Ci sono ricette che non hanno una regola fissa. Sono spesso
quelle popolari che variano a seconda del luogo, paese, frazione, o addirittura
del cuoco/cuoca. Hanno alcuni elementi indispensabili e rigorosamente fissi, il
resto lo si lascia alla fantasia di chi cucina. In particolare questo accade
per piatti compositi, confezionati da più elementi. Assolutamente tipico per la
sua multiforme composizione è il fritto misto alla piemontese. Difficile da
trovare se non in ristoranti particolari, perché richiede una preparazione in
più riprese. Quello che si dice: stare in cucina ore e ore.
Iniziamo da ciò che non può mancare per nessun motivo:
Semolino, amaretti morbidi di Mombaruzzo o similari (non ne
ho mai visti in Salento), animelle, cervella, fegato (nero e bianco), salsiccia
e costolette d’agnello. A questa ognuno aggiunge quel che crede: Filone di vitello,
creste di gallo (ormai introvabili), fette di zucchina, mela. Ogni componente
del piatto esige preparazione a sé.
Iniziamo il giorno prima a fare un semolino. Ingredienti:
190 gr di semolino, i lt. Di latte, zucchero, scorza di limone. Portare ad
ebollizione il latte con lo zucchero e la scorza di limone grattugiata,
aggiungere la semola amalgamando con la frusta, cuocere per 5 minuti e
riversare in una teglia imburrata lasciando raffreddare a temperatura ambiente
per il giorno dopo. C’è chi ama aggiungere al latte un cucchiaio di rum.
Preparare una pastella con farina, uovo e latte (sta bene
anche acqua, meglio se gassata perché rende soffice il tutto), fare riposare
almeno un’ora.
Impastellare amaretti, mela a tocchetti eventuali zucchine
ed altre verdure.
Tagliare a rombi il semolino, impanarlo con farina, uovo e
pangrattato.
Stessa impanatura per le carni, il cervello, il filone ecc.
La salsiccia può essere fritta sola o impastellata a sua volta.
Passare alla padella in cui avrete messo olio d’oliva e
burro e dovrete tenere conto dei diversi tempi di cottura dei vari ingredienti.
Quelli impastellati saranno pronti quando dorati, idem per il semolino. Per le
carni valutare di volta in volta.
Il fritto misto deve essere servito caldissimo mettere i
vari ingredienti in piatti da portata caldi, salare il tutto., e deve essere
gustato avendo cura di alternare il dolce al salato.
Vino consigliato, neppure a dirlo, barbera o dolcetto
d’Alba. Però un buon negramaro non ci sta assolutamente male.
La mela deve essere a rondelle,non a tocchetti; e dalle parti di mio padre (nell'Astigiano, Costigliole d'Asti) non si mette l'agnello. Altro elemento indispensabile: la fettina (piccola) di vitello. Qualcuno aggiunge le costolette di maiale(ma non è ingrediente tradizionale)e in autunno i funghi.
RispondiEliminaCiao. Patriia N. (non sapevo come registrami e ho selezionato "Anomino")