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martedì 2 febbraio 2016

Passeggiando di prima mattina e vedendo pensionati...

Alle 6,45 di mattino tre pensionati stazionano davanti all'ufficio postale che aprirà dopo le otto. C'è ansia in questa attesa lunghissima, per evitare lunghe code dalle otto in avanti anticipano di due ore l'attesa facendo coda. E' un meccanismo perverso, gli impiegati delle poste conoscono il problema, anche i dirigenti, però l'antica abitudine e la necessità di avere i soldi il giorno stesso del pagamento delle pensioni è impellente e probabilmente farseli accreditare non piace a moltissimi. D'altronde visti gli ultimi avvenimenti delle banche  hanno ogni diritto di diffidare, e non solo i pensionati.
Ph:effemeride
Ma la cosa più perversa, pensavo camminando con il cane che annusava il mondo, è il fatto che una persona lavora una vita e poi si ritrova, al momento del riposo, a diventare un problema sociale. Lo diventa perchè la salute non regge più ed ha necessità di cure. Lo diventa perchè ogni governo negli ultimi 40 anni parla del "problema pensioni" senza risolverlo mai. Anzi, taglieggiando i pensionati che hanno incassi medio bassi o elevando l'età pensionabile di chi lavora e lamentandosi della disoccupazione giovanile. In sostanza i pensionati in fila davanti alle poste sono, per dirla con parole popolari, "cornuti e mazziati", debbono sentirsi in colpa verso la società tutta. Il pensionato che potrebbe essere una risorsa diventa peggio di quello che sono gli immigrati per qualcuno: cacciamoli via!
E non dico delle super pensioni perchè qualcuno direbbe che sono comunista. Però l'idea che ogni pensionato dovrebbe avere pari dignità e pensioni decorose mai al di sopra di 1500 euro mi alletta. 
Anche perchè, per dirla tutta, chi ha maturato pensioni da 5.000 euro in su si presume abbia guadagnato più che dignitosamente nella sua vita passata lavorando. E aggiungo che sentire un debosciato come Emilio Fede che dice di non riuscire a farcela con 15.000 euro al mese mi fa dire un vaffa grande come una casa.

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