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sabato 23 aprile 2016

Salvini, Bertinotti, Napolitano, Carbone... sinistri?

Che stranezze questa settimana, forse è vero, sono vecchio, da rottamare, troppe cose fatico a comprendere, ecco alcuni esempi.

Matteo Salvini  cita Gramsci, se ne appropria e con lui “è d’accordo”. 
D’altra parte il nuovo che incombe ha smantellato le proprie radici, il giornale fondato da Antonio Gramsci è diventato poco più di spazzatura, uno scendiletto renzian - boschiano. Ho avuto la ventura di vedere in TV un talk con un giornalista de l’Unità, ebbene, Bruno Vespa a confronto pare un guevariano, un rivoluzionario dell’informazione.


              
La seconda notizia degna di nota ce la fornisce Fausto Bertinotti, proprio lui, quello che fece cadere il primo governo Prodi riconsegnando il governo a Silvio da Arcore e poi si dedicò a cadere verticalmente nell’oblio, con il suo cachemire e la sua prosopopea, salvo poi dedicarsi alla religione ed ora, forse non ricordandosi di Don Verzè, di Formigoni e compagnia bella, si spertica di lodi per Comunione e Liberazione, leggiamo su Il Secolo XIX dove dice, con qualche ragione, che non c’è più la classe operaia come intesa fino agli anni novanta, il problema sta nel dichiarare che il senso di “popolo” lo si trova in un movimento integralista. Ma tant’è, Bertinotti ha una certa età e pensa al futuro nell'ultraterreno, in fondo non ha nulla da perdere, neppure i vitalizi che gli consentono di sparare a vanvera scordandosi chi è stato e cosa ha rappresentato. 

…«Il primo contatto (Fra Bertinotti e Comunione e Liberazione . N.d.r.) è avvenuto con i referenti di Cl di Sestri Levante, tre anni fa, per un dibattito estivo. Sembrava uno dei tanti incontri e invece…». E a Rimini, confessa Bertinotti, «ho trovato molto di più e di diverso di quel che mi aspettavo. Anzitutto, il popolo. Ricordo che per Gramsci l’intellettuale può pensare di rappresentare il popolo solo se con questo vi è quella che lui chiamava “una connessione sentimentale”. Lì l’ho trovata».
Con tanto di pietra tombale per il movimento operaio e la sinistra. «Il movimento operaio che non si interroga per niente. La distanza tra questi due mondi è drammatica. La sinistra politica è morta. Come istanza di uguaglianza continua a vivere nella cultura e nel sociale»…

Il pensiero politico più denso di significati l’ha espresso Enrnesto Carbone del Partito Democratico. Renziano di ferro, con un paio di indagini a carico per abuso di carta di credito e per strane mail inviategli dalla sua amante, ma che , dicono gli inquirenti, sono partite dai computer del Senato e che, si deduce, il Carbone si è autoinviato. 
“Ciaone” è la sintesi e l’estrema ratio della politica politicante, del pensiero denso, della filosofia dei nominati.

Referendum trivelle, Ernesto Carbone (Pd): “Prima dicevano quorum, ora importante partecipare #ciaone”.  


E poi insistiamo sull’affermazione di Giorgio Napolitano, già re d’Italia e inventore del renzismo che, a proposito del referendum ha detto papale papale:

«Non andare a votare è un modo di esprimersi sull'inconsistenza dell'iniziativa referendaria».

Ecco, che un ex capo di stato si spinga a lodare l’astensionismo in un paese di astensionisti sarebbe, in qualunque paese democratico e civile, un’ignominia delle peggiori, in Italia pare sia tutto normale. Anche che un Parlamento dichiarato non costituzionale dalla suprema corte voglia cambiare la Costituzione non già eleggendo una Costituente, ma a colpi di maggioranza. Roba da regime!
Avrebbe detto anche Bertinotti prima di dedicarsi alla ricerca della sua anima scordando tutto il resto. E forse anche Napolitano, quando ragionava, avrebbe espresso perplessità. 

venerdì 22 aprile 2016

Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore

Oggi è la giornata mondiale del libro e del diritto d'autore. La scelta del giorno è  caduta il 23 aprile in quanto , in questa stessa giornata, morirono William Shakespeare (1564 1616), Il peruviano Garcilaso de la Vega (1539 1616) e Miguel de Cervantes (1547 1616). In realtà il primo morì il 23 aprile secondo il calendario gregoriano, quindi dieci giorni dopo gli altri due le cui nazioni utilizzavano quello giuliano, ma tant'è, l'UNESCO ha scelto questa data emblematicamente. 

A Cervantes dobbiamo uno dei capolavori assoluti della letteratura di tutti i tempi: Don Chisciotte De la Mancia. 

Shakespeare, drammaturgo e poeta, è noto come il maggior esponente della letteratura inglese di ogni tempo. 

Garcilaso de la Veca, figlio del conquistador spagnolo Garcilaso De la Vega y Vargas e della principessa peruviana Ysabel Suarez Cimpu Lloco, fu poeta e si occupò prevalentemente dei problemi della  popolazione degli INCA. Suoi sono i Commentari reali degli Inca, basati su storie ascoltate da bambino. 
Tale opera venne proibita da Carlo III di Spagna all'epoca di Tupac Amaru in quanto pericolosa. Non venne più stampato per moltissimi anni.

mercoledì 20 aprile 2016

Le regole (per gli altri però)



Questo è uno dei commenti all'articolo su Lecceprima.it. 
Il fatto: lite fra automobilista e parcheggiatore abusivo, denuncia e multa per il secondo. Tralascio gli altri commenti / immondizia, e cito Umberto Eco "il web dà voce ai cretini". 
Quello citato è però emblematico di una "stranezza"  molto spesso ascoltata e letta, "I vigili pensano solo a multare i divieti di sosta". Quasi il divieto di sosta non fosse una violazione delle regole, quasi parcheggiare in doppia fila utilizzando le luci di emergenza (che si chiamano così proprio perchè dovrebbero indicare emergenza secondo la consuetudine italiana dovrebbero chiamarsi "luci torno subito") fosse normale. Forse sta proprio qui il problema, che decide il livello del "reato"? Se il signore che si firma "presidente" si sente autorizzato a parcheggiare in divieto di sosta, perchè il parcheggiatore abusivo dovrebbe sentirsi in colpa? E perchè il tabaccaio si dovrebbe sentire in colpa se vende sigarette a minorenni?  E potremmo proseguire a lungo ed arrivare fino a giustificare chi porta capitali nei paradisi fiscali perchè è furbetto. Ci sono regole, si debbono rispettare  e basta, al legislatore la possibilità di cambiarle se e quando eccessive, sbagliate o da modificare.   Un divieto di sosta non cambia di gravità se è "solo per pochi secondi" è una violazione, altrimenti utilizziamo lo stesso parametro per le rapine, se durano pochi secondi sono meno gravi di quelle che durano a lungo.
E poi, forzo la mano, il parcheggiatore abusivo molto spesso fa quel "mestiere" per sopravvivere, il parcheggiatore in doppia fila per comprare le sigarette.... 

martedì 19 aprile 2016

Quorum, referendum e dittatorelli

La storia dei referendum in Italia è ben sintetizzata nella tabella di wikipedia .
Talvolta la memoria inganna, tuttavia visualizzando si vede una stagione felice che vide raggiungere il quorum anche in presenza di otto schede 1993, (uno dei quesiti chiedeva l'abolizione del Ministero dell'agricoltura un altro di quello del turismo e spettacolo), furono tutti SI  perchè la parola d'ordine era: votare SI per depenalizzare la modica quantità per le droghe leggere e abolire il finanziamento pubblico dei partiti. In effetti in pochi compresero perchè dover abolire il ministero dell'agricoltura, ma così andò.
Un altro cesto di referendum venne imposto nel 1995, quando ci si presentarono 12 schede, quesiti promossi rispettivamente da Lega Nord, PDS, Rifondazione Comunista, Cobas, Radicali, ecc.  In questo caso non tutti passarono, alcuni ebbero il NO come esito. Rimane il ricordo triste di quella valanga di schede azzurrine, gialline, verdine ecc fra le quali districarsi. 
Da quel momento fu debacle, i quesiti sottoposti agli elettori nel 1997, 1999, 2000, 2003, 2005, 2009 mai raggiunsero il quorum richiesto. L'abuso dell'istituto referendum  e campagne mirate all'astensionismo invalidarono via via le consultazioni. 
Occorre arrivare alla felice stagione del 12 e 13 giugno 2011 per vedere la vittoria indiscutibile dei SI ai referendum per l'acqua, il nucleare e altri quesiti. 
Ed è di questi giorni il non raggiungimento del quorum al referendum per le trivelle. 
Negli anni su 67 quesiti proposti,  28 non raggiunsero il quorum. 
Dobbiamo dire che alcuni referendum sono stati poi aggirati, mai è sparito il finanziamento pubblico dei partiti, per esempio, il ministero dell'agricoltura si è trasformato in Ministero per le risorse agricole e via dicendo, e dobbiamo ammettere, per chi fece campagne elettorali, che anche in presenza di 8 o 12 schede i quesiti ritenuti importanti erano al massimo tre. Su quella base si chiedeva di votare NO o SI secco in tutte le schede per non sbagliare. D'altronde nessuna campagna elettorale di un mese rende possibile scandagliare tutto quanto e fare analisi dettagliate.  
In tutti questi anni solo Bettino Craxi (per i più giovani ricordiamo che fu presidente del consiglio e morì poi latitante ad Hammamet) nel suo ruolo di primo ministro invitò gli italiani a non recarsi a votare e a "andare al mare", questa scelta fu speculare a quella di un altro interprete della politica dell'epoca, tal Umberto Bossi. 
Occorre arrivare al 2016 per sentire un altro primo ministro pronunciarsi con identiche parole, appoggiato non già da Bossi, ma da tal Giorgio Napolitano. Potremmo parlare di strane coppie.
Ora, pur essendo il quorum una stortura, esiste e lo si può utilizzare per far fallire un referendum, quando a fare questa scelta siano cittadini, elettori o organizzazioni non coinvolte in cose di governo. 
La domanda invece è se sia etico per un capo di governo e addirittura per un ex presidente della Repubblica (di Bossi non dico in quanto parlare di etica riferito a certi individui è come parlare di filosofia morale al gatto mentre ronfa) istigare all'astensione in un paese che vede nelle consultazioni amministrative e politiche una fuga dal voto sempre più massiccia. A meno che, e qui il dubbio si insinua, alcuni politici anche di rango non vedano il momento elettorale esclusivamente come plebiscitario. A ben vedere la legge elettorale chiamata Italicum va proprio in questa direzione: candidati nominati, premio di maggioranza da paesi non propriamente democratici e tutto il potere al capo. Però il capo un giorno potrebbe chiamarsi Salvini, ahinoi, e senza i contrappesi previsti dall'attuale Costituzione che si vuole abolire, tutto sarà peggio, molto peggio. 

Annotazione finale, giusto per ricordare, in questi giorni sono crepate in mare almeno 400 persone. Il tutto mentre l'Europa parla, parla, parla... 


lunedì 18 aprile 2016

Referendum

E così il referendum è andato male. Ha vinto l'astensionismo come sempre più spesso accade in questo paese. Ho votato dopo anni in cui non lo facevo, alle politiche non sempre mi va di votare per il meno peggio, vorrei votare almeno una volta il meglio. Scelta discutibilissima, ammetto.  Per questo referendum tuttavia l'ho fatto, ho votato perchè volevo contribuire a dare un segnale che di altre fonti energetiche si deve parlare. Lo dicono docenti e scienziati del livello dell'amico Nando Boero, sto dalla parte del cambio di marcia. Tuttavia rimarco che non sarò sempre dalla parte dei comitati NO. Se l'alternativa è il sole ed è il vento, non ci si può schierare contro i pannelli fotovoltaici e le torri eoliche, non lo si può fare sempre e comunque. Si potrà chiedere salvaguardia del territorio, si potranno fare regole rigide su zone franche, ma non si può essere contro tout court. Ho visto impianti fotovoltaici in luoghi che meriterebbero più rispetto, ma ne ho visti molti dove non danno fastidio alcuno.   Ho letto, chissà che fine ha fatto la proposta, del comune di Melpignano che voleva un pannello solare su ogni tetto, rendendo così autosufficienti le abitazioni. In Salento si può fare, i tetti sono piatti. 
Lo stesso discorso vale per la TAP. Non sarei contrario a prescindere, semplicemente dovrebbe arrivare dove non deturpa e distrugge. Però mi chiedo come mai i comitati non nacquero per il gasdotto di Otranto, per esempio. E si potrebbe proseguire a lungo. Un altro mondo è veramenete possibile ed auspicabile. Coniugare rispetto per l'ambiente, nuove tecnologie, e vita dignitosa è possibile ed auspicabile. 
E va bene così, facciamocene una ragione, ora ogni sforzo andrà per bloccare la madre di tutti gli scempi antidemocratici: la riforma costituzionale voluta da sua maestà Renzi e dalla sua ciambellana Boschi. E sarà un referendum senza quorum, quindi può vincere veramente la democrazia.