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lunedì 18 aprile 2016

Referendum

E così il referendum è andato male. Ha vinto l'astensionismo come sempre più spesso accade in questo paese. Ho votato dopo anni in cui non lo facevo, alle politiche non sempre mi va di votare per il meno peggio, vorrei votare almeno una volta il meglio. Scelta discutibilissima, ammetto.  Per questo referendum tuttavia l'ho fatto, ho votato perchè volevo contribuire a dare un segnale che di altre fonti energetiche si deve parlare. Lo dicono docenti e scienziati del livello dell'amico Nando Boero, sto dalla parte del cambio di marcia. Tuttavia rimarco che non sarò sempre dalla parte dei comitati NO. Se l'alternativa è il sole ed è il vento, non ci si può schierare contro i pannelli fotovoltaici e le torri eoliche, non lo si può fare sempre e comunque. Si potrà chiedere salvaguardia del territorio, si potranno fare regole rigide su zone franche, ma non si può essere contro tout court. Ho visto impianti fotovoltaici in luoghi che meriterebbero più rispetto, ma ne ho visti molti dove non danno fastidio alcuno.   Ho letto, chissà che fine ha fatto la proposta, del comune di Melpignano che voleva un pannello solare su ogni tetto, rendendo così autosufficienti le abitazioni. In Salento si può fare, i tetti sono piatti. 
Lo stesso discorso vale per la TAP. Non sarei contrario a prescindere, semplicemente dovrebbe arrivare dove non deturpa e distrugge. Però mi chiedo come mai i comitati non nacquero per il gasdotto di Otranto, per esempio. E si potrebbe proseguire a lungo. Un altro mondo è veramenete possibile ed auspicabile. Coniugare rispetto per l'ambiente, nuove tecnologie, e vita dignitosa è possibile ed auspicabile. 
E va bene così, facciamocene una ragione, ora ogni sforzo andrà per bloccare la madre di tutti gli scempi antidemocratici: la riforma costituzionale voluta da sua maestà Renzi e dalla sua ciambellana Boschi. E sarà un referendum senza quorum, quindi può vincere veramente la democrazia. 

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