “risanare le finanze pubbliche”. Se è vero che il pareggio di bilancio venne raggiunto nel 1876, altrettanto vero è che il pane era molto spesso l’unico alimento per le classi basse, ed è vero che il suo rincaro gettò nell sconforto la popolazione e portò alla chiusura di molti molini piccoli che non potevano reggere al peso dell’imposta. L’Italia si rivoltò e la repressione nel sangue fu violentissima  e venne guidata dal generale Cadorna.
Luigi Federico Menabrea.jpg
Menabrea
Monti
La famigerata tassa venne abolita dal governo Depretis nel 1884.
Ora Menabrea si starà rivoltando nella tomba per la rabbia e la gelosia, avesse avuto uno straccio di articolo 18 da eliminare e una tassa sui pensionati da imporre sarebbe stato il Monti ante litteram. Ah, Cadorna non c’è più, se l’Italia vuole rivoltarsi…


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