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sabato 9 maggio 2015

Voi con Salvini. Sfondata una vetrina





E va bene, siamo in campagna elettorale e ognuno può candidarsi in nome del partito o del padrone che ritiene migliore. A tutto dovrebbe (il condizionale si impone) esserci un limite, però la politica è diventata così... eterea e impalpabile che non stupisce 

vedere candidare personaggi di estrema destra con Emiliano o altri (sempre di destra estrema come quelli di casa Pound) con "noi per Salvini". Ora, per onorare la memoria, Salvini è lo stesso che cantava "senti che puzza scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani" riferendo (parola di nordico) quel "napoletani" a tutto il centro sud. Questa notte però (ahinoi) qualche imbecille ha sfondato un vetro del comitato elettorale del candidato leccese al servizio di Salvini. Unico grande risultato ottenuto dall'imbecille (o dagli imbecilli) è stato il comunicare alla città intera ed alla provincia tutta l'esistenza del movimento e ampia solidarietà. Le azioni violente contro un vetro sono vili. A meno che... "A pensare male si fa peccato, però a volte si azzecca" mi diceva un conoscente incontrato per caso davanti a quella vetrina infranta. Non ho chiesto nulla, vuoi vedere che insinuava un'autodanneggiamento? Macchè, non voglio crederci, purtroppo imbecilli  ci sono veramente. 
A proposito di comitati elettorali, a memoria (debbo verificare), ricordo che era proibito mettere immagini del candidato in vetrina a meno di tre metri e il suo nome sulle sovrapporte. Vale ancora? E vale per tutti? Mistero!!!

Torna la festa della mamma.

Appena passata la festa del papà ecco che arriva quella della mamma. Per i figli non c’è pace! Poi arriverà quella dei nonni e via dicendo. E se la smettessimo con queste feste? Spesso le feste mettono ansia, portano depressione. A volte indifferenza. Poi se t e la scordi può diventare una vera tragedia familiare. Hai poco da dire che stavi pensando al lavoro o agli esami, non hai diritto di scordartela!
Vabbè, la maestre d’asilo preparano regalini per le mamme, o meglio, fingono di farle fare ai bimbi. I figli delle maestre d’asilo, se in età avanzata, acquisteranno cose bizzarre che si potrebbero acquistare anche senza la ricorrenza.
A proposito, non è stupendo regalare una cosa quando arriva l’ispirazione per farlo? Si eviterebbe anche la più immensa depressione: il Natale!
E va bene, buona festa della mamma. Va a finire che domineranno le tavole imbandite paste al forno a quintali, parmigiana di melanzane, torte e dolci vari.
E guai a lamentarsi per la prova costume eh.

Buona festa a chi festeggia. (Soprattutto ai bimbi ovviamente).

venerdì 8 maggio 2015

Italiani emigranti...

Così, per ricordare, negli USA così dicevano degli immigrati italiani.  La cosa dimostra chiaramente come chi diceva queste imbecillità non avesse alcuna visione della grandezza futura dovuta in gran parte proprio agli immigrati. Quello che succede ad alcuni politici italioti oggi è speculare, ignoranti, semianalfabeti sociali, razzisti, utilizzano le stesse parole usate da altri nei primi anni del '900. Non hanno neppure la fantasia di creare un nuovo linguaggio. 


Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Molti puzzano perché tengono lo stesso vestito per settimane. Si costruiscono baracche nelle periferie. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano in 2 e cercano una stanza con uso cucina. Dopo pochi giorni diventano 4, 6, 10. Parlano lingue incomprensibili, forse dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina; spesso davanti alle chiese donne e uomini anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano sia perché poco attraenti e selvatici, sia perché è voce diffusa di stupri consumati quando le donne tornano dal lavoro. I governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, di attività criminali».
«Non amano l'acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici, ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali».
«Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell'Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione».

giovedì 7 maggio 2015

Chanel n. 5

Mentre la politica si scinde, si agglomera, si spacca. Mentre le pensioni s'assottigliano e LA7 prosegue a trasmettere l'oroscopo al mattino quasi fosse una cosa intelligente, oggi si festeggia un anniversario che non sta sulle prima pagine.
Il 7 maggio 1921, Coco Chanel scelse fra molte, l'essenza che diventerà il Chanel numero 5.
Oggi è considerato il profumo più famoso al mondo e si stima che ne siano stati venduti ottanta milioni di flaconi.