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sabato 6 febbraio 2016

Miracoli, Padre Pio e selfie idioti

Devozione fa rima con superstizione, dovrebbe farlo solo nella lingua italiana però, non nella fede vissuta. La vicenda del trasloco di una salma imbalsamata e siliconata dalla Puglia a Roma è emblematica. Padre Pio è stato santificato dopo che tre papi l'avano ignorato per le sue posizioni più vicine allo sciamanesimo che al cattolicesimo. Miracoli, stimmate, bilocazioni, tutto stranamente mai provato. C'è voluto il papa polacco, santo subito, per rivalutarne la posizione, e non è un caso, Giovanni Paolo II era un papa reazionario. 
Ph: Corriere.it

Ora il Papa Argentino l'ha voluto a Roma per il giubileo, pur accanto ad un altro Santo, Leopoldo Mandic, lui pure  dilagante con miracoli e guarigioni.
Le interviste volanti a persone che hanno fatto Km. e Km. per arrivare a Roma fanno sapere di un Padre Pio sognato "senza averlo mai visto", che "mi ha guarito perchè ho chiesto la grazia" e via dicendo. Personalmente ritengo il santo o il Dio che concede la grazia a chi la chiede e lascia crepare bambini in mare (perchè mussulmani?) mi pare di una crudeltà senza pari, una vera e propria contraddizione in termini rispetto alla infinità bontà che dovrebbe (il condizionale si impone) guidare l'operato di chi sta lassù. 
Non a caso molti vanno a Roma per farsi un selfie con le salme, esattamente come si fa davanti alla pasta con le cozze. 

martedì 2 febbraio 2016

Passeggiando di prima mattina e vedendo pensionati...

Alle 6,45 di mattino tre pensionati stazionano davanti all'ufficio postale che aprirà dopo le otto. C'è ansia in questa attesa lunghissima, per evitare lunghe code dalle otto in avanti anticipano di due ore l'attesa facendo coda. E' un meccanismo perverso, gli impiegati delle poste conoscono il problema, anche i dirigenti, però l'antica abitudine e la necessità di avere i soldi il giorno stesso del pagamento delle pensioni è impellente e probabilmente farseli accreditare non piace a moltissimi. D'altronde visti gli ultimi avvenimenti delle banche  hanno ogni diritto di diffidare, e non solo i pensionati.
Ph:effemeride
Ma la cosa più perversa, pensavo camminando con il cane che annusava il mondo, è il fatto che una persona lavora una vita e poi si ritrova, al momento del riposo, a diventare un problema sociale. Lo diventa perchè la salute non regge più ed ha necessità di cure. Lo diventa perchè ogni governo negli ultimi 40 anni parla del "problema pensioni" senza risolverlo mai. Anzi, taglieggiando i pensionati che hanno incassi medio bassi o elevando l'età pensionabile di chi lavora e lamentandosi della disoccupazione giovanile. In sostanza i pensionati in fila davanti alle poste sono, per dirla con parole popolari, "cornuti e mazziati", debbono sentirsi in colpa verso la società tutta. Il pensionato che potrebbe essere una risorsa diventa peggio di quello che sono gli immigrati per qualcuno: cacciamoli via!
E non dico delle super pensioni perchè qualcuno direbbe che sono comunista. Però l'idea che ogni pensionato dovrebbe avere pari dignità e pensioni decorose mai al di sopra di 1500 euro mi alletta. 
Anche perchè, per dirla tutta, chi ha maturato pensioni da 5.000 euro in su si presume abbia guadagnato più che dignitosamente nella sua vita passata lavorando. E aggiungo che sentire un debosciato come Emilio Fede che dice di non riuscire a farcela con 15.000 euro al mese mi fa dire un vaffa grande come una casa.

lunedì 1 febbraio 2016

Elio, il libro


C'è qualcosa di stupendo ad ogni presentazione del libro. Ogni volta scopro di aver scritto aspetti, parole che hanno provocato sensazioni personali in chi ascolta. Per me è sempre una sorpresa. Nel caso di Elio parlo, dopo la presentazione ufficiale, con persone che hanno colto l'aspetto che più  vicino a loro stesse: politica, il rapporto con la morte, le partenze, i ritorni. Si aprono spiragli di ricordi e di emozioni diverse per ognuno. 
Ringrazio perchè penso che questo sia il regalo più importante che può avere chi produce  parole, in fondo le scrive per sè stesso ma parla con lingue diverse ad ognuno.