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Prosegue una stanca campagna elettorale fatta di promesse (le solite di ogni campagna), priva di dibattiti, faccia a faccia, con sommo disappunto di Mentana, perché i leader non vogliono incontrarsi, si insultano solo sul web e in comizi a distanza. Il momento più alto del dibattito è stata l'uscita di una nota politica italiota aspirante primo ministro che si è scagliata contro Peppa Pig. Poi ci stanno quelli che hanno il reddito di cittadinanza e voteranno per chi vuole toglierlo, quelli che sperano nella pace fiscale, quelli che “mi turo il naso e voto così”, quelli che “ah le tasse”, quelli che “non voto perché sono tutti uguali”. Ci stanno putiniani e antiputiniani, quelli che sono alla canna del gas, ops, non si può, costa troppo, e non votano perché devono pensare a come mettere assieme pranzo e cena. Mica hanno tempo da perdere.
Però ci stanno i meravigliosi ragazzi che oggi scenderanno
in piazza per il clima, loro (si spera) non voteranno per chi vuole centrali
nucleari ovunque e non ci dice come smaltirà le scorie. Per chi vuole il ponte
sullo stretto, opera inutile , dannosa e fortemente voluta da cosa nostra e dai
suoi inviati in parlamento. E ci stanno quelli che votano per “la famiglia
tradizionale”, proprio quella predicata da conviventi, quadrisposati, olgettari
e via dicendo. E mentre avanza una crisi
economica che sembra feroce, tutti spese di miliardi e altri miliardi. Intanto
gli stessi partiti che oggi ammiccano dalle TV e sul web (non si fanno più
manifesti e volantini) ci hanno privati, noi cittadini comuni, di una legge
elettorale dignitosa. Tutti a dire che è brutta questa, ma ci fosse stato uno
che in cinque lunghi anni ha preso provvedimenti.
Brutta campagna elettorale veramente, dalle spiagge al primo
autunno, dal profumo di finocchietto selvatico al terrore per i costi del
riscaldamento invernale è stato un attimo.
Intanto proprio qui vicino qualcuno arma eserciti e mette in
guardia “vedete che ho l’atomica”, come fosse un gioco. Ed è morto un altro
mercenario italiano andato a combattere là, per soldi ovviamente, mica per alti
ideali.
Nonostante tutto e mio malgrado, anche con una legge
elettorale ademocratica, voterò. Non sono tutti uguali, almeno negli intenti,
se poi verrò smentito dai fatti ne prenderò atto.