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sabato 21 aprile 2012

Elezioni e slogan


Comitati e manifesti, invasioni barbariche e slogan. Proviamo a districarci fra le offerte dei candidati alla guida della città. Ammalianti frasi ad effetto, ridondanti, alcune, ahinoi, luttuose. Perché mai utilizzare il colore viola? Perché usare il dialetto? Misteri della comunicazione, ascolto amici, a pochissimi piace quella roba lì. E si che era partita da lontano, con un manifesto non firmato, poi il registro è cambiato “…cumandamu nui…”. Ora attendiamo un po’ di colore qua e là, è primavera, perbacco.

Girovagando si legge e si impara. “Il mio impegno è per la vita” dice una bionda candidata. Slogan che non ammette repliche, chi oserebbe dire il contrario? Immaginate “il mio impegno è per la morte?” Che si tratti di un’antiabortista? E se fosse una cardiologa? E se invece avesse al primo punto del programma la lotta al tabagismo? Uno slogan così è un po’ come il partito “Democratico” o il “Popolo della libertà”, un vulnus per chi non è di quei partiti, una volta si era anticomunisti, ora chi è antidemocratico? O contro le libertà? Mah!

venerdì 20 aprile 2012

giovedì 19 aprile 2012

Soggetto politico nuovo



“Mò basta” mi dice un amico che non vuole più saperne di politica, questa politica.
“Perché mai dovrei ancora rotolarmi nel fango e nella poltiglia di questa politica senza polis?” 
Che abbia ragione? C’è una differenza profonda fra il credere per fede e avere una prospettiva di vita. Si può credere ad un mondo migliore come in un miracolo?  Neppure per idea, è come credere alla resurrezione. Non basta sognare per avere una prospettiva, occorre poterla intravedere con la ragione.
Vediamo come funzionano le cose partendo dal globale e scendendo piano piano nel particolare. Guerre ovunque (150 dicono). L’Italia era nel 2009 al nono posto per spese militari, 37 miliardi di dollari più spiccioli sui circa 1500 miliardi totali nel mondo. Loro non scherzano. Un bimbo muore ogni otto secondi per fame, morbillo, malaria e via dicendo. Neppure loro scherzano.

lunedì 16 aprile 2012

Cadidati, che ci dite dell'IMU ?


A Polistena, Comune in provincia di Reggio Calabria, l’IMU non la pagherà il 90% dei cittadini, in particolare l’amministrazione comunale ha disposto il pagamneto come segue, fatto salvo il bonus di 200 euro e i 50 euro per ogni figlio a carico:
 
- Con nucleo familiare composto anche da un solo componente proprietario di una casa classificata nel gruppo A2 (abitazioni civili residenziali) con 7,5 vani (120mq circa) classe 3 (massima) e rendita catastale di € 561,65 - NON SI PAGA

- Con nucleo familiare composto da almeno un figlio a carico sotto i 26 anni e genitori proprietari di una casa classificata nel gruppo A2 (abitazioni civili residenziali) con 10 vani (180mq circa) classe massima e rendita catastale di € 748,86 - NON SI PAGA -

-Con nucleo familiare composto anche da un solo componente proprietario di una casa classificata nel gruppo A3 (abitazioni di tipo economico) con 7,5 vani (120mq circa) classe massima e rendita catastale di € 426,08 - NON SI PAGA

-Per i gruppi A4 - A5 - A6 (Abitazioni popolari - ultrapopolari -rurali) dove la rendita catastale è assai inferiore alle altre categorie, esenzioni pressochè totali - NON SI PAGA

-Con nucleo familiare composto anche da un solo componente proprietario di un villino classificato nel gruppo A7 (abitazioni tipo villini) con 7,5 vani (120mq circa) classe massima e rendita catastale di € 619,75 - SI PAGANO €. 8,24, ma con un figlio sotto 26 anni NON SI PAGA

gli esodati

Ha ragione Benigni, i poveretti che stanno senza stipendio e senza pensione ora si chiamano "esodati". Questa porcata di parola, che fa a pugni con la logica e con la lingua italiana, pare fosse coniata dal ministro Marini negli anni '90 derivandola da esodo. Quello biblico. Proprio come esodo dalla logica è l'utilizzo criminogeno dell'idioma più bello del mondo. Poi ci spieghiamo perchè arrivino in parlamento gli incivili (più o meno sognanti, comunque digiuni dei fondamentali della sintassi e grammatica). Comunque, cari "esodati", questa parola sa tanto di presa in giro, come dice una pagina facebook: "ci pisciano in testa e ci fanno credere che sta piovendo". Tradotto in italiano si potrebbe dire: fottuti. In dialetto: cornuti e mazziati.

domenica 15 aprile 2012

DIAZ e Piazza Della Loggia



Venerdi (tredici) aprile: ho visto DIAZ, il film sul massacro nella scuola di Genova, ai tempi del G8. Un'operazione di polizia italiana tipica dei regimi più criminali come quello cileno di Pinochet, o di Videla in Argentina, quando si lanciavano gli oppositori giù dagli aerei nell'oceano per liberarsene. Nei giorni precedenti a Piazza Alimonda, a Genova, era stato assassinato Carlo Giuliani, poi i poliziotti sono stati drogati di rabbia e chissà quali sostanze e mandati a brutalizzare inermi ragazzi che dormivano dentro una scuola. E sono state portate, dagli stessi poliziotti, bottiglie molotov per giustificare la carneficina. Il film è durissimo e si basa sulle testimonianze e sugli atti processuali, tutto rigorosamente vero.