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sabato 16 novembre 2013

Fabrizio De Andrè - Un ottico

Fabrizio De Andrè - un ottico



Prima parte:
Daltonici, presbiti, mendicanti di vista
il mercante di luce, il vostro oculista,
ora vuole soltanto clienti speciali
che non sanno che farne di occhi normali.

Non più ottico ma spacciatore di lenti
per improvvisare occhi contenti,
perché le pupille abituate a copiare
inventino i mondi sui quali guardare.
Seguite con me questi occhi sognare,
fuggire dall'orbita e non voler ritornare.

Seconda parte:
Primo cliente - Vedo che salgo a rubare il sole
per non aver più notti,
perché non cada in reti di tramonto,
l'ho chiuso nei miei occhi,
e chi avrà freddo
lungo il mio sguardo si dovrà scaldare.

Secondo cliente - Vedo i fiumi dentro le mie vene,
cercano il loro mare,
rompono gli argini,
trovano cieli da fotografare.
Sangue che scorre senza fantasia
porta tumori di malinconia.

Terzo cliente - Vedo gendarmi pascolare
donne chine sulla rugiada,
rosse le lingue al polline dei fiori
ma dov'è l'ape regina?
Forse è volata ai nidi dell'aurora,
forse volata, forse più non vola.

Quarto cliente - Vedo gli amici ancora sulla strada,
loro non hanno fretta,
rubano ancora al sonno l'allegria
all'alba un po' di notte:
e poi la luce, luce che trasforma
il mondo in un giocattolo.

Faremo gli occhiali così!
Faremo gli occhiali così!

giovedì 14 novembre 2013

All'enogastronomia Povero per conoscere il vino


Slot machine, condoni fiscali, governo Letta e Corallo

Condono fiscale per i gestori di slot machine, dove eravamo rimasti?
Per ricordare: le 10 concessionarie di gioco d’azzardo operanti in Italia erano state prese con le mani nella marmellata, forse i responsabili erano distratti dall'arrivo dell’estate, forse innamorati, chissà, fatto sta che tutte si sono “scordate” di collegare le slot machine all'erario, la cosa non ha consentito un’adeguata tassazione. In gergo si chiama evasione fiscale. La G.D.F. scoprì l’arcano. In un primo tempo la sanzione calcolata dalla Corte dei Conti ammontava a 9,8 miliardi di euro. Il fisco ridusse il tutto a 2,5 miliardi ed iniziò la discussione. Provvidenziale fu l’arrivo del governo Letta che, per aver tolto l’IMU alla villa di Arcore con tutti i suoi stallieri, pensò bene di fare cassa subito e propose una transazione (leggasi: condono fiscale quasi tombale) portando le multe a 600 milioni, per scendere poi, come in tutte le trattative per la compravendita di vacche, a 500. Ottimo lo sconto dell’80%! Proprio come si fa con tutti i sequestri di auto di quarta mano a chi non paga una rata della tarsu, proprio come le ganasce fiscali. Ottimo affare per i condannati, solo che non tutti gli evasori fiscali hanno accettato il regalo del governo guidato da un uomo del PD. Ricordiamo un Bersani in corsa che in campagna elettorale promise “mai più condoni fiscali”, ma ora governa berletta, è tutto diverso. Allo stato delle cose la situazione è la seguente:

Cogetech ha pagato 51 milioni, Sisal 49, Gamenet 47, SNAI 42, Cirsa 24, gtech 20. Non hanno aderito neppure allo sconto: Bplus (deve 169 milioni), HGB (40 milioni), Gmatica (30 milioni), Codere (20 milioni).

Bplus salta all’occhio, è l’azienda che deve la cifra maggiore, e fa capo a tal Francesco Corallo, vediamo chi è questo tizio:

Francesco Corallo è il figlio di Gaetano Corallo, un amico del boss mafioso Nitto Santapaola, condannato negli anni ottanta per associazione a delinquere nel processo per la scalata dei catanesi ai casinò del nord Italia. Ma Francesco dice di non avere rapporti con il padre, alla domanda forse ha risposto: “Gaetano chi?”

Leggiamo su Il Fatto Quotidiano:
Roma, si consegna re delle slot Francesco Corallo. Era latitante da maggio 2012
L'uomo si trovava a Santo Domingo. Oltre un anno fa era stato destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Milano su presunti finanziamenti illeciti concessi dalla Bpm, quando era guidata da Massimo Ponzellini. E' accusato di associazione per delinquere visto che il reato di corruzione, inizialmente contestato, è caduto dopo la remissione della querela da parte della banca

Si è costituito dopo oltre 14 mesi di latitanza Francesco Corallo, il cosiddetto ‘re delle slot machine’, destinatario nel maggio 2012 di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Milano su presunti finanziamenti illeciti concessi dalla Bpm, quando era guidata da Massimo Ponzellini.
Il 29 maggio Ponzellini finì ai domicialri  accusato, tra le altre cose, proprio di un finanziamento sospetto da circa 150 milioni di euro concesso alla società Atlantis/B-plus - attiva nel settore dei giochi d’azzardo e di cui era titolare Francesco Corallo – per comprare nuove slot machine, in cambio di una mazzetta da oltre un milione di euro girata all’ex presidente di Bpm e la promessa di 3,5 milioni di sterline.
Corallo, che deve rispondere anche di associazione per delinquere, è rimasto latitante per oltre un anno a Santo Domingo. Ieri, come riportano Corriere della Sera e Repubblica, il titolare di Atlantis si è consegnato alle forze dell’ordine all’aeroporto di Roma Ciampino, dopo essere atterrato con un volo privato.
Nell’indagine sulla Bplus, durante una perquisizione svolta a Roma dalla Guardia di finanza nel novembre 2011, un computer venne sottratto dal parlamentare Pdl Amedeo Laboccetta che, evocando l’immunità parlamentare, si era presentato negli uffici di piazza di Spagna proprio in soccorso dell’amico Corallo. Il titolare della Atlantis, infatti, per evitare la perquisizione dei finanzieri, aveva sostenuto di essere ambasciatore Fao di un paese dei Caraibi. Mentre gli inquirenti verificavano al ministero degli Esteri se la versione di Corallo fosse vera, nei locali di piazza di Spagna erano intervenuti ben quattro avvocati, tra cui anche l’allora deputata di Fli Giulia Bongiorno. A un certo punto si era presentato anche il deputato Pdl Amedeo Laboccetta, che dopo essersi qualificato, aveva rivendicato la proprietà del computer presente negli uffici portandoselo via. Un gesto che gli costerà un’accusa di favoreggiamento anche a seguito delle numerose contraddizioni emerse tra lo stesso Laboccetta e Corallo che aveva rivendicato il possesso del pc da parte di una sudamericana presente nella casa/ufficio di piazza di Spagna al momento della perquisizione.
Nei documenti sequestrati dalla Gdf, si trovarono anche tracce di un conto off shore intestato a  James Walfenzao, lo stesso fiduciario della società Printemps che acquistò la casa di Montecarlo in cui viveva Giancarlo Tulliani, cognato di Gianfranco Fini.
Ora Corallo sarà interrogato dal gip di Roma. L’interrogatorio di garanzia per rogatoria è stato disposto dal gip di Milano Cristina di Censo, il giudice che l’anno scorso aveva firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Corallo e delle altre persone dell’ambito dell’inchiesta, vicina alla chiusura, dei pm Roberto Pellicano e Mauro Clerici su Bpm. Fu allora che l’ex presidente della banca Massimo Ponzellini finì ai domiciliari. Corallo risponde diassociazione per delinquere in quanto il reato di corruzione, inizialmente contestato è caduto poiché Banca popolare di Milano mesi fa ha rimesso la querela.



mercoledì 13 novembre 2013

IMU, sigarette elettroniche e il signor Letta

Fra le misure che l signor Letta e i suoi amichetti di merende hanno dovuto trovare per abolire l'IMU alla villa di Arcore ce ne sono alcuni da manuale. (Per manuale si intende: di scuola pentapartitica, quando si inventarono le bizzarrie fiscali).

In  particolare annotiamo che esistono in commercio, ed hanno portato in pochi mesi l'apertura di almeno 3000 negozi, un indotto di posti di lavoro e di PIL, negozi che vendono E CIG, le sigarette elettroniche. Sul conto di questo strumento se ne sono dette molte, per quanto ne sappiamo si tratta di vapore acqueo con aggiunta di  dosi di nicotina, servirebbero a far smettere di fumare tabacco. Sono state di volta in volta criminalizzate o idolatrate, salvo una cospicua maggioranza di persone, fumatori o no, che se ne scatafotte proprio. L'ultimo ad intervenire in loro difesa è stato Veronesi che dice che si tratta di uno strumento importantissimo per far calare drasticamente il tumore ai polmoni.
Il nostro immarcescibile signor Letta una ne pensa e cento ne fa, visti i pareri positivi delle e cig, visti i risultati confortanti del commercio, pensa bene di tassarle, inezie in realtà, solo il 58,5%" - Ebbene si! L'IMU di Arcore non la paghi solo chi non ha casa, gli inquilini, ma anche chi vuol smettere di fumare, perbacco.
Nel frattempo lo stesso governo che fa? Proibisce l'utilizzo delle e cig in tutti i luoghi pubblici perchè infastidiscono i non fumatori. Terribile Letta, lui si che pensa alle persone. Vabbè, non facciamo i pignoli, è vero che consente il gioco d'azzardo ovunque, che ne consente la pubblicità anche su Topolino, però chi fuma anche per finta deve essere punito, mazziato. All'untore, all'untore!!!  
Il colpo di scena arriva in un brumoso novembre 2013, "abbiamo sbagliato, da oggi si può fumare anche in luoghi pubblici". E non rompete i maroni con il gioco d'azzardo eh, stanno pensando di mettere qualche slot nella aule degli asili nido per le mamme in attesa di prelevare i pargoli. Nel frattempo i nani e i signori nessuno (al secolo Brunetta e Capezzone) hanno infilato nella finanziaria un emendamento che depenalizza i reati fiscali che riguardano Silvio il breve. Allora facciamo chiarezza, le leggi si fanno per tutti i cittadini, senza guardare a chi giova personalmente, il bene pubblico è, per definizione di tutti. Questo detto che colpa hanno loro se il fuorilegge di Arcore si è macchiato di ogni reato possibile ed è un criminale abituale?  Essi pensano al poppppppolo tutto. Quale disoccupato non ha mai evaso 300 milioni di euro? Ecche azz......

martedì 12 novembre 2013

C'era una volta l'ICI....

Una volta c'era l'ICI e la pagavano tutti, poi arrivò la Repubblica detta seconda e tutto mutò, improvvisamente un romagnolo, tal Prodi Romano riuscì ad esentare le prime case dal pagamento della gabella. Poi governò un signore che già allora bazzicava nel sottobosco dell'illegalità, verrà poi condannato in via definitiva nel 2013 ed è noto con il nome di "fuorilegge", un tizio molto ricco il cui motto era "perchè i ricchi devono piangere? Mai sia!!!" così tolse la tassa odiata a tutte le case e disse "visto? c'è chi può e chi non può. Io può!!!" (pare che il suggeritore di tale frase dotta fosse tal Bossi, il padre di un altro aspirante fuorilegge). Poi arrivò l'Europa a dire "avete sforato, Merkel non vuole!" Il fuorilegge fu espulso dal governo della nazione con tutto il suo parterre di puttane, nani - non oensavo mica a Brunetta eh?- e ballerine ed arrivò il saggio Monti il quale, detto fatto mise l'IMU dicendo "chi ha casa paghi, sia essa catapecchia o villazza ad Arcore!!! Chi non può pagare sono cazzi suoi. Come dite? La Costituzione prevede che ognuno paghi in base alle sua capacità contributive? Ma per favore, la casa è un lusso a prescindere da tutto, anche quella dei pensionati al minimo che diventano ricchi per definizione. Lo dice anche il proverbio, chi trova una casa trova un tesoro". Però i sogni di gloria di Monti durarono il tempo di una notte d'amore. Arrivarono le elezioni e giunse il signor Letta a governare. Subito il suo azionista di maggioranza al governo (il fuorilegge) gli disse: "o togli l'IMU o te ne vai" poi sottovoce gli sussurrò "ma non preoccuparti, il popolo è bue e scemo, mica sono tutti belli e furbi come noi ricchi, togliamo l'IMU a la mettiamo con altro nome". Questa è la genesi della SERVICE TAX, durata il tempo di un sospiro e sostituita da TRISE, una tassa che prevede che l'ex IMU venga pagata anche da chi casa non ha, mettendoci dentro anche i servizi la fanno pagare anche agli inquilini. Però siamo nella Repubblica ormai terza e la TRISE viene cassata di getto ed ora arriva la TUC (come i famosi creckers, salati a dolci) che al momento ancora non conosciamo bene, tranne che pare elevi le aliquote. Il consiglio è di non studiarla troppo, perchè entro una settimana è prevista dagli osservatori l'eliminazione della TUC per essere sostituita da qualcosa di ancora non intuibile. AL momento sappiamo che dal 4/7 per mille dell'ICI siamo arrivati al 10,6 per mille della TUC. Aspettiamo il rilancio al grido di "mavaffa'n TUC")
Ora voi chiederete, ma il PD che ruolo ha in tutto ciò? Ecco il punto, il PD ha un ruolo chiave: vota tutto ciò che il fuorilegge impone, senza questa santa alleanza il malfattore non avrebbe alcun potere, tranne quello sotto le sue lenzuola di seta (ammesso che di potere non dopato si tratti). 

lunedì 11 novembre 2013

Ancora ricette risotti

Risotto alle verdure

La ricetta tipo prevede verdure varie, teniamo presente che  è identica per qualunque tipo di verdura si voglia utilizzare, anche una sola (risotto con asparagi, peperoni, ecc.)

Ingredienti per 4 persone:
Riso Carnaroli 320 gr.
1 Carota
Burro
Olio
1 Peperone
1 melanzana
2 Zucchine
Sedano 1 costa
50 gr. Piselli
100 gr. Pomodori Pachino
Brodo vegetale
1 Cipolla bianca
Pepe
Sale
Prezzemolo
Parmigiano
Vino Bianco 1 bicchiere

Pulire e tagliare a dadini le verdure
Tagliare i pomodori
Fare appassire mezza cipolla con olio e burro
Versare tutta la verdura, salare, pepare e cuocere 20 min. circa

Fare un trito di carota, sedano e mezza cipolla, soffriggere il tutto, aggiungere il riso, farlo tostare, aggiungere il vino e fare evaporare.
Iniziare ad aggiungere il brodo, a metà cottura circa, inglobare le verdure e terminare la cottura. Aggiungere alla fine i Pachino, amalgamare e spegnere la fiamma.
Aggiungere parmigiano, prezzemolo, pepe nero e far mantecare alcuni minuti.

Risotto al barbera e salsiccia

Ingredienti per 2 persone:
200 gr. di riso
1 salsiccia
1 bicchiere di barbera
Brodo
olio extra vergine di oliva
sale

Preparazione:
Mettere la salsiccia sbriciolata in una padella con l'olio , 
far rosolare poi aggiungere il riso, far tostare per un minuto
poi aggiungere il barbera, aggiustare di sale e continuare la cottura, 
aggiungendo brodo mano a mano che asciuga il liquido.
n.b. – sta bene anche un ottimo negramaro al posto del Barbera.

Risotto alle arance
Ingredienti per 4 persone:
320 gr di Riso Carnaroli
1 cipolla
Burro
1 Arancia possibilmente non trattata
Vino bianco
Parmigiano
Sale
Pepe
Erba cipollina
Brodo vegetale.

Preparazione:
Lavare bene l’arancia, sbucciare lasciando la parte bianca. Spremere il succo.
Tagliare la buccia a listarelle e sbollentarle in acqua. Scolarle.
Far soffriggere la cipolla tritata in olio e burro, tostare il riso, sfumare con un bicchiere di vino bianco, quand osi è consumato aggiungere il succo d’arancia e fare evaporare.
Ultimare la cottura con brodo vegetale. Poco prima di spegnere la fiamma aggiungere la buccia, l’erba cipollina e una spruzzata di pepe bianco. Mantecare con parmigiano. 
Volendo renderlo più vellutato aggiungere del taleggio. 




domenica 10 novembre 2013

Alcune ricette di risotti

Ci sono alcuni banali accorgimenti per fare un risotto che possa essere definito fra buono a ottimo.
·         La scelta del riso. Per non sbagliare e andare sul sicuro utilizzare il Carnaroli, grana lunga, tiene ottimamente la cottura, rimane dignitosamente sodo.
·         Un buon brodo. Molto spesso si utilizza il dado per fare in fretta e perchè non sempre si ha a disposizione l’occorrente o il tempo, tuttavia un buon brodo di carne (vegetale per i non carnivori) non ha paragoni.
·         Far tostare il riso nel soffritto. L’operazione consente di bloccare la perdita di prezioso amido. I chicchi debbono essere quasi trasparenti.
·         Un buon vino bianco (il rosso si utilizza solo in determinate occasioni) per sfumare il riso e insaporirlo.
·         Utilizzare un tegame largo o una padella ampia per non ammassare il riso in verticale, consentirne una cottura più uniforme e non essere costretti a girare con vigore in continuazione.
·         In genere le ricette prevedono di versare il brodo a piccole dosi e girare continuamente, alcune propongono invece di versare alcuni mestoli di brodo in prima battuta per poi aggiungerne man mano quando il primo si consuma, personalmente utilizzo questo secondo sistema. Dopo la metà cottura il brodo sarà aggiunto man mano, il segreto è mantenere una giusta “cremosità” del risotto che non deve essere troppo asciutto nè troppo all’onda.
·         Il soffritto: la cipolla deve soffriggere molto bene, il sapore deve essere lieve, a questo scopo si consiglia di fondere una noce di burro con olio extra vergine, mettere la cipolla tritata, far rosolare brevemente, aggiungere un pò do brodo o di acqua calde e lasciare cuocere per circa 15 minuti stando attenti a non far bruciare il tutto. Per i risotti più rustici è consigliabile un trito di cipolla, sedano e carota da soffriggere.

A questo punto corre la necessità di fare un appunto sull’utilizzo della pentola a pressione. Nulla vieta questa bizzarra scelta, pare che le qualità proteiche e nutrizionali non subiscano danni. Tuttavia è come utilizzare brodo di dado e vino Tavernello nel cartone. Inoltre, cosa non trascurabile, si evitano tutti i momenti importanti nella cottura: il riso si guarda, si coccola. Fare un risotto in modo tradizionale, in buona sostanza, è come accarezzare dolcemente una persona cara, farlo in pentola a pressione equivale a una carezza veloce dicendo “scusa devo uscire”.

Fatte queste debite premesse possiamo dire che la quantità di risotti possibili è praticamente infinita, si può abbinare al riso la carne, salsiccia, pesce, verdura, frutta ecc.

Risotto alla milanese classico

·         350 g di riso Carnaroli
·         70 g di burro
·         40 g di parmigiano grattugiato
·         50 g di midollo di bue
·         1 cipolla bianca
·         1 bicchiere di vino bianco secco
·          brodo di carne
·         1 bustina di zafferano
·         zafferano in pistilli
·         sale

Preparazione: Sbucciate e tritate finemente la cipolla; fatela appassire a fuoco basso in una casseruola con il burro. Aggiungere il midollo di bue e far saltare. Aggiungete il riso e lasciarlo tostare fino a quando non diventa traslucido; bagnate con il vino e, mescolando, lasciatelo evaporare completamente. Versate un mestolo di brodo bollente e portate a cottura il riso, aggiungendo altro brodo solo quando il precedente è stato completamente assorbito. Mescolate spesso. Quando il riso è quasi cotto sciogliete lo zafferano in polvere in poco brodo e unitelo al risotto. Se necessario aggiustate di sale.Continuando a mescolare spegnete la fiamma, incorporate il burro e una parte di grana grattugiato, coprite e fate riposare per 5 minuti. Aggiungete il restante grana. Se il riso risultasse troppo asciutto, scioglietevi un altro pezzetto di burro. Guarnite con i pistilli di zafferano e servite in tavola.


Risotto con polpo al Barolo
Ingredienti per 2 persone:

200 gr. di riso
300 gr. di polpo fresco2
scalogni
1carota
1costa di sedano mezzo bicchiere di barolo
1 mestolo di acqua di cottura del polpo
brodo vegetale 
60 gr. di formaggio semistagionato
olio extra vergine di oliva
sale

Preparazione: 

Lessare in polpo in abbondante acqua con una costa di sedano, una carota e uno scalogno. Pulirlo e metterlo in una ciotola con un mestolo di acqua di cottura filtrata.
In una casseruola soffriggere 1 scalogno tagliato finissimo con l'olio, aggiungere il riso e farlo tostare.
Aggiungere il barolo e farlo evaporare.
Aggiungere un mestolo di acqua di cottura del polpo, poi iniziare ad aggiungere brodo vegetale, poco alla volta, fino a portare il riso a cottura, aggiustando di sale.

In una ciotola, mettere il polpo tagliato grossolanamente e il formaggio tagliato a cubetti. Quando il riso è quasi cotto, aggiungere polpo e formaggio e far amalgamare bene tutto.
Servite molto caldo.

Risotto funghi e salsiccia

Ingredienti per 4 persone: 
100 gr. di salsiccia di maiale oppure di vitello o di pollo o di tacchino
200 gr. di funghi misti o champignons 
350 gr. riso Carnaroli
50 gr. di pomodori pachino
aglio uno spicchio 
500 ml. di brodo vegetale 
olio exstra vergine di oliva
mezzo bicchiere da tavola di vino bianco o rosato 
30 gr. di parmigiano o pecorini o romano 

Preparazione:
Sbriciolare la salciccia e metterla in una ciotola.
Lavare i funghi, tagliarli a rondelle e sgocciolarli in un setaccio. 
Tagliare a cubetti i pomodori.
Preparare intanto 600 ml di brodo vegetale con gambi di sedano, cipolla a metà, 
2 cucchiai da tavola di olio extra vergine di oliva, 2 carote piccole, 2 patate piccole, sale.
A parte in un tegame alto e stretto, mettere aglio, olio, funghi, salsiccia e vino.
Rosolare a fuoco dolce coprendo il tegame. Dopo circa 20 minuti, che il sughetto si è ristretto, aggiungere i pomodorini, il riso e tostarlo delicatamente.
A questo punto, versare il primo mestolo di brodo, continuare cosi' fino a cottura ultimata, alternando i successivi mestoli di brodo vegetale. 
Salare con moderazione, poichè la salsiccia spesso è già aromatizzata. 
Infine spegnere la fiamma e mantecare con formaggio ed una noce di burro. 
Servire dopo circa 5 minuti dallo spegnimento della fiamma.


Risotto birra e salsiccia

Ingredienti per 2 persone:

200 gr. di riso
150 gr. di salsiccia
1 bicchiere di birra
brodo
1 scalogno
sale
olio extra vergine di oliva 

Preparazione:

Rosolare olio cipolla e salsiccia sbriciolata, aggiungere il riso far tostare un paio di minuti . Aggiungere la birra poco alla volta, finire di cuocere aggiungendo brodo

Risotto champagne e scampi

Ingredienti per il riso per 4 persone
Riso Carnaroli 320 gr.
1 scalogno
Sale
Burro
Prezzemolo
Champagne (Siamo però in Italia, un ottimo champenois italiano o un brut vanno ultra bene)

Per gli scampi

12 Scampi
Aglio
Olio
Pepe nero macinato

Per il brodo di Scampi:

Brandy un bicchierino
Olio
Sale
1 Scalogno
Carcasse di Scampi
Acqua 250 ml circa.


     Pulire gli scampi, tenere le carcasse che serviranno per il brodo.

In un tegame mettere 2 cucchiai d’olio, lo scalogno tritato e le carcasse e far rosolare. Sfumare con il brandy e fiammeggiare.
Aggiungere l’acqua calda e cuocere 10 minuti a fiamma moderata coprendo a pentola. Filtrare il brodo.

Nel frattempo, tagliare la polpa degli scampi a pezzetti  e farli soffriggere in una padella con 2 cucchiai di olio e l'aglio schiacciato . Fate cuocere per 2 minuti, poi pepate, spegnete il fuoco e tenete al caldo.


In un tegame largo mettere burro e olio d’oliva, soffriggere lo scalogno, far tostare il riso, versare poco alla volta lo champagne (almeno mezza bottiglia) e terminare la cottura aggiungendo brodo di scampi. Quasi a fine cottura aggiungere la polpa di scampi e fare amalgamanre. Spegnere la fiamma, aggiungere burro, prezzemolo e mantacare.