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sabato 9 luglio 2016

Le radici del razzismo

Le radici dell’omicidio di Emmanuel a Fermo, reo di essersi ribellato a due criminali razzisti (perché chiamarli ultras?) che avevano detto “tua moglie è una scimmia” e per questo massacrato di botte, non sono catalogabili in semplice razzismo di alcuni individui, legati guarda caso alla destra estrema. Esistono parole pesanti come sassi che arrivano dai luoghi della più alta politica che sembrano sdoganare il razzismo strisciante senza curarsi di come possa degenerare.
E' doveroso ricordare un piccolissimo campionario di perle razziste che sono vero e proprio  istigazione all’annientamento del diverso  pronunciate da eletti che dovrebbero avere un’etica e comportamenti specchiati, come recita la Costituzione all’articolo 54:  Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge. 

Matteo Salvini:

1  Festa di Pontida 2009 «Senti che puzza,scappano anche i cani. Sono arrivati i napoletani…»
2 –“Fermiamo per un anno le vendite di case e di attività commerciali a tutti gli extracomunitari
–“I poverini non sono quelli di Lampedusa che vengono disinfettati: i poverini sono i cittadini di Lampedusa e di Bergamo che poi vengono derubati da chi viene disinfettato”
4 –“Sapete che la Russia ha scelto di sospendere le adozioni con tutti i paesi stranieri tranne che con l’Italia, perché qui non ci sono coppie gay che possono adottare un bambino. Se è così, viva la Russia!”
5- (cantando in coro “Kyenge fuori dalle palle”) “Inutile e chiacchierona, la Kyenge vada a difendere gli africani in Africa, se vuoi difendere i profughi torna al tuo paese”
 6 –Il leader degli U2, Bono, ha scritto a Renzi: “Siamo contenti che il nostro Paese preferito ha la leadership che si merita”. Appunto, Stato ridicolo, premier ridicolo. Caro Bono, visto che sei felice, mantieni 1.000 degli immigrati che il tuo amichetto sta facendo arrivare ogni giorno!”
7–  “Ho scritto al presidente di Atm perché valuti la possibilità di riservare le prime due vetture di ogni convoglio alle donne che non possono sentirsi sicure per l’invadenza e la maleducazioni di molti extracomunitari. E andando avanti così le cose saremo davvero costretti a chiedere dei posti da assegnare ai milanesi: sono davvero una minoranza e come tale va tutelata”.

UMBERTO BOSSI - «A Milano le case si danno prima ai 42 mila lombardi che aspettano un alloggio e non al primo bingo bongo che arriva». Radio Padania nel dicembre 2003.

GIANCARLO GENTILINI –
Proponendo di togliere le panchine davanti alla stazione: “Era domenica e ho visto nella zona della stazione decine di negri seduti sulle spallette del ponte, altri extracomunitari seduti sulle panchine e sacchetti e zaini attaccati penzoloni ai rami degli alberi. Il giorno dopo sono andato dal prefetto perché non tollero che Treviso diventi una terra di occupazione”.
E ancora:«Io gli immigrati li schederei a uno a uno. Purtroppo la legge non lo consente. Errore: portano ogni tipo di malattia: TBC, AIDS, scabbia, epatite».
Festa della lega del settembre 2008: «Voglio la rivoluzione contro i campi dei nomadi e degli zingari. Io ne ho distrutti due a Treviso. E adesso non ce n'è più neanche uno. Voglio eliminare i bambini che vanno a rubare agli anziani. Se Maroni ha detto tolleranza zero, io voglio la tolleranza doppio zero». E ancora rivolgendosi agli “extracomunitari perdigiorno”: «Bisognerebbe vestirli da leprotti per fare pim pim pim col fucil». (Annotare quel: eliminare i bambini. Le parole sono importanti)

MARIO BORGHEZIO – Sull’elezione della Kyenge: «Scelta del cazzo ha la faccia da casalinga» 
 «Questo è un governo del  bonga bonga».
 «Contro i clandestini ci vorrebbero bastoni ovunque, a ogni angolo di strada» così alla Zanzara, trasmissione di radio24, nel 2012.
 «Agli immigrati bisognerebbe prendere le impronte dei piedi per risalire ai tracciati particolari delle tribù».
Sulla rielezione di Barack Obama nel novembre 2012: «Ha vinto Obama perchè ormai l’America è meticcia e quindi ha vinto quest’America multirazziale, che mi sta un po’ sul cazzo».

ERMINIO BOSO E SERGIO DIVINA -   «Crediamo sia giunto il momento di prevedere sul treno degli appositi vagoni per extracomunitari, e delle carrozze riservate ai poveri italiani». Perchè:  «Gli stranieri si tolgono le scarpe e puzzano»

ROBERTO CALDEROLI  - «La civiltà gay ha trasformato la Padania in un ricettacolo di culattoni». Novembre 2010.

Ed esiste in Parlamento un dare per avere inquietante:  Calderoli, dopo aver paragonato la ministra Kyenge ad un orango, venne denunciato per diffamazione e istigazione all’odio razziale. Il senato, con i voti compatti del Partito Democratico, disse che c’era solo la diffamazione, il resto è normale (per loro) dialettica politica. Ai senatori PD che hanno prosciolto il razzista Calderoli ricordiamo che gli assassini di Fermo hanno banalmente definito “scimmia” la moglie di Emmanuel.

Sicuramente è stato casuale che  dopo il voto compatto del PD per prosciogliere il razzista Calderoli  il governo guidato da un sindaco di Firenze ottenne il ritiro da parte di Calderoli stesso, di 500.000 emendamenti alla legge di riforma costituzionale.  

venerdì 8 luglio 2016

Claudio Lolli - Analfabetizzazione



Più del vento sarà,

la mia bandiera forte.
Più del vento sarà,
più del vento.
La mia madre l'ho chiamata sasso,
perché fosse duratura sì,
ma non viva.
I miei amici li ho chiamati piedi,
perché ero felice solo
quando si partiva.
Ed il mio mare l'ho chiamato cielo,
perché le mie onde arrivavano
troppo lontano.
Ed il mio cielo l'ho chiamato cuore,
perché mi piaceva toccarci dentro il sole
con la mano.
Non ho mai avuto un alfabeto tranquillo, servile,
le pagine le giravo sempre con il fuoco.
Nessun maestro è stato mai talmente bravo,
da respirarsi il mio ossigeno ed il mio gioco.
Ed il lavoro l'ho chiamato piacere,
perché la semantica è violenza
oppure è un'opinione.
Ma non è colpa mia, non saltatemi addosso,
se la mia voglia di libertà oggi è anche bisogno
di confusione.
Ed il piacere l'ho chiamato dovere,
perché la primavera mi scoppiava dentro
come una carezza.
Fondere, confondere, rifondere
infine rifondare
L'alfabeto della vita
sulle pietre di miele
della bellezza.
Ed il potere
nella sua immensa intelligenza
nella sua complessità.
Non mi ha mai commosso
con la sua solitudine
non l'ho mai salutato come tale.
Però ho raccolto la sfida,
con molta eleganza e molta sicurezza,
da quando ho chiamato prigione la sua felicità.
Ed il potere da quel giorno m'insegue,
con le sue scarpe chiodate di paura.
M'insegue sulle sue montagne,
quelle montagne che io chiamo pianure