Franco Basaglia |
Il 13 maggio 1978 entra in vigore la "Legge Basaglia" sull'abolizione dei manicomi. Grandissima rivoluzione etica e sociale che, tuttavia, trovò ostacoli nell'incapacità della politica di renderla attiva nella sua interezza.
"... Dal momento in cui oltrepassa il muro dell'internamento, il malato entra in una nuova dimensione di vuoto emozionale ([...]); viene immesso, cioè, in uno spazio che, originariamente nato per renderlo inoffensivo ed insieme curarlo, appare in pratica come un luogo paradossalmente costruito per il completo annientamento della sua individualità, come luogo della sua totale oggettivazione. Se la malattia mentale è, alla sua stessa origine, perdita dell'individualità, della libertà, nel manicomio il malato non trova altro che il luogo dove sarà definitivamente perduto, reso oggetto della malattia e del ritmo dell'internamento. L'assenza di ogni progetto, la perdita del futuro, l'essere costantemente in balia degli altri senza la minima spinta personale, l'aver scandita e organizzata la propria giornata su tempi dettati solo da esigenze organizzative che – proprio in quanto tali – non possono tenere conto del singolo individuo e delle particolari circostanze di ognuno: questo è lo schema istituzionalizzante su cui si articola la vita dell'asilo..."
"...Riuscirà comunque il principio di libertà a scalzare quello di autorità? Le premesse della comunità terapeutica sembrano darci ragione perché pazienti, medici e personale sono tutti coinvolti nella stessa crisi ed in essa trovano la loro comune base umana".
Franco Basaglia, La distruzione dell'ospedale psichiatrico come luogo di istituzionalizzazione
Biografia: www.triestesalutementale.it/basaglia/biografia.htm
Bibliografia: www.it.wikipedia.org/wiki/Franco_Basaglia#Bibliografia
Nessun commento:
Posta un commento