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sabato 14 dicembre 2013

14 dicembre 1782 - il primo volo della mongolfiera

ph: www.dverso.com 
Joseph Michel e Jacques Etienne Montgolfier, il 14 dicembre 1782, riescono a far sollevare fino a 2000 metri il primo prototipo di mongolfiera che, dopo circa un anno, permetterà il volo umano. Joseph ebbe l'idea del volo osservando i panni stesi che si sollevavano al vento e  le fiole delle fiamme spinte verso l'alto. Pensò si trattasse di un particolare gas sprigionato dal calore a creare la spinta ascendente. Dopo svariati esperimenti, il 5 giugno 1973 l'oggetto volante venne presentato al pubblico. Il 19 settembre dello stesso anno vennero messi a bordo esseri viventi per verificarne la sopravvivenza in quota: una pecora, un'oca e un gallo. L'esperimento, pur con qualche traversia, riuscì. Il 21 novembre finalmente il primo volo con esseri umani: Pilatre de Rozier ed il marchese D'Arlandes in 25 minuti di volo a 100 metri d'altezza, coprirono la distanza di 9 Km. 
Dei due inventori, solo uno, non si sa quale, provarono una sola volta la loro invenzione in quota.

venerdì 13 dicembre 2013

gioco d'azzardo: ADOC ne parla all'open space di Lecce

 “Il gioco d’azzardo è ormai una realtà della quale non si può evitare di parlare. Una piaga sociale vera e propria, gestita anche dallo Stato che diventa biscazziere”. Per questo motivo Adoc Lecce organizza un convegno, venerdì 13 dicembre, ore 16, all’Open Space in Piazza Sant’Oronzo a Lecce,  con il contributo di alcuni esperti. Si tratta di un appuntamento organizzato in collaborazione con Libera, col patrocinio del Comune di Lecce, sul tema delle ludopatie e i giochi d’azzardo.

Premio UBU a Mario Perrotta


“Per aver saputo cogliere la disgregazione del mondo contemporaneo”. Questa è la motivazione del premio UBU (l’oscar italiano per il teatro) a Mario Perrotta. Cinquantatre critici, al teatro Grassi di Milano, hanno voluto premiare con il premio speciale il salentino che vive a Bologna, ma che a Lecce ha iniziato a camminare con la recitazione.

giovedì 12 dicembre 2013

mercoledì 11 dicembre 2013

Grillo, il fascismo e i giornalisti. Solidarietà a Francesco Merlo e ai giornalisti proscritti.

Il web, i social network in genere possono diventare luoghi di parole in libertà, a volte amene, altre volte, ahinoi, dure, pesanti e irritanti.
Un blog invece è una pagina creata per trasmettere messaggi, può essere interattiva oppure chiusa come un giornale di carta, “io scrivo, voi leggete se vorrete, domani è un altro giorno”.  Comunque lo si utilizzi rimane un (non)luogo che ha un “proprietario” che se ne assume la responsabilità. In quello che state leggendo ho dovuto, dopo pochissimi giorni, bloccare alcuni commenti e renderli non pubblicabili direttamente da chi li invia, ma moderarli. E’ una cosa quasi detestabile, lo ammetto, sarebbe bello lasciare ampia libertà di parola, però se nel mio blog un signore scrive frasi ingiuriose contro una personalità o invita a risolvere con le pallottole una questione, allora io divento responsabile per questo sciagurato, quanto meno mi sento il carico della responsabilità.

martedì 10 dicembre 2013

La mafia uccide solo d'estate

Molto raramente mi è capitato di sentir partire un applauso sui titoli di coda di un film. Non ci sono attori presenti da salutare o ringraziare, non registi o altri interpreti. Un film si applaude quando veramente esplode dentro di te, quando trasmette sensazioni, emozioni, messaggi. E’ successo alla fine di “La mafia uccide solo d’estate”. L’opera prima di PIF (Pierfrancesco Diliberto) parla dei momenti più violenti, truci, barbari della Palermo fra gli anni ’80 e ’90. Cosa nostra con tutta la sua onda d’urto passa sullo schermo. Totò Riina, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Provenzano, Bagarella, Falcone, Borsellino. Tutti visti dagli occhi di un bimbo, Arturo, che nasce il giorno in cui nel suo palazzo viene assassinato Michele Cavataio. 

lunedì 9 dicembre 2013

cronachetta di una rivoluzione leccese


Cronachetta della rivoluzione a Lecce. 


Ore 8,30 
Davanti alla Prefettura ci sono sette persone.
Ore 9,00 
Arriva un fiorino, ne scendono altri tre e attaccano volantini rossi alle inferriate della villa comunale.

Ore   10,00  
I rivoluzionari sono  ben 15
Ore 10,10    
Due di loro si gettano a capofitto nel traffico distribuendo volantini alle auto. In particolare una signora bianco vestita urla come una sirena "dobbiamo chiudere la Prefettura"  (incurante del fatto che sono forse un pò pochini).
Ore 10,15 
Tre dei 15 entrano nella villa comunale, ne escono poco dopo con un gruppetto di una trentina  di studenti medi che si stavano facendo i fatti loro
Ore 10,20
I 45, massimo 50 rivoluzionari occupano la strada sotto gli occhi della polizia sorridente che li guarda con compassione. 
Ore 10,45 
Parte il corteo verso mete non meglio definite.

Ore 11,00
La rivoluzione è finita, si va per l'aperitivo.


Annotazione fatta da un signore: "se togliamo gli studenti, la polizia e i giornalisti qui rimangono in tre".

Chi c'era nel gruppo dei rivoluzionari duri e puri? Almeno un paio di provenienti da Rifondazione Comunista, poi passati al grillismo. Almeno tre di Casa Pound. Altri non meglio identificabili.

 Frasi raccattate qua e là "Io sono stata il Albania, lì stanno bene, i contadini vivono in 600 metri quadri. Dobbiamo uscire dall'Euro". Per vivere come in Albania? "Ma anche no" direbbe qualcuno. "Se tutta Lecce fosse qui li metteremmo in ginocchio, i leccesi non capiscono un ca..o"  agli automobilisti "Siamo qui a lottare per voi" (sottinteso "che non capite un ca..o")

Nelle foto tre momenti della rivoluzione che ha sconvolto (dal ridere) Lecce

chi pilota l'operazione 9 dicembre?

Ecco chi guida l'operazione 9 dicembre. Quella che dice "senza partiti, senza bandiere, senza sindacati". Fascisti in incognito. 
In realtà in quelle pagine si leggono strambe cose. Uno dice che per bloccare la città è indispensabile passare continuamente sulel strisce pedonali così la polizia non può fare nulla. Un altro dice che se ci sono sediziosi nel gruppo i "buoni " si devono sedere a terra così la polizia picchia i "cattivi". Roba che se questi ultimi leggono si siedono per primi e lui si becca le mazzate. Sono personaggi che non hanno frequentato la premiata scuola quadri "manganello e ricino" dedicata a Giorgio Almirante. 

E' GIUNTA L'ORA CAMERATI! E' L'ORA DELLA LOTTA DI POPOLO! AIUTATECI A DIFENDERVI!
Sull'argomento il Segretario Nazionale del Movimento Idea Sociale Raffaele Bruno ha dichiarato:
"Dalla notte dell'Immacolata parte la grande mobilitazione di centinaia di Movimenti e Associazioni che si ribellano a questo stato di cose divenuto insopportabile nel nostro Paese. Invito tutta la struttura del Movimento ad aderire alla rivolta dell'Immacolata assieme a imprenditori, autotrasportatori, studenti, operai, disoccupati, esodati, cassintegrati, donne, giovani. Contro la dittatura dell'Europa dei mercanti e dei burocrati, contro l'euro che ci sta uccidendo, contro la dittatura delle banche, equitalia, la pressione fiscale diventata insopportabile per le famiglie e le imprese. Avanti camerati, avanti italiani: è giunta l'ora della Lotta di Popolo! Aiutateci a difendere le vostre istanze sacrosante, a riscattare i vostri diritti calpestati!"

domenica 8 dicembre 2013

9 dicembre: piccoli fascisti vorrebbero crescere

Danilo Calvani, contadino di Latina, che in una bocciofila di San Mauro Torinese che spiega che il blocco del 9 dicembre provocherà la caduta del governo e dice che, dopo,  ne servirà uno temporaneo che alla guida veda una figura militare. 
Il sogno di Cavani e Reginaldi
Lo slogan è: il 9 dicembre blocchiamo l'Italia. Una manifestazione che coinvolgerebbe, secondo gli organizzatori, tutte le città d'Italia, il nucleo tuttavia saranno i TIR che bloccheranno le autostrade e il movimento dei forconi siciliano. I sindacati camionisti hanno fatto sapere di avere raggiunto accordi e di non aderire ad alcun blocco, tranne un nucleo. Cos'hanno in comune i camionisti ribelli e il movimento dei forconi? Sono legati a filo doppio a Forza Nuova e ad altri movimenti fascisti. Uno degli organizzatori del gruppo 9 dicembre si chiama Roberto Reginaldi, è di Sezze (Latina, che lui chiama littoria) ed è di forza nuova dopo essere stato espulso fa Forza Italia. L'espulsione è veramente il termometro del personaggio, in un partito dove si dice che Mangano è un eroe, dove Dell'Utri regna come vicere, essere espulsi è emblematico. L'altro è tal Danilo Cavani, le cui affermazioni abbiamo letto sopra. Legato alla destra estrema anche lui. C'è poi una miriade di fascisti dell'ultima ora, rautiani d'antan e gentaglia simile a sfrugugliare nel malcontento della gente, logorata da vent'anni di un politica demenziale da parte dei partiti di sinistra. Il movimento 9 dicembre imita, vorrebbe imitare, quello dei camionisti cileni che bloccarono il paese creando scontento e disagio alle persone tutte e prepararono il golpe di Pinochet. Peccato per loro, non siamo negli anni '70 e non siamo in Cile. Comunque piccoli squadristi crescono, a Torino si segnalano episodi inquietanti, due personaggi in borghese si spacciano per poliziotti e intimano ai negozianti di tenere chiuisi i negozi per evitare violenze e roba simile, come denunciato in un comunicato stampa dall'ANPI. Occhi aperti tutti quanti!