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mercoledì 20 marzo 2013

fritto misto... piemontese ovviamente


Ci sono ricette che non hanno una regola fissa. Sono spesso quelle popolari che variano a seconda del luogo, paese, frazione, o addirittura del cuoco/cuoca. Hanno alcuni elementi indispensabili e rigorosamente fissi, il resto lo si lascia alla fantasia di chi cucina. In particolare questo accade per piatti compositi, confezionati da più elementi. Assolutamente tipico per la sua multiforme composizione è il fritto misto alla piemontese. Difficile da trovare se non in ristoranti particolari, perché richiede una preparazione in più riprese. Quello che si dice: stare in cucina ore e ore.  

Iniziamo da ciò che non può mancare per nessun motivo:

Semolino, amaretti morbidi di Mombaruzzo o similari (non ne ho mai visti in Salento), animelle, cervella, fegato (nero e bianco), salsiccia e costolette d’agnello. A questa ognuno aggiunge quel che crede: Filone di vitello, creste di gallo (ormai introvabili), fette di zucchina, mela. Ogni componente del piatto esige preparazione a sé.

Iniziamo il giorno prima a fare un semolino. Ingredienti: 190 gr di semolino, i lt. Di latte, zucchero, scorza di limone. Portare ad ebollizione il latte con lo zucchero e la scorza di limone grattugiata, aggiungere la semola amalgamando con la frusta, cuocere per 5 minuti e riversare in una teglia imburrata lasciando raffreddare a temperatura ambiente per il giorno dopo. C’è chi ama aggiungere al latte un cucchiaio di rum.

Preparare una pastella con farina, uovo e latte (sta bene anche acqua, meglio se gassata perché rende soffice il tutto), fare riposare almeno un’ora.
Impastellare amaretti, mela a tocchetti eventuali zucchine ed altre verdure.

Tagliare a rombi il semolino, impanarlo con farina, uovo e pangrattato.

Stessa impanatura per le carni, il cervello, il filone ecc. La salsiccia può essere fritta sola o impastellata a sua volta.

Passare alla padella in cui avrete messo olio d’oliva e burro e dovrete tenere conto dei diversi tempi di cottura dei vari ingredienti. Quelli impastellati saranno pronti quando dorati, idem per il semolino. Per le carni valutare di volta in volta.

Il fritto misto deve essere servito caldissimo mettere i vari ingredienti in piatti da portata caldi, salare il tutto., e deve essere gustato avendo cura di alternare il dolce al salato.
  
Vino consigliato, neppure a dirlo, barbera o dolcetto d’Alba. Però un buon negramaro non ci sta assolutamente male. 

1 commento:

  1. La mela deve essere a rondelle,non a tocchetti; e dalle parti di mio padre (nell'Astigiano, Costigliole d'Asti) non si mette l'agnello. Altro elemento indispensabile: la fettina (piccola) di vitello. Qualcuno aggiunge le costolette di maiale(ma non è ingrediente tradizionale)e in autunno i funghi.
    Ciao. Patriia N. (non sapevo come registrami e ho selezionato "Anomino")

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