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domenica 15 aprile 2012

DIAZ e Piazza Della Loggia



Venerdi (tredici) aprile: ho visto DIAZ, il film sul massacro nella scuola di Genova, ai tempi del G8. Un'operazione di polizia italiana tipica dei regimi più criminali come quello cileno di Pinochet, o di Videla in Argentina, quando si lanciavano gli oppositori giù dagli aerei nell'oceano per liberarsene. Nei giorni precedenti a Piazza Alimonda, a Genova, era stato assassinato Carlo Giuliani, poi i poliziotti sono stati drogati di rabbia e chissà quali sostanze e mandati a brutalizzare inermi ragazzi che dormivano dentro una scuola. E sono state portate, dagli stessi poliziotti, bottiglie molotov per giustificare la carneficina. Il film è durissimo e si basa sulle testimonianze e sugli atti processuali, tutto rigorosamente vero.
In quei giorni a Genova si è visto di tutto, ancora non è dato sapere quale ruolo abbia avuto Gianfranco Fini, ministro del neo governo del "peggiore" che era in questura a Genova (cosa assolutamente inusuale) non si sa se a dirigere le operazioni di cariche contro le donne e gli uomini di Mani Tese e i pacifisti che dimostravano a mani nude, o piuttosto per pianificarela vendetta alla Diaz e a Bolzaneto. Quello che sappiamo è che a Genova, in quei giorni in cui otto papaveri dell'economia, ospitati da un guitto che ama frequentare minorenni, la Democrazia e la Costituzione sono state sospese. Un film da vedere assolutamente, pur nella consapevolezza di uscirne tesi, incazzati e consapevoli che la Resistenza deve continuare, perchè chi stava nella polizia a massacrare, oggi sta nella polizia, chi stava in questura a dirigere, oggi sta alla presidenza della Camera. 

Sabato 14:  la notizia era scontata da un lato, devastante da un altro, a Piazza della Loggia a Brescia, nessun colpevole, nessuno ha messo la bomba il 28 maggio 1974. Nessuno ha ammazzato: Giulietta Banzi Bazoli, anni 34, insegnante - Livia Bottardi Milani, anni 32, insegnante - Euplo Natali, anni 69, pensionato - Luigi Pinto, anni 25, insegnante - Bartolomeo Talenti , anni 56, operaio - Alberto Trebeschi, anni 37, insegnante - Clementina Calzari Trebeschi, anni 31, insegnante - Vittorio Zambarda , anni 60, operaio.

Il processo finisce così, e rimane l'amarezza. Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Bologna, tutte stragi impunite o quasi. Come se nelle questure ci fossero altissimi papaveri a dirigere le operazioni. Nessun Marino nero è stato trovato a testimoniare contro nessun Sofri, Bompressi, Pietrostefani, finiti in galera in modo quanto meno controverso per l'omicidio Calabresi. Però lo dice il proverbio,  "le vendette arrivano a freddo". La giustizia dovrebbe essere altra cosa...
Altro che democrazia sospesa...




P.S. in Italia non è previsto dal codice il reato di tortura, però alla Diaz e a Bolzaneto è stata tortura di prigionieri, proprio come in Cile, proprio come in Salvador e in Guatemala e in Argentina. Tutto con il peggior governo della storia della Repubblica. 

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