Non sono favorevole alla TAV. Neppure alla TAP. Insomma,
vorrei che le persone che vivono i territori venissero ascoltate prima di fare
opere che rimarranno decenni sotto casa loro. Dovrebbe essere il minimo che una
democrazia richiede: ascolto e condivisione. Invece, ahinoi, così non è.
Però a volte si rischia di dire no a tutto senza fare proposte alternative, anche quando le si fanno però (275 docet) i
cittadini devono sottostare alla ragion di business. Gli ulivi dovranno essere abbattuti. Così è nel mondo globalizzato.
Occorre quindi informare in ogni modo le persone su politiche devastanti
per l’ambiente e per il territorio. Informare
con capillarità senza devastare nè ledere i diritti di altri. E’ per questo
che penso che qualcuno favorevole alla TAP e alla TAV se ne vada in giro la
notte devastando di scritte rosse il centro storico di Lecce, dichiarandosi
antifascista ed avendo comportamenti decisamente fascisti, non sfugge che
essere antifascisti significhi rispettare l’arte e la cultura di un popolo,
mentre devastarla è tipico dei regimi dittatoriali, non ultimi i talebani che
abbatterono opere d’arte monumentali ed uniche al mondo raffiguranti Buddha. Quindi
chi ha fatto quelle scritte è da denunciare alla pubblica opinione per quel che
è: fascista, pro TAV e pro TAP. Se per caso così non fosse ci troveremmo di
fronte a persone che sicuramente vanno in giro sempre in numero
pari. I coglioni viaggiano sempre in coppia.