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sabato 12 ottobre 2013

Di morti in mare, in terra e nelle scuole pubbliche.

Alle 18 del 11 ottobre risuona la sirena a Lampedusa, un'altra imbarcazione naufragata al largo di Malta. 50 almeno sono i morti che si aggiungono agli altri (300 o più) di qualche giorno fa. In Italia, contando morti, si litiga se possa esistere il reato di clandestinità, se una persona cioè possa essere dichiarata rea di vivere. Ovviamente sono dell'idea che tale deve essere per i signori Grillo, Casaleggio, Bossi, Calderoli, Maroni e La Russa.

Lo stesso giorno, all'età di 100 anni, muore il nazista Priebke, fu colpevole del massacro alle fosse Ardeatine e mai, nella sua lunga vita, si pentì, anzi, sempre rivendicò le sue ragioni. No comment.

Ultima notizia, leggo che nel paese che ha il più grande patrimonio artistico al mondo, in cui ci si candida a capitale della cultura, in cui Pompei cade a pezzi per incuria e perché poco in fondo si conosce dei tesori artistici e culturali, la ministra (volutamente minuscolo, non  merita neppure il maiuscolo) gelmini eliminò l'insegnamento delle mateirie artistiche nelle medie e in molti licei. L'attuale ministressa Carrozza annuisce, finge una new riforma , ma non tocca l'impianto della sua predecessora. Quello era un governo di destra, quindi, per definizione, di personaggi che badavano ai quattrini, a detassare i ricchi, a considerare la cultura un orpello inutile, meli oche i giovani vadano alla movida piuttosto che a visitare Pompei! Quello attuale è il governo delle larghe intese. Intese... Appunto.

giovedì 10 ottobre 2013

Anniversari.

Ieri erano due anniversari importanti, Vajont e assassinio di Che Guevara. Intanto gli USA di Barak Obama rischiano il fallimento perché i repubblicani ascoltano le sirene delle multinazionali. Da quando quel "comunista", come lo chiamerebbe un noto fuorilegge italiano, ha osato dire che le armi non debbono essere vendute come caramelle e soprattutto ha fatto una riforma sanitaria un pò più dignitosa della situazione precedente, i grandi elettori armieri e farmaceutici hanno assoldato i loro killer strapagati per farlo fuori. Un tempo aspettavano a Dallas, ora provano così, nel caso agiranno in modo più incisivo. 
Il Papa nel frattempo prosegue la sua opera di chiarezza: neppure un centesimo deve essere riciclato attraverso lo IOR. Lunga vita a Papa Francesco. 
Nell'italietta indecente delle condanne a morte per immigrati, alla buon'ora, il Senato in commissione approva l'abolizione della famigerata Bossi Fini.  Avanti così, gliceletti anche senza l'approvazione di chi governa, così va meglio. Poi passiamo alla Giovanardi, quella che manda in galera chiunque pronunci la parola droga. Anzi, aboliamo Bossi, Fini e Giovanardi, sono vecchi arnesi dell'armamentario fascista, inutili, polverosi.. .e puzzano. 

mercoledì 9 ottobre 2013

Alcune domande per il PD (più una per il signor Napolitano)

Alcune domande ai deputati e senatori del Partito Democratico. Chi li ha votati chiedeva un segnale di cambiamento, chiedeva chiarezza, attenzione a chi ha meno, chiedeva pudore nell'avvicinarsi al governo della cosa pubblica (res publica). Dopo gli eventi degli ultimi giorni tutto si offusca (o si chiarisce?). L’impressione è che gli elettori siano sempre più coscienti sul chi non votare. Molto più difficoltoso è capire per chi invece esprimere una preferenza, vista l’uniformità che appare evidente fra forze apparentemente contrapposte. Quando finì il ventennio fascista uscì allo scoperto una classe politica che per tutti gli anni di dittatura aveva letto, studiato, agito e che si è trovata pronta a fare la Resistenza, vincere e darci la più avanzata Democrazia possibile per quei tempi. Una classe politica matura che ha inventato la Costituzione più importante del mondo ancora oggi. Alla fine di questo ventennio invece sembra di trovarci di fronte ad una classe politica inetta, incapace, spersa. Senza ideologia, è vero, ma senza la visione di una società possibile e plausibile. Al servizio dell’Europa che chiede con voce ferma il rientro di bilancio e lascia l’Italia sola a Lampedusa, e lascia crepare di miseria i greci. Il Ventaglio di cose incomprensibili sarebbe lungo, ci limitiamo a chiedere poche cose al PD, vorremmo essere aiutati a capire per chi votare.  



  • ·         La tassa sulle imbarcazioni è stata eliminata dal governo Letta per barche fino a 10 metri, dimezzata per le altre. Non è che avete scoperto che i cassaintegrati abbiano navi nascoste a Portofino? Nessuna novità invece per le utilitarie, sono roba da ricchi quelle. Ho ascoltato interviste in TV a possessori di barche importanti, si vergognavano anche loro di questa misura in tempi di crisi così feroce. La sanzione che dovevano pagare era di 2,5 miliardi di euro. Per sanare il buco lasciato dall'abolizione insensata dell’IMU, voluta da uno solo, il governo Letta ha ridotto questa sanzione a 600 milioni. In italiano si chiama condono fiscale! Le aziende interessate sono Bplus, Lottomatica, Snai, Sisal, Cirsa, Codere, Cogetech, Gmatica, Gamenet, Hgb. Fra queste segnaliamo la Bplus, il cui fondatore è tal Francesco Corallo, arrestato per un giro di corruzione e con un giro d’affari di 30 miliardi di euro. Degli 850 milioni di ammende ne pagherà solo duecento più spiccioli.

·         Ci spiegate perché avette pregiudizialmente detto no all'elezione di Rodotà al Quirinale? Ancora dobbiamo comprendere.

·          E’ di oggi (8 ottobre 2013) il clamoroso dietro front sull’IMU. Prima l’avete eliminata del tutto senza tenere conto di quanto dice la Costituzione, che ognuno deve pagare secondo le sue capacità contributive, il vostro datore di lavoro al governo (il fuorilegge) ve lo impose. A questa scelta seguì l’aumento dell’IVA con il bellissimo risultato di far pagare l’IMU dei ricchi anche a chi casa non ha. Tutti paghiamo l’IVA sui consumi. Improvvisamente uno scatto di reni vi ha fatto presentare un emendamento per far pagare almeno a chi ha castelli e ville ad Arcore. E’ stato sufficiente l’abbaiare del cagnolino del fuorilegge (tal Brunetta) per farvi ritirare la richiesta dicendo che l’anno prossimo (forse) pagheremo tutti meno. Non diciamo patrimoniale, almeno far pagare in periodo di crisi chi ha di più tentando di salvaguardare chi ha meno sarebbe auspicabile. Sarebbe addirittura “democratico”.

·          L’ultima domanda è per il Presidente della Repubblica, il signor Napolitano. Dopo sette anni di Quirinale, e dopo altri mesi di reincarico, le sembra proprio il momento giusto per tirar fuori la richiesta dell’amnistia e dell’indulto? Roba che uno pensa che sia ad personam. Tutto il tempo passato negli anni, non si era mai accorto che le carceri scoppiano per leggi infamanti come quella che ha istituito il reato di clandestinità? Come la Bossi Fini? Proprio ora che l’indulto serve al “peggiore” ci ha pensato? Ovviamente è indispensabile e non esiterei a votarlo, fossi un parlamentare.  Però, mi permetta, perchè ora? Ha il sapore amaro di un messaggio a qualcuno.


martedì 8 ottobre 2013

L'evasione fiscale... un mantra infinito

Prologo: immaginiamo che negli anni ’50 del secolo scorso un nonno avesse rotto un vetro della finestra della camera da letto. Si rivolge al vetraio e questo dice che è indispensabile cambiarlo e lo farà. Il nonno dopo un decennio muore con il vetro ancora rotto, il figlio si rivolge al figlio del vetraio che constata il problema e dice che lo cambierà sicuramente. Passano altri anni, il nipote, ancora con il vetro rotto, chiama il nipote del vetraio in quale giura che farà “iniziative contro i vetri rotti”. Nel 2013, i bis nipoti, ancora aspettano il vetraio e dormono con il vetro rotto.
Questo, ovviamente, è storia impossibile per le persone normali. Semplicemente dopo 24 ore si mandava al diavolo il vetraio e si provvedeva a riparare il danno altrimenti. Impossibile per le persone tutte, non per la politica. Dal 1953, ricerca limitata per pudore, chi governa parla di “lotta all'evasione fiscale”. Ancora ne parla Enrico Letta, ancora se ne dice. Ma se in 70 anni nessuno ha fatto nulla a riguardo, non è ora di cambiare vetraio? Il problema vero è che hanno veramente rotto i maroni con questa storia che serve solo a coprire magagne, camarille e giochini di potere. Fino all'apoteosi che pare essere la logica sintesi del tutto: l’elezione e la nomina di un grande evasore alla guida del governo. Anche lui promise lotta all'evasione, come chiedere a Totò Riina di combattere la mafia.

“Deve essere intensificata l’opera di repressione dell’evasione fiscale” (A. De Gasperi – 1953)

“Proseguiremo l’opera di lotta all'evasione fiscale” (G.Pella – 1953)

“Costanti misure contro gli evasori” (A. Fanfani – 1954)

“Energica repressione, anche penale, contro le evasioni fiscali” (M. Scelba – 1954)

“Iniziative per la repressione contro le evasioni fiscali” (A. Zoli – 1957)

“Fermo intendimento di perseverare validamente nell'azione per il contenimento e per la repressione delle evasioni” (F. Tambroni – 1960)

“Lotta contro le evasioni fiscali” (A. Fanfani – 1960)

“Andare in profondità nella lotta agli evasori” (G. Andreotti – 1972)

“Rigorosa lotta contro le evasioni” (M. Rumor – 1974)

“Politica di repressione dell’evasione fiscale” (A. Moro – 1975 e successivo governo 1976)

“Passi in avanti nella lotta alle evasioni, obiettivo essenziale, prima ancora che sotto il profilo del recupero di materia imponibile, ai fini di aumento del gettito, come fatto di giustizia generatore di consenso sociale” (G. Andreotti – 1978)

“Più efficiente lotta all'evasione fiscale con provvedimenti preparati dal precedente governo” il suo n.d.r. (G. Andreotti 1979)

“Sistematica lotta all'evasione fiscale” (F. Cossiga – 1979)

“Recupero graduale dell’area delle evasioni” – notare il “graduale” – (F. Cossiga 1980)

“Riduzione dell’area dell’evasione” riduzione? (A. Forlani 1981)

“L’obiettivo prioritario è rappresentato dalla riduzione dell’evasione fiscale” (G. Spadolini 1981)

“Azione prioritaria riguardante l’evasione fiscale” (A. Fanfani – 1982)

“Proseguire la lotta che è necessario condurre contro ogni forma di evasione fiscale” (B. Craxi – 1983 nel 1986 sui limitò con il secondo governo da lui guidato al recupero dell’IVA)

“Combattere a fondo l’evasione” (G. Goria – 1987)

“Ridurre le aree di evasione, erosione ed elusione fiscale” (C. De Mita 1989)

“Rafforzare l'azione già avviata per combattere le evasioni fiscali, contro le quali sono altrimenti inutili demonizzazioni e lamentele” (G. Andreotti – 1989)

“Porre in essere un'azione incisiva per il recupero dei margini di evasione, di elusione e di erosione delle basi imponibili” (G. Andreotti – 1991)

“La lotta all'evasione, un capitolo amaro per non pochi degli italiani” (C.A. Ciampi – 1993)

Ed arriviamo ai Berlusconi, D’alema, Prodi, Berlusconi bis, ter, quater, Prodi due, Monti, Letta. Tutti con proclami roboanti contro l’evasione fiscale.





lunedì 7 ottobre 2013

Bob Kennedy

Seguire la vita "pubblica", la politica, il cui nome deriva da Polis ([pò-lis] s.f. inv. ST Nell'antica Grecia, sistema politico che prevedeva la partecipazione dei cittadini al governo della città - Dice il dizionario Hoepli) è sempre più complicato, non già per la difficoltà di capire il miserrimo italiano parlato da alcuni esponenti della vita politica. Ho ascoltato, finalmente un cinquestellato, tal Fico, in TV, si è concesso alle telecamere con il placet dei suoi datori di lavoro, dire che questo signore conosca le regole sintattiche e grammaticali sarebbe come dire che Borghezio è democratico.  Non per questo disprezzo la politica, in fondo ci hanno abituati ai neologismi, no nla amo più proprio per i principi evocati, praticati, detti. E di tanto in tanto inciampo in chi già da tempo aveva detto le cose che sono l'irragionevole vero che domina i nostri pensieri e la nostra vita quotidiana. Lo stesso irragionevole vero che sempre più mi inpedisce di pensare di tornare a votare. Quando un uomo, una persona, diventa colpevole del reato di clandestinità in terra, questa politica non mi interessa più.  Quando i confini diventano linee che dividono non le culture e i costumi di genti che si integrano a vicenda, che interagiscono, che si arricchiscono l'una con l'altra, piuttosto dei muri invalicabili dove a pochi metri da una parte puoi crepare per una guerra che nessuno vuole fermare, dall'altra desiderare la nuova Mercedes. Questione di una botta di culo il dove nasci. 

Il 18 marzo 1968 – Robert (Bob) Kennedy pronunciava le parole che seguono. Era in campagna elettorale e il discorso era rivolto agli studenti dell’Università del Kansas.
Tre mesi dopo veniva assassinato.


Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jpnes, nè i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo.  

Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi.

Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.
Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani.
  

domenica 6 ottobre 2013

Di lutti, lega e prospettive

La miseria si annida sorniona nella vita quotidiana della politica. Ci vuole un Papa (e che Papa) a ricordarci che esiste la parola “dignità”. Di fronte a quelle bare di morti con un numero per identificare i cadaveri, senza nome, senza una storia da raccontare, tutto diventa inutile, tristo, bieco. L’Italia che si arrabatta fra seconda, terza e quarta Repubblica, fra PIL e Spread, ha nei fatti istituzionalizzato la pena di morte per il reato di “ricerca di dignità”. La Bossi Fini e il reato di clandestinità hanno messo i paletti per farci entrare di diritto nel computo dei regimi peggiori al mondo. Alfano che quasi finge di piangere è stato fautore di queste leggi, le (ex) sinistre se ne sono scordate in fretta. Ora tutti rivendicano il nobel per la pace a Lampedusa. Ho sottoscritto la richiesta de “L’Espresso” in tal senso, quindi concordo, che lo faccia il colpevole di leggi che hanno intimato ai pescatori di non raccogliere quegli sciagurati, che tengono ferme le imbarcazioni della guardia costiera ad attendere ordini da Roma, mi inquieta non poco. E’ come se Erode si lamentasse perché gli asili nido non funzionano. Ed assistiamo a episodi degni del peggiore spirito nazista. E’ successo a Gemonio, paese natale di Bossi (il padre del ladrone detto il trota), il sindaco di quel paese, tal Fabio Felli, ha tolto la bandiera a mezz’asta perché per lui il lutto è roba ariana, chi se ne frega se a crepare sono dei negri.
In tutto questo dramma etico, morale, politico e sociale, la cacciata dal tempio del mercante non emoziona più di tanto. Dire che sia epocale la giornata del due ottobre mi pare eccessivo. Banalmente i giudici (onore alla giustizia e ai giudici tutti) hanno fatto il loro lavoro. Altrettanto banalmente la giunta guidata da Stefàno ha messo in atto quello che la legge prevede, gravissimo e degno di nota sarebbe stato il contrario.
Epocale invece sarebbe stata la riconquista con il voto e con i consensi della Democrazia ferita a morte da un ventennio guidato, ora possiamo dirlo senza timore di denunce, da un fuorilegge.  Temo che il problema stia proprio qui, tutto ciò che stava all'opposizione si è incartato su sé stesso. E per dirla tutta, la prospettiva che mi pare tristemente evidente è un asse Alfano – Letta – Franceschini - Renzi per il futuro prossimo venturo. Guarda caso, tutti personaggi che arrivano dall'antica DC. Il grande centro che, magari con piccole differenze sostanziali, guiderà il ventennio che sta arrivando.

Drammatiche sono le bare che partono da Lampedusa, e tristi sono sia il cadavere della Democrazia, che quello della mancanza non già di ideologie, piuttosto di idee di un futuro anche prossimo. Si viaggia alla giornata, nel tentativo di tappare falle, quello che manca è il disegno complessivo della società che si vuole costruire, qualcuno la chiama ideologia, allora ben venga il ritorno all'ideologia se significa ricostruire un tessuto sociale lacerato, un welfare distrutto, rapporti umani e consapevolezza che la vita è preziosa, anche quella degli immigrati. Soprattutto se ci si rende finalmente conto che il 5% del PIL lo dobbiamo ai ragazzi che arrivano sfidando il mare e la ferocia delle nostre leggi, gli stessi che alcuni neonazisti verdevestiti vogliono massacrare. Ragionando di PIL e di spread non  andremo da nessuna parte, rimarremo a fare i conti con i nuovi poveri e con il disastro che, secondo alcuni economisti, farà del prossimo Natale la festa della chiusura di altre attività, la creazione di altra miseria, una grecizzazione nei fatti. Ho letto in queste pagine l’articolo a firma P.N. (http://www.cittafutura.al.it/web/_pages/detail.aspx?GID=14&DOCID=14786) che dice di Alessandria e di un mercatino meno che mediocre, spacciato per un momento di rinascita della città, ed ho letto che secondo l’autrice, quella rivitalizzazione invece si deve fare nel tempo, potenziando e facendo funzionale la biblioteca, riportando in città arte e cultura. Forse è un esempio fra il vivere alla giornata e avere una prospettiva diversa, di ampio respiro, magari più faticosa, sicuramente più efficace nel lungo periodo. L’Italia vive di mercatini di bassa lega, gestiti da venditori di falsi e figuri che pensano a salvarsi la pelle, proprio mentre chiudono negozi e attività, mentre la povertà azzanna. Una politica gestita negli ultimi vent’anni da chi  pensava che la lingua italiana fosse solo quella che si mangia con la salsa verde, altro che cultura e rinascita etica, civile, morale e politica!

P.S. - Apprendo stamattina che i sopravvissuti al naufragio di Lampedusa sono tutti indagati per "immigrazione clandestina": il reato prevede ammende fino a 5.000 euro. Triste ironia non della sorte, ma della mala politica e della xenofobia da governo. Ora non ci sono più scuse veramente, si deve cancellare questa infamia. A meno che non la si chiami con il suo vero nome: reato di ricerca di dignità.