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sabato 3 marzo 2012

De Andrè - Da mae riva



De Andrè.......


DA A ME RIVA
(Dalla mia riva)

D'ä mæ riva
sulu u teu mandillu ciaèu
d'ä mæ riva
'nta mæ vitta

  Dalla mia riva
  solo il tuo fazzoletto chiaro
  dalla mia riva
  nella mia vita

u teu fatturisu amàu
'nta mæ vitta
ti me perdunié u magún
ma te pensu cuntru su

  il tuo sorriso amaro
  nella mia vita
  mi perdonerai il magone
  ma ti penso contro sole

e u so ben t'ammii u mä
'n pò ciû au largu du dulú
e sun chi affacciòu
                                                                               
a 'stu bàule da mainä

  e so bene stai guardando il mare
  un po' più al largo del dolore
  e son qui affacciato
  a questo baule da marinaio

e sun chi a miä
tréi camixe de vellûu
dui cuverte u mandurlin
e 'n cämà de legnu dûu

  e son qui a guardare
  tre camicie di velluto
  due coperte e il mandolino
  e un calamaio di legno duro

e 'nte 'na beretta neigra
a teu fotu da fantinn-a
pe puèi baxâ ancún Zena
'nscià teu bucca in naftalin-a

  e in una berretta nera
  la tua foto da ragazza
  per poter baciare ancora Genova
  sulla tua bocca in naftalina

venerdì 2 marzo 2012

Marco Pantani, il Pirata



Il 14 febbraio 2004 Marco Pantani veniva trovato morto in un residence a Rimini. "Il pirata" aveva terminato una carriera strepitosa che lo aveva visto dominare soprattutto in salita, facendo ricordare i commenti dei radiocronisti per Coppi "un uomo solo al comando". Mermorabili le sue scalate all'Alpe d'Huez, sul Mortirolo, al Plan di Montecampione che lo vedevano volare determinato ed imbattibile e staccare corridori del calibro di Zuelle, Tonkov , Indurain.
Venne fermato due volte da incidenti. Investito da un'auto nella Milano Torino del 94 subì fratture moltiple alle gambe. Nel 97 invece cadde rovinosamente a causa di un gatto. Sempre riuscì a rialzare la testa, a fare riabilitazione e a risalire in sella e a tornare a primeggiare. Fu uno dei pochissimi a compiere l'impresa della vittoria giro e tour nello stesso anno, 1998. L'anno successivo era nettamente in testa e si accingeva a vincere nuovamente la maglia rosa, quando un controllo lo trovò con ematocrito alto e venne fermato per 15 giorni. Savoldelli, secondo in classifica, rifiutò in quella tappa di indossare la maglia rosa che gli spettava e la squadra di Pantani si ritirò dal giro per solidarietà con il capitano.
Sei mesi dopo le nuove norme che rivedevano i valori di ematocrito avrebbero permesso al pirata di proseguire la corsa.
Molti pensarono al doping, c'è tuttavia da riflettere sul fatto che il pirata non fu mai trovato positivo a nulla nonostante i ripetuti controlli.
Da quella squalifica Pantani non riuscì più a risollevarsi. Corse ancora per alcuni anni, ma senza risultati importanti. La depressione lo divorò. Nel 2004 venne ricoverato in una clinica per curarla. Poi la discesa fu inevitabile. Venne trovato morto in quel residence per overdose di cocaina.
Nel 2007 il giornalista francese de L'Equipe, Philippe Brunel, pubblica un libro sul pirata in cui contesta molte conclusioni delle raffazzonate indagini successive alla sua morte. In un'intervista in TV in questi giorni anche la madre di Pantani ipotizza scenari drammatici ed un omicidio.



giovedì 1 marzo 2012

Adieu Lucio




http://www.youtube.com/watch?v=rr7rwYA8WBI
http://www.youtube.com/watch?v=F6LaxFJvQ6E&ob=av2n


Lecce, Perrone, Poli Bortone, PD e coerenza


Tornano i tormentoni di sempre. La politica, ancora una volta, offre la sua faccia peggiore, quella della lontananza non tanto e non solo dalle persone, piuttosto dal buon senso e dalla logica. Non mi stupirò se avranno notevoli quantità di voti i movimenti populisti, lontani dalla realtà, non mi stupirò se prenderà molte preferenze chi vuole il lago di Lecce invece di chi chiede piste ciclabili. Sembra un gioco a diventare non credibili (da non confondersi con incredibili). Così va il mondo nel gioco assurdo delle parti. Neppure mi stupirò se prenderanno molti voti i seguaci del guru genovese (l’ex comico, ora patetico con venature razziste Beppe Grillo), è naturale che la risposta ai partiti più grandi che sono lontani anni luce dalla coerenza, sia questa.

“Io sud apre al PDL ma chiude a Paolo Perrone” (www.misterx.it del 20 febbraio scorso)

“La Poli potrebbe incominciare col dire a quali primarie intende partecipare invece che gettare il sasso e ritirare la mano”, così il sindaco Perrone risponde al Presidente di Io Sud in una nota ufficiale in cui si legge: “Siamo alle solite. Mi ritrovo costretto a ribadire concetti che ho già espresso un mese e mezzo fa ma che, evidentemente, la senatrice Poli Bortone fatica a comprendere”.(Il paese nuovo 4 gennaio 2012)

“Dialogo? Perché no, ma a patto che il Pdl non si presenti con Paolo Perrone come candidato sindaco. Adriana Poli Bortone non si sposta di un millimetro rispetto alla sua posizione iniziale, e di accettare il sindaco in carica, e suo ex vice, come candidato da sostenere in campagna elettorale, non ne vuole proprio sapere. Il movimento «Io Sud», fondato dalla ex sindaca di Lecce e ora pronto a diventare Grande Sud insieme a Forza del Sud, Noi Sud e Partito dei consumatori, è dunque il più corteggiato alla vigilia della consultazione per il rinnovo del Consiglio comunale di Lecce e per l'elezione del nuovo primo cittadino”. (Corriere mezzogiorno, 29 settembre 2011)
Fonte della foto: Il tacco d'italia
“Il sindaco Paolo Perrone, intanto, è corso subito ai ripari, ribadendo la sua posizione di contrarietà al filobus attraverso la sua bacheca facebook. "Sul filobus la mia posizione è ormai arci nota – si legge -. Non l'ho voluto io e non è un'opera adatta a Lecce"…  "Proprio sul filobus, oltre che su Via Brenta, è iniziata la mia battaglia con Adriana Poli Bortone. Potevo scegliere se avere una coalizione ampia e una vita politica facile ma cedere sul filobus e Via Brenta. Io ho scelto, e ho scelto la via più difficile ma almeno in linea con la mia coscienza e soprattutto col bene dei leccesi. Adesso vedremo cosa sceglierà l'onorevole Poli, la cui collocazione sembra cambiare ogni giorno, come il tempo di questa settimana". (Il Tacco d’Italia, 27 gennaio 2012)

E potremmo proseguire molto a lungo, la faida fra i capi del centro destra  è ormai storia antica. Attenzione però, quando parliamo di Filobus e Via Brenta diciamo delle sciagure che hanno gettato la città in un quasi baratro, non si parla di questioni minute, parliamo di quattrini, e sono veramente molti.  Ancora non è dato sapere se un vicesindaco (il Perrone sotto l’ala della Poli) possa essere non informato o ignaro di scelte importanti ed esiziali per la città tutta. E ancora non si comprende come possa chiamarsi fuori con leggerezza: “Il filobus non l’ho voluto io…”.
“E così, pur sentendosi nel «tritacarne », com’è già accaduto al presidente Nichi Vendola, com’è già accaduto, aggiunge, «anche il presidente Raffaele Fitto», prova persino a passare al contrattacco. «Guardi - dice alla Gazzetta - io non sono abituata a commentare nulla. Quando ci sono queste cose, io aspetto che si chiariscano. Quando sarò chiamata, se sarò chiamata, se ci sarà necessità che chiarisca anch’ io dei passaggi, lo farò con tutta serenità». E il caso Iskenia? Il coinvolgimento del marito e del consuocero, oltre che del figlio e della nuora? La Poli ammette. Mai poi aggiunge: «Stiamo parlando di un documento di programmazione». E allora? Resta il fatto che l’ha votato? Si poteva astenere? «Sì, ma io non so se altri componenti della giunta, per esempio, avessero anche loro eventuali conflitti di interesse». A chi si riferisce? «A chiunque. Guardi, la mia non è assolutamente una famiglia di costruttori. Invece, può essere più semplice per chi ha un conflitto di interessi nell’edilizia. Non lo so. Io non ho mai fatto le indagini su nessuno dei miei assessori o su nessuno dei consiglieri comunali».

 Parole che suonano come un messaggio rivolto a tanti qui a Lecce, a cominciare dall’ex vicesindaco e ora sindaco, Paolo Perrone (Pdl). E così, è tutt’altro che escluso che il ciclone già a partire dai prossimi giorni possa abbattersi anche su altri big della politica leccese. (Gazzetta del Mezzogiorno 3 novembre 2009)


A fronte di una spesa di molti milioni di euro, chi non vuole essere complice si dimette dalla carica che ricopre. O no?
E’ invece di oggi la notizia (Il Quotidiano di Lecce) che la Poli Bortone accetterebbe di appoggiare Perrone. Allora tutti gli insulti e le accuse erano finte? Allora nessuno ha sbagliato nulla? Oppure vuol dire che tutti sono egualmente colpevoli di quei tristi fili appesi sulla circonvallazione e la buttiamo a tarallucci e vino?

E ancora non è dato sapere se siano veri i boatos che facevano scrivere a proposito del PD leccese :

L’accordo della Poli con l’Udc, che in prima battuta era stato smentito, apre scenari totalmente nuovi. Dopo la rottura con An, la senatrice era stata corteggiata persino dal Pd ma ha evidentemente scelto di abbracciare la strategia del terzo polo” ( bisognerà vedere se sull’asse Casini-Poli si agganceranno adesso tutti i piccoli partiti che avevano annunciato la propria «simpatia » rispetto al progetto della Poli”. (Salentopocket 12 marzo 2009).

Il PD che vuole allearsi con la signora che, secondo loro, è responsabile dello sfascio di Lecce? Pare fantascienza.
In buona sostanza, perché i partiti e i contendenti non fanno chiarezza una volta per tutte? Perché non dicono chiaro e tondo agli elettori:
Chi è responsabile e chi complice dello sfascio.
Quali alleanze e con chi (per il centro che pare sempre più sinistro).
Soprattutto, perché chi ha sotto indagine dalla Procura il suo operato non si fa da parte aspettando la giusta assoluzione?
Veramente non mi stupirei più di tanto di un notevole spostamento di voti dalla politica all’antipolitica e al populismo grillesco o nella ricerca del lago nel Pagliaro.
A fronte di tutto ciò esiste un sedicente “terzo polo” che ancora aspetta le avances dei contendenti… come scrivevo da qualche parte, sembra di essere in salottini di velluto molto tempo fa, prima della legge Merlin.


mercoledì 29 febbraio 2012

Maya, e se fosse vero?


 
Secondo la profezia Maya fra poco meno di 300 giorni (il 21 dicembre prossimo) finirà il mondo. Non che io creda alle profezie, però, se fosse vero? Sapendo che manca così poco tempo occorre attrezzarsi al meglio, prendersi tutte le rivincite del caso con il mondo e con alcune persone che ti stanno tanto, ma tanto sulle scatole.  
Siccome parliamo di vendette debbono necessariamente prevedere anche il non rispetto di alcune leggi, occorre sicuramente imporsi un codice etico e morale.
  • Evitare nel modo più assoluto di fare del male fisico alle persone, questo compito lasciamolo ai Maya.
  • Evitare reati che prevedono l’arresto. Sarebbe triste finire in galera e lasciare tanto lavoro da fare, mica tutti abbiamo diritto al legittimo impedimento, diamine.
  • Fare una lista accurata il più possibile per non fare torto a nessuno dei rompipalle che ci hanno attraversato l’esistenza.
  • Ultimo, ma non meno importante, non nascondersi, parlare direttamente con le persone da “contattare” e farsi riconoscere. Vuoi mettere la soddisfazione?
Ma veniamo ad alcuni esempi di possibili ritorsioni, piccole vendette e chiarimenti:


  1.     Scendere (o salire) da quella vicina ammorbante, suonare il campanello, farsi ricevere e dire serenamente “cara signora, sono anni che impesta il palazzo con puzze immonde di cavolfiore, rape e quant’altro, per di più lei puzza come il cibo che cucina”. Quindi uscire sbattendo un po’ la porta (non troppo però).
  2.     Andare in banca (quella con il direttore che telefona sempre per dirti che sei fuori fido), chiedere di essere ricevuto in ufficio per “importantissime comunicazioni riguardanti un immediato rientro”, appena il direttore si è accomodato dietro la sua scrivania con un sorriso (solitamente falso e cretino) di ordinanza, alzarsi, sbottonarsi i pantaloni e pisciare sulla scrivania. Per le signore il compito diventa meno agevole, potrebbero attrezzarsi con una bottiglietta riempita precedentemente d’olio di semi (o meglio, con olio motore dell’auto, naturalmente utilizzato).
  3.     Mettere l’auto sempre e comunque in divieto di sosta (avendo l’avvertenza di assicurarsi che non sia in zona rimozione), in alternativa parcheggiare in zona blu, invece di mettere il tagliando parcheggio, mettere in bella vista un biglietto con su scritto “caro ausiliario del traffico, il foglietto della multa sai dove te lo puoi ficcare?”.
  4.     Per festeggiare, andare nel miglior ristorante, ordinare ogni cosa possibile, mangiare tutto a costo di scoppiare e alla fine lasciare la carta d’identità dicendo “non ho un euro, questi sono i miei dati, mandi il conto a casa”. Assicurarsi precedentemente che il proprietario non sia manesco e prepararsi ad una deposizione perché chiamerà sicuramente la polizia, ma un paio d’ore in commissariato si possono pure passare. Ah non dimenticarsi la grappa a fine pasto.
  5.     Evitare in ogni caso di allacciare le cinture. Se vi fermano possono prendersi tutti i punti sulla patente, chi se ne frega.
  6.     Se vi trovate a passare davanti ad un ristorante dove avete mangiato malissimo, entrare, farsi presentare lo chef e dire cordialmente “veda che cercano maniscalchi, forse è un lavoro che sa fare meglio, la sua cucina fa letteralmente cagare”.
  7.     Andare da Equitalia, chiedere di parlare con il direttore ed eseguire l’operazione di cui al punto 2.
  8.     Sperare in una giornata di pioggia intensa, appostarsi con l’auto in prossimità della tabaccheria con il gestore antipatico e scontroso, quando esce, si incammina ed arriva in prossimità della pozzanghera più imponente, partire ad altissima velocità prendendola in pieno sperando di bagnarlo dalla testa ai piedi. Se l’operazione fallisce fare inversione e riprovare fino al raggiungimento dello scopo. Ad operazione conclusa, abbassare il finestrino e scusarsi con un sorriso sarcastico.

Ogni altra idea sarà benvenuta e ben accetta, fermo restando il principio dell’etica e del bon ton.  

martedì 28 febbraio 2012

la padania la paghiamo ancora?

Qualcuno può spiegare perchè questa roba qui deve ricevere € 4.028.363,82 (nel 2008) di soldi pubblici? 
Il porto di Milano va a braccetto con il lago di Lecce... qualcuno lo sogna e ne fa sogno elettorale.

Belpietro: il capo discarica


“Luca Abbà, fulminato su un traliccio mentre protestava, se l’è meritata?” Questa è la domanda per un sondaggio pubblicato su Libero, il cui capo discarica si chiama Belpietro. 
Deontologia, correttezza dell’informazione, rispetto dell’altro, guardare gli accadimenti per spiegarli. Sono questi i compiti del cronista. L’imparzialità è utopia bella e buona, per carità, chi dice di essere equidistante mi fa molto sorridere. Chi scrive ha un’idea del mondo, è un elettore, quindi parteggia, volente o meno, per chi è più vicino al suo modo di concepire le cose. Il problema nasce quando non si riesce, proprio perché si parteggia, a vedere gli errori della propria parte, è proprio in questi frangenti che il cronista dimostra di saper discernere. 
E il problema è quando l'altro, anche se vittima di un incidente o una sciagura, diventa oggetto di sondaggio in spregio all'umanità che dovrebbe guidare non solo i giornalisti ma tutti quanti, alla pietas.  
Di fronte ad una sciagura tutte le persone oneste, modeste, si fermano un attimo a pensare. 
E se avessimo lanciato un sondaggio dopo la tragedia della Concordia che diceva “quelli morti in nave se la sono cercata o potevano starsene a casa?” E se lo stesso avessimo fatto per i militari morti in Afghanistan?  Il problema vero è che chiunque (non proprio chiunque evidentemente) ha un attimo di pausa. Come mi diceva mia mamma “pensa prima di parlare”. Oggi, dopo aver riflettuto, posso tranquillamente dirlo che il capodiscarica Belpietro sta dalla parte sbagliata della storia, quella precedente al  25 aprile 1945. E’  lì perchè sta a capo del filo che collega il pensiero fascista a quello populista (lega nord, cattiva informazione, berlusconismo ecc.) che spinge a fare questo tipo di informazione.
Maurizio Belpietro
Il capo discarica Belpietro

“Parlo come l’uomo della strada” si giustificherà il direttore, a prescindere che l'uomo a cui si riferisce è molto spesso un signore che ha il senso della pietas,  lui dovrebbe avere un altro ruolo, anziché rallegrarsi (come sottinteso dal sondaggio) di una tragedia, dovrebbe darne notizia, limitarsi a quello. Invece no, si sobillano i lettori per sentirsi dire che lui è proprio bravo, che aveva capito cosa chiede il popolo. Per dimostrare al mondo che lui ce l’ha duro (vi ricorda niente?). I dati delle vendite dicono, per fortuna, che le persone sono intelligenti e non leggono la sua immondizia. Esiste un ordine professionale (che personalmente abolirei) al quale sono indegnamente iscritti troppi sciagurati, e del quale il direttore fa parte, lo stesso ordine che vede iscritti migliaia di ragazzi di belle speranze, quelli pagati, per capirci, 5 euro a pezzo (quando sono pagati, quando hanno un contratto). Significa che, anche nel fortunato caso di vedersi pubblicato un pezzo al giorno, avrebbero il lauto guadagno di 150 euro al mese. E sono ragazzi che si fanno il mazzo veramente, che amano il loro lavoro, che vogliono farcela. Dall’altra parte si trovano direttori di questo calibro. Certo c’è molta strada da fare nell’informazione italiana e locale. Troppa forse.  In questi mesi abbiamo assistito ad ogni ad ogni scorrettezza deontologica, e proseguiamo a vederne. In una campagna elettorale, primaria o secondaria che sia, si dovrebbero dare spazi equivalenti ai concorrenti, e si dovrebbe avere la capacità di essere sobri. Non sempre accade, anzi, a volte ci si sbilancia spudoratamente pubblicando interviste a tutta pagina per uno solo dei due contendenti, l'ultimo giorno di campagna elettorale. In questo modo anche un giornale dignitoso può prendere la china del belpietrismo senza neppure rendersene conto  

lunedì 27 febbraio 2012

Silvio si tocca....

Han fatto fuori Gheddafi, ora vogliono assassinare Putin.... Tutti gli amichetti del Silvio stanno facendo una brutta fine. Lui intanto si tocca... si tocca.... si tocca....

Vince Perrone

Grande rammarico dei leccesi che hanno votato Pagliaro che con il suo 14% ha straperso. Ora non potranno avere il tanto agognato lago di Lecce. Tristissimi i proprietari di tipografie, se nelle primarie ha fatto affiggere ogni tipo di manifesti, per le secondarie avrebbe fatto faville. Perrone con l'84% garantirà ai suoi il mantenimento delle buche sulle strade, della non raccolta differenziata, delle auto in centro e, per giusta continuità, sbaglierà le misure di almeno otto rotatorie come già a San Cataldo.
Ah, c'era anche Rizzo ma non fa testo. 

domenica 26 febbraio 2012

La filosofia del Governo Monti verso i redditi fissi


morti per guerra e F35


Francesco Currò è nato il 27 febbraio 1979 a Messina. Francesco Paolo Messineo il 23 maggio 1983 a Palermo, Luca Valente l’8 gennaio 1984 a Gagliano del Capo (Le). Due le cose che  accomunano questi ragazzi: sono morti in Afghanistan, erano del sud. 
A proposito pare che il governo  acquisterà gli F35. Lo voleva D'Alema ai suoi tempi, lo vuole fortemente La Russa (detto eia eia eia), lo vuole il governo Monti. E la Fornero non verserà neppure una lacrimuccia.
Certo è che se questo è il mondo migliore possibile, non oso immaginare quello appena poco peggio.