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sabato 9 agosto 2014

I marò e le cooperanti


Ma esattamente che problemi hanno  quelli che da anni si strappano le vesti per far tornare a casa i due marò e in questi giorni quasi esultano del rapimento delle due cooperanti in Siria sbandierando un orgoglioso "me ne frego, potevano restare a casa, non possiamo spendere soldi pubblici per salvarle"? Se uccidi due pescatori difendendo una nave privata sei un eroe da salvare, ma se fai cooperazione internazionale in zone di guerra meriti di morire?


Questa l'ho trovata su Facebook, è di tal Riccio. Tutto assolutamente condivisibile. Siamo infatti di fronte ad un corto circuito incredibile che vede i diritti umani negati per alcuni e urlati per altri. O meglio, vede contrapposti due modi di pensare alla vita umana, alla democrazia, alla pietas, mediati non dal buon senso, piuttosto dalle ragioni del politichese. Nel caso dei marò ci siamo trovati di fronte a governi (Monti e Letta) decisamente incapaci e sostanzialmente inetti, però i due progionieri, forse colpevoli di avere artatamente trucidato due pescatori, stanno da un paio d'anni nell'ambasciata italiana, protetti e tranquilli in attesa che la politica faccia il loro corso. Situazione che ogni governo minimamente capace di rapporti internazionali non avrebbe fatto marcire in questo modo. 
Diverso è il caso dei rapiti da bande armate in scenari di guerra, qui nessuno è protetto ed uno Stato ha il dovere di sapere e trattare. Anche qui sta la differenza fra essere democratici o di destra. Ogn idemocratico vuole la liberazione e le garanzie per tutti i cittadini (compresi marò eventualmente assassini). 

giovedì 7 agosto 2014

telefoni cellulari o telefonini?

7 agosto 2014
C’era una volta il telefono cellulare, assunse poi nel lessico comune il terrificante nomignolo di “telefonino”, quasi si potesse contrappore non già al telefono, ma al telefonone.
Cellulare deriva da cellula, lo impariamo dai telegiornali, ogni volta che c’è un criminale in giro la polizia “verifica quali cellule ha agganciato”.

martedì 5 agosto 2014

Gino Strada: l'Italia non fornisca armi agli israeliani

Appello di Gino Strada. Il PIL deve  essere qualcosa di diverso dal vendere armi che massacrano persone. Chiediamo che l'Italia smetta immediatamente di vendere armi a Israele.  Stiamo fieramente dalla parte i palestinesi e degli israeliani che ripudiano questa assurda logica del 

massacro. 


‪#‎GAZA‬: MASSACRO DI CIVILI, L’ITALIA  INTERROMPA LA FORNITURA DI ARMI A ISRAELE
Mentre viene annunciata una nuova tregua umanitaria,  EMERGENCY guardacon dolore e indignazione il bilancio degli attacchi contro i civili e le gravi violazioni del diritto umanitario compiute a Gaza nell'ambito dell'operazione “Protective Edge”. A oggi  si contano almeno 1.800 morti palestinesi (per il 70% civili  secondo le Nazioni  Unite) e 67 vittime in Israele (tra cui 3 civili). A Gaza sono state colpite scuole,  strutture sanitarie, infrastrutture. Un  massacro di civili inaccettabile, portato avanti in nome del “diritto all'autodifesa",  fingendo di ignorare che questa guerra, così come quelle che l’hanno preceduta, non porterà sicurezza o pace né ai cittadini israeliani né a quelli palestinesi. Porterà solo nuovi lutti, nuova distruzione, nuovo odio, nuova guerra. L'Italia, all'interno dell'Unione Europea, è  il principale fornitore di sistemi militari a  Israele. Chiediamo che il nostro Stato, la  nostra Repubblica che ripudia la guerra , non sia complice di questa delirante spirale di violenza. Chiediamo che il  governo italiano sospenda immediatamente l'accordo di cooperazione militare con Israele, le prossime esercitazioni dei caccia israeliani nei cieli di Sardegna e la fornitura di sistemi militari, nel rispetto della legge italiana (la legge 185/90 vieta di vendere armi a Paesi in conflitto o responsabili di gravi violazioni dei diritti umani) e dell’articolo 11 della nostra Costituzione che ripudia la guerra. Ci uniamo a tante voci, italiane e internazionali, nel chiedere che l'Italia, nel semestre di presidenza dell'Unione Europea, si faccia promotrice di un vero percorso di pace, con gli strumenti della diplomazia e dei diritti.

Fornero e i suoi sgherri sbagliano? Nessun problema, pagano i lavoratori.

"Non dobbiamo nascondere la polvere sotto il tappeto. 'Quota 96' parla di un problema connesso a dei diritti violati per un errore grossolano, ammesso dalla stessa Fornero. Già allora la responsabilità fu dei tecnici che sbagliarono a usare il calendario solare per la scuola: avrebbero dovuto usare quello scolastico e i 4mila sarebbero andati in pensione sempre con la legge Fornero, ma senza lo scempio della doppia penalizzazione. Si tratta di persone che avevano maturato il diritto ad andare in pensione, persone che non hanno chiesto sconti ma cui sono stati negati dei diritti. Di fronte a queste persone non c'è spazio per i moralisti all'italiana con la pensione d'oro, che parlano di conti pubblici da una comoda poltrona di casa..."

lunedì 4 agosto 2014

Tempesta solare in arrivo (prima o poi)

4 agosto 2014
E' vero, siamo in piena estate, in agosto le notizie mancano e uno scrive quel che può sui giornali. 
E si che basterebbe guardarsi attorno, fra guerre guerreggiate, un governo, quello italiano, che vede ballonzolare nudi sul lettone (di Putin?) il premier con il Totò Riina della politica, la FIAT che chiude i battenti e diventa FCA e da italiana diventa uno spezzatino che ha sede da una parte, paga le tasse in Inghilterra  e produce negli USA, lasciando in Italia pezzetti di produzione e portandosi via i miliardi di euro rubati negli anni ai contribuenti, e ancora altre notizie, basterebbe parlarne un pò. Eppure il gossip anche scientifico tiene banco. Leggo su Repubblica scienze che gli scienziati lanciano un allarme cosmico a tutti i governi: la tempesta solare è prossima! Provocherà blocchi dell'energia, dei GPS, dei satelliti. Una catastrofe, prepariamoci.
Poi leggo oltre e dice che è solo statistica la possibilità, siccome succede mediamente ogni 150 anni ci siamo dentro. Oddio, dentro dentro non pare, dicono gli scienziati (la matematica è opinione?) che altre tempeste ci son ostate nel 1859 (e qui ci stiamo con la statistica), nel 1921, 1983, 2003.
Insomma, è come se gli scienziati ci facessero sapere che "prima o poi si invecchia, stiamo in allerta". Non lo sapeva nessuno! 

domenica 3 agosto 2014

Quelli della notte del 2 agosto

3 agosto 2014
Quelli che il 2 agosto aspettano a Marina Serra l'alba del 3 ascoltando jazz. 
Quelli che vanno alla Casa dei Pellegrini fra Lucugnano e Tricase ad ascoltare musica dolce sotto le stelle e a portare solidarietà al comitato per il no alla 275.
Quelli che passano il sabato sera mangiando cozze.
Casa del pellegrini
Un due agosto pieno di cose. C'era anche la falce di luna, e c'erano stelle... moltissime. 
La 275 dovrebbe essere raddoppiata passando proprio dalla casa del pellegrini. E passerà su una megadiscarica prossima ventura ed una coltivazione intensiva di pannelli solari a loro volta su una discarica passata. Una palazzina di tre piani: rifiuti, pannelli, autostrada.
Il jazz corre da solo.
E mi stavo chiedendo se questi comitati NO (tav,tap,275...) sono solo dei rompipalle o sono fatti da persone che chiedono banalmente un altro tipo di sviluppo e di consumi dell'aria, dell'acqua, del territorio. 
Intanto in giro si massacrano per guerra,  ebola incombe,  crepano immigrati in mare, quelli che qualcuno chiama mangiatori di banane, qualcun altro clandestini. Ma qualcuno li chiama persone.